VENEZIA: chi
non c’è mai stato ? Ad oggi io posso dire che ci sono ritornata più volte,
almeno 9, ma quel lontano 1972 Venezia fu il mio primo vero viaggio.
Fino a quel
momento avevo sempre e solo fatto gite e gitarelle con i miei genitori, non mi
era permesso null’altro, nemmeno partecipare alle gite scolastiche perché i
miei avevano sempre paura che mi capitasse qualcosa, non si sa perché ma doveva
sempre succedere una catastrofe qualora io mi muovessi dal quartiere senza di
loro.
Capitolarono
quando avevo 16 anni e mi lasciarono partecipare alla mia prima gita
scolastica, per l’appunto a Venezia. Mio figlio ride quando sente questi
racconti, non gli sembrano credibili, si è convinto negli anni perché pure la
nonna glielo confermava. Lui non può capire quanto siano cambiate le cose, lui
in fondo già a 6 anni partecipava alle gite della parrocchia e se ne stava via
un paio di giorni e non è mai mancato alle gite scolastiche. Lui le ha vissute
come una cosa naturale.
Ma per me
non era così e Venezia – gita scolastica di un solo giorno – segnò l’inizio di
una sorta di libertà.
E’ strano il
tutto, perché in fondo vivevo la mia quotidianità in assoluta indipendenza; i
miei genitori erano sempre al lavoro e io mi gestivo da sola, andavo e tornavo
da scuola da sola fin da bambina, cucinavo al rientro da scuola e mangiavo da
sola, andavo agli allenamenti in piscina e a pallavolo da sola, insomma ero
assolutamente indipendente, ma ero a Bologna e per la loro mentalità ero al
sicuro, mentre fuori dai confini della città c’era l’incognita, il pericolo, il
“chissà!?”.
Non potevo
non mettere Venezia nei miei ricordi di viaggio, perché comunque è stata la
città che mi ha liberato dalla gabbia dove vivevo e quindi un pochino le voglio
bene.
Riguardo le
foto con le mie compagne di scuola, eccitate, allegre, sorridenti, che ci
abbracciamo su un traghetto o in Piazza S. Marco, che posiamo con quell'aria da dive consumate, tutte con i nostri pantaloni
rigorosamente a zampa d’elefante.
Mi sono
anche accorta che io indossavo un fazzoletto in testa annodato dietro: il papà
della bandana.
Saranno anche foto scattate 40 anni fa, ma non li dimostrano !!
ciao complimenti per questa nuova iniziativa, mi hai fatto venire alla mente vecchi ricordi collegati a questa città, e anche per me sono passati tanti anni.
RispondiEliminaciao Manu
Ciao Manu, grazie per i complimenti. Aspetta e vedrai .... sto spolverando altri ricordi ed inevitabilmente ti ci ritroverai. A presto. Ciao.
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