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martedì 13 agosto 2013

EURODISNEY

Eurodisney inaugurò nell'aprile del 1992 e mio figlio con i suoi occhioni azzurri supplichevoli mi chiese di portarlo. Credo che gli ci vollero 5 o 6 secondi per convincermi, visto che anche io avevo subito il fascino della pubblicità. 
I primi di maggio di quell'anno partimmo per un full immersion di 4 giorni all'interno del parco. Prenotammo al Disney's Santa Fe. Viaggiammo in treno, ma a causa delle nostre "potenti" Ferrovie Italiane, arrivammo in ritardo. A causa di difficoltà gestionali del parco, la costruzione degli hotel non era ancora del tutto terminata e quindi noi ritardatari rimanemmo senza stanza. Ci alloggiarono in un hotel di categoria superiore (ringrazio sentitamente le FFSS): il Disney's Newport Bay Club.


Bellissimo con sontuosi arredi e bellissimo vedere le cameriere vestite da "mamy" così come era magico fare la colazione al mattino con Cip & Ciop o Minnie che si aggiravano tra i nostri tavoli. 
Non mi vergogno per niente a dirlo: mi sono divertita moltissimo ! 
Al mattino di buonora cominciavamo a gironzolare tra le varie attrazioni e mi ricordo il faccino felice di mio figlio quando io stessa gli chiesi di poter fare una seconda volta il giro nell'antro dei pirati. 
Mi prese lui per mano ed entusiasta mi disse "ma certo mamma, dai che rifacciamo la fila" (se lo ricorda ancora oggi !!).

Non ci vietammo nulla, ma proprio nulla. Comprammo tanti souvenirs da riempirci una sacca (comprata sul momento), facemmo non so quanti OHH! davanti alla parata serale, mangiammo dentro le gavette alla serata del Buffalo Bill's Wild West Show,  mentre si esibivano cow-boys con i loro cavalli.
Passavamo da un'attrazione all'altra con una smania unica, come se quei giorni non fossero giorni ma ore, con la smania di chi sa che poi finisce tutto.

Scattavo foto come una pazza e alternavo con la videocamera cercando di catturare tutti i momenti. E aggiungo anche che se fossi sicura di riprovare tutta l'allegria di quei giorni, o anche solo una parte di essa, ripartirei domattina e di giri nell'antro dei pirati ne farei di più.


2 commenti:

  1. I figli hanno tanto bisogno di queste tenerezze.
    Ciao.

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    Risposte
    1. Verissimo perché se le portano dietro da adulti come puntelli di vita. Tante volte è lui che mi dice "ti ricordi ?..." con il sorriso e a me fa veramente gioia notare che certe cose della sua infanzia/adolescenza gli sono rimaste nitide e gli danno energia e sicurezza affettiva (e io ne approfitto per sorridere e baciarmelo e coccolarlo nonostante i suoi 30 anni). Ciao Gus.

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