Il disco (o
vinile che dir si voglia) più consumato che possiedo è “Uno in più” nella
versione cantata da Riki Maiocchi. All’epoca avevo 10 anni, possedevo un
giradischi e con le paghette che mi guadagnavo compravo i dischi dal negozio
all’angolo della nostra strada.
Questa
canzone fu l’ossessione di mia madre, rientrava dal lavoro e la sua
esclamazione puntuale era “oh no, ancora
i gabbiani”.
Sì, perché a
lei era rimasta in mente solo la prima strofa “… i gabbiani stan gridando ..”. Poi sconsolata se ne usciva dalla mia
camera già sapendo che al termine della canzone avrei ripreso il braccio del
giradischi e avrei riposizionato la puntina all’inizio del disco per
riascoltarlo.
Data la mia
età di allora non è certo che quella canzone
mi piacesse per quelle motivazioni che qualcuno cercò di dare ai vari filoni
delle canzoni (alla fine degli anni ’60
c’era una sorta di catalogazione delle canzoni di protesta, quelle che
inglobavano i fermenti dei giovani, e questa era considerata una canzone della linea verde).
Ero troppo
piccola … che ne sapevo io di linea verde, rossa o gialla ?
Mi piaceva e
basta. Se d’acchito poteva sembrare una canzone triste, io la trovavo allegra,
evocava l’immagine di una scontentezza che veniva spazzata via dallo stare
tutti insieme, dal camminare in una spiaggia tutti quanti verso una direzione e
chi era stanco di lottare poteva fermarsi a riposare e chi non sapeva più cosa fare poteva
mettersi a cantare. “.. con le lacrime
negli occhi, con il sole dentro al cuore”
A quell’età
ero tutto fuorché stanca e sapevo sempre cosa fare, ma l’ascoltavo, la cantavo e mi rimandava ottimismo. In fondo
era un inno al darsi coraggio l'un l'altro, tutti e uno in più, e forse si delineavano già i miei
connotati dell’idealismo romantico, perché no .. Mia madre non ha mai scordato
quella canzone, ancora negli ultimi anni della sua vita ogni tanto mi diceva “Ma quella canzone dei gabbiani, ma ce l’hai
ancora? Come faccio a scordarla? Non se ne poteva più in casa di sentirla!” e poi si faceva una risata scuotendo la testa.
Ne abbiamo
riso anche con mio figlio qualche giorno fa ricordando quelle frasi "ah sì mamma, era quella che la nonna chiamava la canzone dei gabbiani".
Avevo
ragione io, quella canzone in fondo in casa nostra portava una risata, un innocente
e genuino buonumore che ha resistito negli anni.
Sì, che ce l’ho ancora quel
disco e non lo butto, perché mi piace l’idea del sole dentro al cuore.
Cara Marilena, quante cose sono cambiate da allora, cose che oggi è più pratico tutto per ascoltare musica, ahimè però molte cose sono peggiorate...
RispondiEliminaDobbiamo accettare il progresso, che purtroppo porta di tutto!!!
Ciao e buon fine settimana cara amica.
Tomaso
Sai Tomaso quante cose che vorrei fossero ancora come allora !! Forse sì, bisogna accettare il progresso, ma in molte cose mi sembra che non ci sia un gran progresso. Sicuramente i mezzi di oggi sono più comodi per ascoltare la musica, ma tante altre cose dovrebbero tornare come una volta. Buon fine settimana anche a te. Ciao. Marilena
EliminaGli amori non consumati come si possono dimenticare?
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=nmrl2ymlnPo
Con le cose materiali, come la Nutella o lo shopping compulsivo o altro a scelta.
Eliminahttp://www.youtube.com/watch?v=ypNxdwTVOVY