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domenica 24 novembre 2013

NON L'HO MAI DETTO A MIO PADRE

Tempo fa leggevo i buoni propositi di un blogger di smettere di fumare … eh già, quei buoni propositi che a me non viene mai in mente di prefiggermi.
Ho iniziato a fumare come tanti. Adolescente, l’intervallo delle lezioni, il bagno della scuola, “l’amica” che ti porge la sigaretta invitandoti al primo tiro. Era una Pack al mentolo. Poi vai in progressione.
Smisi di fumare il giorno che seppi di aspettare mio figlio; presi le sigarette e le buttai, così senza concedermi attenuanti. Non ho fumato per 2 anni e poi di nuovo qualcuno mi porse la sigaretta dicendo “prova per vedere che effetto fa”; mi fece un cattivo effetto, non mi piacque, ma non so perché, ricominciai.
Mio figlio mi fa battaglia, detesta i fumatori. Ci ha provato in tutti i modi, con la supplica e con il ricatto. Mi ha regalato pure il libro, quello che circola per invitare a smettere, l’ho letto, ho chiuso il libro e mi sono accesa la sigaretta.

Ma l’assurdo in tutto ciò è che io fumo, ma mio padre non ha mai saputo, né sa che fumo. Mia madre quando fui grandicella mi diceva “ma diglielo, tanto lo sai che si arrabbierà, ma poi gli passa e se ne fa una ragione. In fondo tu hai la tua vita e non vivi mica qui”. Le rispondevo tutte le volte che non mi andava di fare discussioni e che sapevo che gli avrei dato un dispiacere e quindi che senso aveva, tanto per l’appunto non vivevo mica più con loro.


Mio padre ha sempre avuto parole durissime verso i fumatori ed io continuavo a non fumare quando ero con lui. 
Ricordo un pranzo a casa dai miei zii, avevo forse 35 anni. A fine pranzo si scherzava, si rideva, si facevano battute. Mio zio sapeva che fumavo “di nascosto”, si accese la sigaretta e con la faccia scherzosa me l’allungò dicendo “dai prova a fare un tiro” (era un suo modesto tentativo di offrirmi la possibilità di sfumacchiare, buttandola sul giocoso). Presi la sigaretta, diedi un tiro e vidi trasformarsi la faccia di mio padre. Aveva riso e scherzato fino a quel momento e improvvisamente ammutolì, gli si indurirono i lineamenti del viso, lo sguardo buio e io mollai la sigaretta a mio zio.
Mai dimenticata la faccia di mio padre.

Tuttora mio padre non sa che fumo. Posso trascorrere intere giornate con lui e non tocco una sigaretta. 
Mio padre, nonostante sia ancora vispo come un grillo, sta invecchiando, le parti si stanno invertendo ed ora è lui il più debole tra noi due, potrei spavaldamente dire “faccio quello che mi pare”, e invece no … continuo a non fumare quando sto con lui.

So di essere stravagante, ma quando penso a queste cose mi dico che sono al limite del surreale ! 
Amo mio figlio sopra ogni altro al mondo e non sono capace di smettere di fumare quando me lo chiede, pur sapendo che lo farei più che felice. 
Però non fumo se sto con mio padre in nome di che? Forse di un ancestrale rispetto? 
Ma non è ridicolo che alla mia età io fumi ancora di nascosto da mio padre? E se quando sono con lui riesco a non fumare per un giorno intero, come è possibile che io non riesca quando lui non c’è?

Forse devo partire da qui e non dal libro per separarmi dall’ultima paglia.

11 commenti:

  1. Cara Marilena, nascondere a tuo padre che fumi, non è grave! Grave è fumare, tu lo sai che è contro la salute!!!
    dunque se anche lui non lo sa! è sufficiente che tu lo sai per smettere:)
    Ciao e buona domenica cara amica.
    Tomaso

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    1. Lo so che hai ragione Tomaso. Ho scritto il post per questo: per ricordarmi che è arrivata l'ora di impegnarsi a smettere. Se riesco a non fumare davanti a
      mio padre, significa che se voglio posso anche dimenticarmele le sigarette. Quando sono con lui non ho bisogno del pacchetto e non soffro per il fatto
      che non fumo, quindi so stare senza sigarette. E' da qui che parto. Buona domenica anche a te. Un abbraccio. Ciao :) Marilena

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  2. L'ancestrale rispetto è un gran bel sentimento... io non dico parolacce davanti ai miei, ad esempio, e mia moglie se la ride di questo pudore che resiste.. ma tant'è... piuttosto.. non è che tuo papà magari ti sbircia il blog?!? eh eh..

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    1. Puoi dire a tua moglie che rida pure di me. Io non fumo con mio padre, io non dicevo parolacce davanti a mia madre (lei non mi avrebbe detto niente, lo
      so, ma si sarebbe rabbuiata, non le piacevano). Tranquillo: papà non solo non ha un PC, ma non gli interessa nulla di averlo o di sbirciare. E' un tipetto particolare e se certe volte mi definisco stravagante per certi approcci che ho alla vita, lui ridendo mi dice "chissà da chi hai preso!?", come dire che buon sangue non mente. Buona domenica. Ciao :)

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  3. Ti capisco alla perfezione... Non fumerei mai davanti a mia madre, anche se so che prima o poi se ne farebbe una ragione... Il fatto è che so già di aver deluso me stessa accendendo quella prima sigaretta, ma più di tutti ho deluso chi credeva in me... Mi prefiggo di accendere l'ultima sigaretta, come lo Zeno di Svevo... Chissà se ce la faremo, io spero di sì!! Tanti auguri da una neo-fumatrice... :D

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    1. Finché sei neo-fumatrice, scappa. Te lo avranno già detto in tanti e quindi sono banale nel ripeterlo, ma te lo dico perché sono quella che se l'è tirata per
      una vita dicendo che smettevo quando volevo ... peccato che non ho mai smesso, come i drogati. A parte la salute (e non sto a ripetere tutto quello che sappiamo), se penso a quanti soldi ho buttato nel cesso mi viene male. Tu sei ancora giovane, ma io che fumo da 40 anni e fumo Marlboro ... fatti un conto di cosa ho speso. Per non parlare del fatto che quando mi guardo dal di fuori mi chiedo ancor oggi perché mi lascio abbindolare dalla gestualità della sigaretta, perché c'è una buona dipendenza da quella in me.
      Che ne dici se cominciamo insieme, cominciamo a ridurre per smettere ? Io comincio da subito ... che fai mi segui? In due ci si fa più coraggio :). Ciao. Marilena

      PS: ho già votato sul tuo blog, mi sono fatta una sana risata sul sondaggio e mi sei piaciuta nelle cose che ho letto. Grazie per esserti fatta conoscere, ci incontreremo ancora. Ri-ciao.

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  4. Ho fumato per vent'anni, dai 19 ai 39. Di media 18 sgarette al giorno. Dopo tre inutili tentativi si smettere, durati qualche mese ciascuno, nel '70, ho messo il nuovo accendino RONSON nel cestino dei ricordi e mi sono detto che se volevo vivere dovevo smettere, perchè il fumo mi causava spessisimo violente bronchiti-polmoniti che duravano non meno di 10 gg. ciascuna. E' stata una grande fatica, al suo posto ho mangiato tante caramelle, ma ho dovuto riuscirci. E dire che allora non si sapeva nulla dei tumori!. Ora, dopo circa altri 43 anni, non ho più avuto grossi problemi polmonari, direi quasi nelle normalità. Dai, dunque, dillo a tuo padre, mettiti alla prova, butta via tutto, sfida chi ti vende una morte atroce e te lo dice pure, solo per fare cassa!. Dimmi fra sei mesi che ci sei riuscita. Auguri, ciao. Tonino.

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    1. No, a papà non lo dico perché so che gli darei un dispiacere. Però il fatto che ho reso questa specie di confessione pubblica, mi è servito per focalizzare un punto: se riesco a stare senza sigarette quando sono con lui, vuol dire che posso riuscire a stare senza sigarette. Altrimenti non me ne starei tranquilla con lui seduta a chiacchierare e ridere, andrei in ansia per il desiderio di nicotina. E' per questo che ho scritto che parto da qui. Non mi posso aiutare con le caramelle, perché non mi piacciono, proverò con dei sacchetti di patatine !! Però di sicuro ci proverò, ci sto già provando. Spero davvero di dirti (anche prima dei 6 mesi) di esserci riuscita. Non ci ho mai pensato di smettere, adesso sì e quindi mi sembra già un passo avanti. Grazie mille Tonino. Buona serata. Ciao. Marilena

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  5. Il VERO TIMORE di DIO è sapere che si dispiace di te.
    Tuo padre lo ha sempre saputo e non te lo fa pesare.

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  6. Ciao Marilena, succede così anche con mia figlia ma penso che non siamo noi che mettiamo paura ma voi
    che ci rispettate, con la buona volontà si può smettere ciaooo!!!

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    1. E' così Tiziano, ho sempre rispettato mio padre anche se spesso ci scontriamo su certe visioni della vita (molto di più in passato che non ora); abbiamo entrambi un carattere ostinato e quindi è inevitabile. Pensa che non mi ha mai dato una sberla in vita sua, ma mi basta un suo sguardo di disapprovazione e so subito "rientrare in binario". Ci metterò la buona volontà, intanto mi sono confessata e parto da qui. Ciaooooo :). Marilena

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