Un'eccezionale sequenza di dipinti (49 di cui 2 del figlio Juan) provenienti da musei e collezioni private europee ed americane. Tradizionalmente conosciuto come il "Caravaggio spagnolo", in realtà Zurbarán non visitò mai l'Italia e poté conoscere l'arte italiana solo attraverso le opere presenti in alcune collezioni di Siviglia e Madrid (si guadagnò l'appellativo per l'adesione dell'artista al naturale -ad esempio gli incarnati- e per il suo chiaroscuro drammatico). Esiste comunque anche una letteratura di correnti contrarie a questo appellativo.
E' la prima volta che gli viene dedicata una mostra in quanto in precedenza vi sono state solo sporadiche presenze di sue opere in rassegne collettive.
Di sicuro una delle cose che colpisce di più è la splendida resa degli abiti dei suoi dipinti, così ben modellati da superare la realtà stessa; sembrano sculture, sembra che emergano dai dipinti. Io sono rimasta letteralmente a bocca aperta, veramente incredibili.
Ovviamente vige il rigoroso divieto di fotografare e quindi si possono solo ricordare alcuni dipinti andando sul sito: http://www.palazzodiamanti.it/1308/opere-in-mostra dove è presente una selezione di alcune opere in mostra.
Riposo durante la fuga in Egitto (La Sacra Famiglia) Budapest, Szépmuvészeti Muzeum olio su tela cm 121,5 x 97 |
S. Nicola di Bari - Guadalupe, Real Monasterio di S.Maria de Guadalupe - olio su tela cm 250 x 150 |
Ma visto che mi sono comprata il catalogo, con i miei potenti mezzi tecnologici casalinghi, ho scansionato qualcosa .... con misero risultato, ma pazienza, io tutta quella bellezza ce l'ho ancora dentro agli occhi.
S. Nicola di Bari: questa è l'opera più barocca e più complessa di Zurbarán; è un quadro nel quadro. S. Nicola è rappresentato con sontuosi paramenti vescovili, con una gamma cromatica ed un gioco di pieghe che veramente fanno sembrare "vero" il tessuto. Sullo sfondo il miracolo dei 3 bambini assassinati. Sul tavolo il quadro dell'Adorazione dei pastori e tra questo e lo sfondo un drappo rosso che serve da raccordo.
Riposo durante la fuga in Egitto : sembra che Zurbarán abbia voluto rappresentare Maria che si ripara tra muri in rovina per allattare il figlio sotto lo sguardo affettuoso di S. Giuseppe. A me ha colpito il fatto di vedere Maria che offre il seno al Bambino, in un luogo all'aperto e in presenza di S.Giuseppe. E' un tema non così consueto -soprattutto nella pittura spagnola del seicento-.
Cena in Emmaus - Città del Messico Museo Nacional de San Carlos olio su tela cm 228 x 154 |
La casa di Nazaret - Madrid- Fondo Cultural Villar Mir olio su tela cm 151,2 x 204,8 |
La casa di Nazaret: rappresenta Gesù dodicenne che si è punto un dito intrecciando una corona di spine e Maria -che indossa una veste rossa simbolo dell'amore e del martirio- interrompe il suo lavoro di cucito, guarda verso il figlio e una lacrima le scende sul viso. Entrambi presagiscono la Passione. Questo dipinto è veramente stupendo; a parte la già detta abilità di riprodurre i tessuti, tanto da farli sembrare veri, quella lacrima è toccante.
San Francesco Milwaukee Art Museum olio su tela cm 204,8 x 113,4 |
Cristo crocifisso con un pittore Madrid, Museo Nacional del Prado olio su tela cm 105 x 84 |
Cristo crocifisso - Siviglia Museo de Bellas Artes olio su tela cm 232 x 169 |
Cesto di mele, melagrane e fiori Juan de Zurbaran - Mosca, collezione Inna Bazhenova olio su tela cm 81,3 x 109,2 |
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