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lunedì 30 settembre 2013

FIERA DI GUASTALLA: gli animali

Si è conclusa domenica la tradizionale ed annuale "Fiera delle piante e degli animali perduti" tenutasi a Guastalla. Il sabato la giornata si è svolta tra sole ed annuvolamenti, mentre domenica acqua a catinelle, il che non aiuta una Fiera che si svolge tutta all'aperto. La folla era veramente tanta, ma ho avuto l'impressione che fossero diminuiti gli espositori (è un'impressione ... non ho dati per dirlo). Comunque resta sicuramente un piccolo paradiso per gli amanti delle piante che qui veramente trovano di tutto, ma veramente tutto.
Guastalla







Parlerò delle piante e del resto che ho visto, ma voglio iniziare dagli animali e comincio da un tenerissimo coniglietto grigio.
Guastalla
Si è prestato a farsi fotografare di fronte e di profilo, curioso della mia macchina fotografica, tanto che la gente attorno a me rideva divertita ed esclamava "ma guardalo, si mette anche in posa!!". 
In realtà in mezzo a tutti i coniglietti era forse il più bruttino con quelle orecchie all'ingiù ... e l'occhio correva a quelli bianchi che sembravano batuffoli di cotone o a quelli marroncini che erano agili e vispi come scoiattoli. Ma lui, pur essendo il più bruttino, spiccava per simpatia e spontaneità ed io lo eleggo Mr. Coniglietto.  







E che dire dei 4 piccoli maialini che dormivano accovacciati l'uno all'altro; si può mai aggiungere qualcosa a questa immagine?
Guastalla
guastalla

guastalla



C'erano altri animali (pecore, mucche, buoi, bufali, cervi, asini) che non era facile riprendere perché quest'anno avevano messo delle doppie grate in ferro e, pur potendo salire su delle balle di fieno che correvano tutt'attorno, le grate ostruivano la possibilità di fare scatti bellini ... ma qualcosa ho combinato.






guastalla
guastalla

Qualche cartello che mi faceva simpatia ....
guastallaguastalla








E infine, visto che famosi e non famosi si "tuittano" o si "feisbuccano" con autoscatti anche nel proprio bagno di casa, la sottoscritta si è "bloggata"
 in una foto alla "Profondo Rosso" di Dario Argento .....; non potendo scattarla nei recinti degli animali veri, mi sono accontentata degli animali in ferro battuto (sarebbe stato più facile farla nel bagno di casa mia, perché allineare la siepe alle mie spalle con la siepe frontale, in mezzo ad una marea di gente che mi passava ovunque, non è stato per niente facile!! Sono molto orgogliosa della mia bloggata).







sabato 28 settembre 2013

ISOLA DI ORTIGIA

L'isola di Ortigia è la parte più antica di Siracusa ed è uno dei centri archeologici tra i maggiori dell'antica civiltà greca. 
Purtroppo la nostra visita è stata troppo rapida per poter vedere tutto, ma sicuramente gli "assaggi" che abbiamo fatto sono stati più che gustosi.
Isola di Ortigia
TEMPIO DI APOLLO



Isola di Ortigia
TEMPIO DI APOLLO


Abbiamo iniziato con una 
sosta in Piazza Pancali (che unisce la terraferma all'isola di Ortigia) e, in fondo alla piazza, si trovano le rovine del Tempio di Apollo (o di Artemide) il più antico dei templi dorici della Sicilia.






Continuando per la strada si percorrono strette viuzze semi-ombreggiate molto caratteristiche ....
 Fino a quando, sotto il sole che ti abbaglia, si apre Piazza del Duomo e lì rimani con la bocca completamente spalancata per la magnificenza. Una bellezza da togliere il fiato, questa è stata la mia impressione.  

Isola di Ortigia
DUOMO DI ORTIGIA       
Isola di Ortigia
DUOMO DI ORTIGIA
Isola di Ortigia
DUOMO DI ORTIGIA 


Isola di Ortigia
S. LUCIA AL SEPOLCRO
Caravaggio
Seppellimento di S.Lucia (Caravaggio)





E accanto al Duomo sorge la Chiesa di S.Lucia al sepolcro, là dove la vergine siracusana subì il martirio. 
Seppur così defilata e piccola, custodisce una tela preziosa: il "Seppellimento di S.Lucia" del Caravaggio che il grande artista realizzò qui a Siracusa dopo la sua fuga da Malta.
Date le sue condizioni, pare che il dipinto non potrà più subire spostamenti e dovrà per forza essere ammirato solamente qui, in questa chiesa siracusana.






Poi con una breve passeggiata arriviamo a vedere una baia con quel mare così azzurro e blu: un incantevole quadro naturale.
Isola di Ortigia
Ma non finisce qui, perché ci aspetta il Parco Archeologico della Neapoli con la sua Ara di Ierone II (l'immenso altare per i pubblici sacrifici), L'Orecchio di Dionisio (nome che il Caravaggio diede a questa grotta artificiale e leggenda vuole che Dionisio la usasse come carcere per spiare dall'alto i suoi prigionieri), l'Anfiteatro Romano (sotto il quale corre con un corridoio con porte per l'uscita dei gladiatori e delle belve) e il maestoso Teatro Greco
Isola di Ortigia
ARA DI IERONE II
Isola di Ortigia
L'orecchio di Dionisio
Isola di Ortigia
Anfiteatro Romano
Isola di Ortigia
Teatro Greco

giovedì 26 settembre 2013

LA MIA SINDROME DI PROUST

La stagione comincia a rinfrescare, i tortellini sono stati fatti in quantità e sono stipati nel congelatore ed inevitabili inizieranno le domeniche che, come da tradizione, mi vedranno in un'alba mettere la pentolona sul fornello e preparare il brodo, quello che deve stare a fuoco lentissimo per ore.
Ed altrettanto inevitabilmente si attiverà la mia sindrome di Proust, quella che vuole che l'olfatto scateni le memorie del passato. 
Sono tanti gli odori che mi riportano alla mente alcuni flash del passato, ma l'odore del brodo che si spande per la cucina, mi è particolarmente caro, perché mi ricorda quelle domeniche, quando ero bambina e stavo in cucina con mamma che preparava il brodo.
FOTO PRESA DAL WEB

Se chiudo gli occhi rivedo quella cucina, nella nostra vecchia casa di ringhiera, i fornelli con un'enorme cappa in muratura che papà aveva pitturato, il lavello in muratura sotto il quale c'erano delle tendine marroni con i fiori rosa e gialli e di lato c'era un tavolinetto a ripiani su cui troneggiava la radio marrone e gialla con le sue manopole tonde.
Mamma che si muoveva svelta tra i fornelli e la tavola, ora con un cucchiaio, poi con un piatto, poi ad impastare e stendere la sfoglia con il mattarello ed io accovacciata per terra, sul pavimento di cotto rosso, davanti alla radio.
E di quelle domeniche mi torna in mente una trasmissione radio e le voci di mamma e la mia simultanee: "ecco, ecco, ssst ... comincia". Entrambe felici e sorridenti pronte a gustare Paolo Stoppa e Rina Morelli che duettavano nel loro "Eleuterio e sempre tua".
Le nostre risate, la nostra delusione quando finiva lo sketch, i commenti subito dopo, le battute che andavamo ripetendo.
L'odore del brodo che si spandeva in quella cucina e ti avvolgeva con tutto il suo calore, in quella cucina modesta ma piena di tutto.

Vecchi ricordi che più o meno risalgono al 1966 ... ecco perché provo tanta serenità quando preparo
       la pentola con il brodo.

      


      Ancorché fuggevole e ineffabile, l’odore è quel   
     «particolare immenso» che in un istante ci guida
     al cuore delle cose, nell’intimità delle altre persone
     e nei recessi, spesso inconfessati, del nostro
    vissuto. (Gaston Bachelard nella Poetica della
    rêverie).


 http://www.youtube.com/watch?v=yz43qPPgwUs

mercoledì 25 settembre 2013

PIOVONO SOLDI

Non so dove metterò tutti i soldi che mi vengono offerti !!
Ricapitolando: dovrei ricevere il 40% di 22.3 milioni di Sterline dal Sig. Wills che più o meno fanno 10.6 milioni di Euro.
Che gentile il Sig. Wills ! 
Gestiva il conto di due persone decedute in un disastro aereo senza lasciare eredi e, con tanta gente che c'è al mondo, pensa un po' a chi ha voluto destinare la somma: a ME !!   Beh, a dire il vero il Sig. Wills mi raccomanda la segretezza sull'argomento, ma credo che non si offenderà se mi sono permessa di gioire qui sul mio blog per tanta fortuna.
Ma oltre a questo, ho avuto un periodo un po' intenso e mi sono scordata di rispondere alla Sig.ra Chevalier che mi ha annunciato una vincita di 250.000€ per non so quale lotteria a cui non ho partecipato e, distratta come sono, ho pure scordato di aprire l'allegato PDF della mail ... non ci sto proprio più con la testa!
Comunque, bando alle ciancie: 
10.600.000  € +
    250.000  €
______________
10.850.000 €           è la cifra che mi spetta
===========
Mica male !! Posso finalmente dar sfogo alla fantasia di comperarmi una villetta sul mare .... macché villetta: un villone con piscina, idromassaggio e spiaggia privata e pure con un appezzamento di terra che ci faccio un orto così mega-galattico che i fotografi del National Geographic faranno la fila per immortalarlo. 
Poi pago uno squadrone di imbianchini che pulisca tutti i muri e i colonnati di Bologna cancellando quegli orribili graffiti e imbrattamenti, poi devo destinare una parte che non sto qui a raccontare, poi faccio montare l'ascensore nel mio condominio così non devo spezzarmi le gambe quando salgo (lo pago tutto io, chissenefrega!) . Anzi, no, compro tutto il condominio così non devo più fare l'assemblea di condominio (almeno fino a quando vado d'accordo con me stessa).
FOTO PRESA DAL WEB

Poi  ... poi non riesco più ad andare avanti perché c'è una vocina dentro di me che dice "pirla, pirla, ... (dice anche qualcos'altro ma non sta bene riportarlo)".
Il grillo parlante che c'è in me è qua che pontifica e blatera e suggerisce che trattasi di TRUFFA ALLA NIGERIANA.

Ho un bel da spiegare al grillo che il sig. Wills è inglese e la sig.ra Chevalier è francese e quindi non hanno nulla a che fare con la Nigeria, ma lui insiste a dire che sempre di truffa si tratta.
E va bene, stavolta rinuncio (povero sig. Wills, era così gentile!!), perché 'sto grillo non tace e nemmeno l'olocausto nucleare riuscirebbe a fermarlo, ma quando poi avrò le gambe stanche per tutti i piani che mi devo fare a piedi, facciamo che le buste della spesa se le carica in spalla 'sto grillo petulante.

martedì 24 settembre 2013

HO FATTO PACE CON I PICCIONI

Li ho detestati per anni perché per anni venivano regolarmente sul mio terrazzo ed emettevano quel verso ovviamente all'alba, mentre eri lì che dormivi (e non rispettavano neppure la domenica). Svegliarti con quel tubare monotono-ossessivo ti faceva solo pensare quanto deve essere esaltante poter acchiappare il piccione e tirargli il collo, fregandotene altamente degli animalisti.
Per un mio compleanno di tanti tanti anni fa, mi regalarono un body della Perla che amavo come uno dei miei arti e mentre il mio amato body era steso fuori, profumato di bucato fresco, uno di quei piccioni pensò bene di farci i suoi bisogni rovinandomelo irrimediabilmente. Avessi avuto una carabina, mi sarei messa a sparare all'impazzata. 
Poi vennero pure a nidificare in uno dei miei vasi e per liberarmi della madre a cui avevo tolto il nido ci vollero settimane in cui dovevo sopportarla con quelle fastidiose grida sul mio terrazzo.
Dati i miei trascorsi, ho esultato quando li hanno eliminati da Piazza Maggiore, quando hanno messo il divieto di dar loro da mangiare.


Poi però stranamente, mi sono resa conto che in quella Piazza mancava qualcosa. Quando sfogliavo le vecchie foto, c'era sempre, immancabile, la foto in Piazza Maggiore con i piccioni.

Un rito. Quando ero piccola io, c'era l'ambulante che vendeva il sacchettino di granoturco e il fotografo in Piazza a cui tutte le neo-mamme, pur con sacrificio, pagavano la foto con il pargolo seduto per terra attorniato dai piccioni.
Quando nacque mio figlio, il fotografo non c'era più, ma neppure noi ci siamo sottratti al rito di dedicare una domenica alle foto in Piazza Maggiore con i piccioni che attiravamo con il granoturco dell'ambulante che resisteva nel tempo. 

I tempi cambiano: niente più fotografo, niente più ambulante e niente più piccioni.
Poi però guardando la Piazza ti manca di vedere quel carrettino con i sacchettini di granoturco allineati e ti manca di sorridere vedendo le mamme che cercano di mettere in posa i propri piccoli per immortalarli in una foto che verrà poi stampata in più copie da distribuire ai nonni e agli zii.
Oppure ti manca di vedere le corse dei bambini 
che si divertivano a spaventarli facendoli svolazzare in branco.

Quella Piazza sembra desertificata; sì pulita ed ordinata, ma senza vita, senza quel movimento che creavano i piccioni.
Ho fatto pace con i piccioni, in fondo anche loro creavano colore, animavano la Piazza, facevano ridere i bimbi, trovavano un loro posto negli album delle foto-ricordo, insomma avevano un loro perché.
piazza maggioreLi ho perdonati ed ora mi fanno pure un po' di pena quei pochi temerari che cercano di sopravvivere in quella Piazza di cui erano i padroni.
Ora cercano di razzolare qualcosa e mentre sei lì seduta al bar che affaccia sulla Piazza, loro arrivano ad elemosinare, si accontentano della schiuma del cappuccino restata sul bordo della tazza o delle bricioline della pasta che ti sei abbuffata.  

Non mi sembrano più sbruffoni come una volta ... atterrano sui tavolini, ti fissano in silenzio, senza disturbarti.

Ti dimentichi che erano quelli che tubavano sul terrazzo svegliandoti, che ti hanno rovinato il tanto amato body, che sono quelli che intasano le grondaie e i comignoli, che sono portatori di diverse malattie.
Sei solo lì a guardare un animaletto malinconico che ti chiede di mangiare.
Magari non li amo, però ho fatto pace con i piccioni. 
piazza maggiore

lunedì 23 settembre 2013

NOTO

noto
PORTA REALE - Noto
NOTO
Chiesa S.Francesco all'Immacolata - NOTO



La seconda tappa del mio tour in Sicilia è stata NOTO (provincia di Siracusa), dichiarata una delle capitali del Barocco, patrimonio dell'umanità dell'Unesco.





L'entrata alla cittadina avviene tramite la Porta Reale, una sorta di arco di trionfo che in cima ha: una torre (la potenza), un pellicano (il sacrificio) e un levriero (la fedeltà).






Si arriva alla prima piazza sulla quale prospetta sopra una scalea la chiesa di S.FRANCESCO all'IMMACOLATA, con un'unica navata.
NOTO
Chiesa di S.Francesco all'Immacolata-NOTO
SOZZI
La predica ai pesci - O.SOZZI -1750






Bella la tela "La predica ai pesci" che rappresenta S.Antonio a Rimini.
Lui vorrebbe parlare alla folla ma nessuno è disposto a prestargli attenzione. Quindi va in riva al mare ed i pesci affiorano dall'acqua per ascoltarlo.










Ma il "pezzo forte" arriva nella piazza successiva - Piazza del Municipio - dove trionfa maestosa e bellissima la CATTEDRALE (dedicata a S.Nicolò). Una gioia per i miei occhi, per me che adoro il barocco. Il trionfo dell'eccesso: anche qui una scalea che sembra non finire, due ordini di colonne, due campanili, insomma l'opulenza, lo sfarzo.
E per non farci mancare niente, basta volgere lo sguardo sul lato opposto per ammirare il PALAZZO DUCEZIO, sede del Comune.


NOTO
CATTEDRALE - NOTO


PALAZZO DUCEZIO - NOTO
E poi tante piccole viuzze che portano a gioielli unici come il Palazzo Nicolaci dai caratteristici balconi su mensole barocche.
NOTO
PALAZZO NICOLACI-NOTO
E poi ci sono  tutte quelle note caratteristiche colorate che ti mettono allegria solo a guardarle: l'Ape trasformata in mezzo per scorrazzare i turisti, le ceramiche coloratissime e stipate nei negozi ed anche a cielo aperto, un carretto che pubblicizza un ristorante nella via Nicolaci ed un altro che ti tenta con le sue fredde granite.



Ape turisticeramiche Noto

granita


Ma non manca neppure un pezzetto di casa mia ed infatti mi scappa da ridere quando vedo l'insegna di un locale dove campeggia una parola che, ne sono certa, con il siciliano proprio non ha nulla a che fare: AMARCORD !!

AMARCORD

Amarcord 
















Le foto che ho scattato sono visibili qui:

http://www.pictoore.com/2013/09/noto-sr/

sabato 21 settembre 2013

RICETTE: TORTELLINI BOLOGNESI

ricetta tortellini


Eh già, non potevano mancare i tortellini che facciamo qui a Bologna. Io li faccio come da tradizione della mia famiglia, cioé con il ripieno crudo, anche se so che molti fanno cuocere il lombo come vorrebbe la ricetta originale. Ma a noi piacciono così.
Attrezzo più che utile é il setaccio/asciuga-pasta  dove riporli mano a mano che si chiudono, perché consente ai tortellini di asciugare bene su entrambi i lati.
Quando si preparano conviene sempre farne in quantità e riporli nel congelatore in sacchetti ben sigillati; si usano senza scongelarli.
ricetta tortellini


Ingredienti per il ripieno (per circa 4 uova di tortellini - dipende quanto li si fa piccoli): 100 gr di lombo di maiale - 100 gr di prosciutto crudo - 100 gr di mortadella IGP - 150 gr di parmigiano grattugiato -  1 uovo - noce moscata

Mettere nel mixer il lombo, il prosciutto e la mortadella (questi ultimi si possono mettere sia tagliati in unici pezzi o affettati come ho fatto io) e frullare finemente il tutto.
Aggiungere l'uovo, il parmigiano e la noce moscata (a piacimento ricordando comunque che é molto saporita) e frullare fino a quando risulta tutto ben amalgamato.
Tirare la sfoglia, tagliarla (esiste l'apposita rotella scorrevole) in piccoli quadretti, riempire con il ripieno ottenuto, chiudere il tortellino. 
Il ripieno può essere anche conservato in frigorifero per 24 ore qualora non si riuscisse ad utilizzarlo tutto il giorno stesso.
Consiglio per non far seccare la sfoglia: se non ci sono diverse mani a riempire/chiudere i tortellini e se non si va in velocità, purtroppo la sfoglia diventa secca e quindi impossibile da chiudere. Un sistema per conservarla bene (anche fino al giorno dopo) é di dividere l'impasto. Si può mettere una parte dell'impasto in un sacchetto (quelli da congelatore), richiuderlo bene con un nodo stretto e riporre in frigorifero. 
L'impasto della sfoglia così conservato sarà soffice anche il giorno dopo e si riuscirà a stendere facilmente la sfoglia.

venerdì 20 settembre 2013

SOUVENIRS DI VIAGGIO

Da una vita oramai ho smesso di riempire casa mia (e quella dei miei conoscenti)  di tutti quegli oggetti che si comprano durante i viaggi e che nel tempo si rivelano essere frutto di un acquisto compulsivo.
Inutile acquistare ciò che poi, nella migliore delle ipotesi, finisce in cantina.
Ma ovviamente il discorso non vale per quella mia debolezza kitsch di cui ho già parlato in un altro post, ossia le palle di neve.
Eccole qui, fulgide e splendenti in tutta la loro perversa, concupiscente ... inutilità. Ma si sa che sono la mia debolezza e non posso esimermi, devo averle.


palle di neve




Poi però, avevo qualcuno di importante a cui fare un regalo: il mio orto
Quando sono andata sull'Etna, ho notato (e ci hanno raccontato), come la vegetazione alle sue pendici sia molto rigogliosa. Ho visto ginestre giganti che non avevo mai visto prima. 
L'alterazione della lava ha generato un suolo fertile e ricco di sali minerali e quindi si incrociano agrumeti, vigneti, castagneti, oliveti ed orti con frutti di proporzioni abnormi.
E allora ho ben pensato di raccogliere un po' di lava e portarmela a casa per utilizzarla nei vasetti delle semine.
Mentre la gente "normale" faceva acquisti nei vari negozietti di souvenirs, io con le mani grattavo il terreno per portarmi a casa la lava. Sorvolo sull'ilarità che ho provocato, spero nella gratitudine del mio amato orto.






Ed infine, visto che la magnificavano, ho trovato pure la MANNA (conosciuta dai medici antichi dell'epoca greco-romana, come il Miele di Rugiada o Secrezione delle Stelle).
I contadini delle Madonie conservano ancora la "sapienza" necessaria per far stillare al frassino la linfa che, solidificando all'aria torrida dell'estate siciliana, diventerà la manna. Non so se le proprietà decantate (digestivo, decongestionante, depurativo, addirittura stende le rughe) siano tutte vere, ma perché non provare ? 

Poi già solo il fatto di dire "ho appena mangiato la secrezione delle stelle" secondo me fa molto glamour. O no?    
(magari senza eccedere visto che pare abbia anche proprietà lassative ....)