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mercoledì 22 maggio 2013

LE FOBIE

Qualcuno per definirmi disse che "non mi ferma nemmeno un treno in corsa", ma in realtà se anche nella mia vita ho affrontato molte tempeste, c'é qualcosa che mi piega inesorabilmente: i topi - già mi fa ribrezzo scrivere la parola -.
Credevo fosse paura ed invece é vera fobia; ho reazioni inconsulte che vanno dal pianto irrazionale al tremore incontrollato alla quasi paralisi con abbassamento o innalzamento repentino della temperatura corporea.
Mi infastidisce anche la pubblicità di quella marca di parmigiano così come sono velocissima a chiudere gli occhi e a cambiare canale quando in TV vi sono immagini di quelle bestie.
Ma fin qui, nella mia assurdità, sono forse abbastanza banale, perché tutti sanno che c'é chi ha paura dei topi (anche se la mia è fobia).
Tecnicamente si chiama musofobia.

Ma vi sono fobie veramente stranissime. Qualche giorno fa ero in un ufficio dove vado di tanto in tanto. Mi sono fermata da una signora per una pratica e lei, pur essendo come al solito disponibile e gentile, ad un certo punto me l'ha detto: ha la fobia del velluto.
Indossavo un giubbetto di ciniglia e lei, povera, solo a guardarmi era impallidita, mi ha detto "mi si sono raffreddati i denti". Si stava irrigidendo e ha iniziato a bere convulsamente portando la bottiglia dell'acqua alla bocca.
L'ho guardata con l'occhio sbarrato, perché non immaginavo nemmeno esistesse una fobia di questo tipo. Quando sono rientrata l'ho cercata su Internet, si chiama TEXTOFOBIA, ossia la paura di certe stoffe.
Deve essere tremendo, perché é una grande limitazione: già immagino la sofferenza quando devi mischiarti alla gente (prendere un bus, un aereo, un treno, andare al supermercato, al cinema o al ristorante). Di certo finché la riesce minimamente a contenere può anche sopravvivere, ma se le capitano le reazioni che ho io, beh allora penso che le si avveleni l'esistenza.
Su Internet ho trovato un sito con un elenco infinito di fobie e mi sono detta che alla fin fine, sono fortunata perché almeno io ho sicuramente meno probabilità di fare "brutti incontri" e di soffrire rispetto ad altri che si devono misurare con fobie che vengono stimolate quotidianamente dall'ambiente che ci circonda. Qualche esempio ? 
Telephonofobia: Paura dei telefoni. 
Sesquipedalofobia: Paura delle parole lunghe. 
Scriptofobia: Paura di scrivere in pubblico.
Papyrofobia: Paura della carta. 
Leukofobia: Paura del colore bianco. 
Lachanofobia: Paura delle verdure.
Chronomentrofobia: Paura degli orologi. 

6 commenti:

  1. Fai male a rincorrere quello che accade a tutti e tu chiami fobie.
    Mai dare nomi di malattie alle nostre stranezze.
    Ciao.

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  2. Forse abbiamo un concetto diverso di stranezza.
    Non credo si tratti di una stranezza quando vieni condizionato al punto di soffrire con reazioni fisiche che non riesci a controllare. La mia é assolutamente fobia perché ne ha tutti i connotati. La paura che ha la signora del velluto si avvicina molto alla fobia; non solo non lo riesce a toccare, ma il solo vederlo le provoca un disagio che le fa avere reazioni fisiche incontrollate. Forse sbaglio, ma la stranezza é a mio parere qualcosa che tu scegli o qualcosa che ti appartiene (per abitudine, perché l'hai ereditato, perché ti piace, ecc.) e l'unica "sofferenza" che ti può procurare é il fatto che gli altri ti considerino e ti allontanino perché sei strano, ma non per questo ti sale la febbre o ti paralizzi come capita a me. Mi sembra quasi di poter dire che la stranezza se vuoi la puoi dominare, contenere, nascondere mentre la fobia ce l'hai e ne sei vittima (fatto salvo di non andare da uno psicologo alla ricerca della causa e del percorso per vincerla).
    Mi piacerebbe poter dire che la mia é stranezza, ma purtroppo dopo qualche episodio capitato, mi devo arrendere davanti al fatto che la mia é fobia. Ho stupito molte persone attorno a me che non credevano ai loro occhi quando hanno visto la mia reazione ... sono arrivata a scoppiare in singhiozzi tremando in maniera convulsa, solo sentendo parlare di una di quelle bestie che nella notte era transitata in ufficio mangiandosi la mela di una collega. E, credimi, ho passato qualche notte con gli incubi e mi sembrava di vederne dappertutto.
    Il mio messaggio comunque era positivo, nel senso che ho preso coscienza del fatto che c'é gente che deve misurarsi con delle paure che sono molto più solleticate: pensa solo a chi deve misurarsi con la paura del bianco!! La riflessione é appunto che certe reazioni delle persone sono più comprensibili se solo si prende atto che esistono certe paure.
    Per il resto, francamente a me le persone "strane" non mi suscitano mai ilarità o critiche, visto che vivo all'insegna del vivi e lascia vivere o se preferisci contenti loro, contenta anch'io.
    Non mi sgridare !!! Non me lo merito !!
    Ciao, buona giornata.

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  3. Cara Marilena, sentendo questa parola! Fobie mi ha subito ricordato le tragedie degli esuli italiano, della seconda guerra mondiale, storie drammatiche di uno sterminio che tutti ricordiamo con grande amarezza.
    Ciao e buona giornata cara amica.
    Tomaso

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    1. Come ti capisco Tomaso !! So che ci sono persone che hanno vissuto la guerra e che hanno la fobia dei tuoni perché gli ricordano i bombardamenti. Soffrono per i tuoni ... sembra impossibile ma é così. Quello che volevo dire nel mio post é che dobbiamo a volte comprendere che certi comportamenti delle persone sono dovuti purtroppo a delle reazioni non controllabili che derivano da paure che purtroppo sono difficili da vincere.
      Il mio papà compirà 84 anni fra circa 1 mese e dice sempre che spera di non dover rivedere quello che ha già visto, mi ha fatto tanti racconti e mi dice sempre di apprezzare la vita perché non ho dovuto vedere tutto il brutto che ha visto lui.
      Ciao Tomaso. Un carissimo saluto anche a te !!

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Io.non.solo.ho la textofobia in particolare della franella e di tutte le stoffe che creano.i cosi detti pallini ma anche la cimefobia ovvero paura delle cimici

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