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sabato 24 agosto 2013

EMILIA

Ho trovato, per caso, in rete la poesia che segue dedicata alla mia terra. L'ho trovata molto vera, l'ho sentita nelle mie corde perché è proprio quello che vedo quando prendo quei treni. E' quello che cattura l'obiettivo della mia macchina fotografica. L'ho voluta riportare qui nel mio blog perché la mia terra è questo: grandi piane che cambiano colore e profumo con il cambiare delle stagioni. Umida e torrida d'estate, fredda d'inverno, di quel freddo che -come diciamo noi- ti entra nelle ossa. Ricca di tutto nelle sue primavere, dolce e nostalgica nei suoi autunni. E' bella la mia terra, anche se ogni tanto la natura ci prova a sfregiarla, anche se ogni tanto mi lamento per quel clima che sembra sempre che ti annienterà da un momento all'altro.




Verdi campi di grano acerbo
s’inseguono in lunghe prospettive
intramezzati da pioppi in filare
pronti all’improvviso svelare
nel correre del treno
di torri e campanili aguzzi
svettanti da profili di tetti rossi.
E ancora campi di smeraldo
macchiati del giallo del ginestrino
e del viola dei giaggioli di greppo
che sfilano veloci dietro al vetro
tra case sparse
anonime e monotone

ingentilite solo dai festoni del glicine.  
In distanza anche l’Appennino sfila
in quest’aria frizzante
che sa di lambrusco e primavera
rompendo l’orizzonte di questa piana
impreziosita da fiumi e torrenti
incastonati come pietre preziose
nelle geometrie della campagna
oasi di natura ribelle mai domata
mai completamente piegata
al volere di chi s’illude di possederla.

yama (maggio 2004)





PS: chiedo scusa all'autore se pubblico senza dargliene comunicazione, ma non so come contattarlo. 
Peraltro trovo ammirevole che un simile testo sia stato scritto da un toscano di nascita e ligure d'adozione (quantomeno, questo è quanto ho rilevato a proposito dell'autore).

6 commenti:

  1. Emilia allungata fra l' olmo e il vigneto, voltata a cercare quel mare mancante
    e il monte Appennino rivela il segreto e diventa un gigante.
    Lungo la strada fra una piazza e un duomo hai messo al mondo questa specie d' uomo:

    vero, aperto, finto, strano, chiuso, anarchico, verdiano... brutta razza, l' emiliano! (Guccini)

    Non posso commentare tengo in casa un pezzo ( grosso) di Emilia!
    Un abbraccio grande e buona giornata!

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    1. Puoi solo che ritenerti fortunata ... non siamo mica male noi emiliani, altro che brutta razza. Certo che Guccini ha detto giusto: siamo tutto e il contrario di tutto. Un abbraccio anche a te e pieno sostegno al tuo pezzo (grosso). Ciao

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  2. Cara Marilena, immagini bellissime di una terra laboriosa...
    Poesia che la descrive in tutte le sue realtà!!!
    Ciao e buon fine settimana cara amica.
    Tomaso

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    1. Le ho scattate dal treno e nonostante il finestrino sporchissimo non sono venute male e quantomeno rendono l'idea.
      Ciao Tomaso, buon fine settimana anche a te.
      Marilena

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  3. Che belle immagini hai scattato, sembra di essere seduti su quel treno potendo ammirare il panorama dal finestrino! Brunella

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    1. Grazie mille Brunella !! Avevo il finestrino un po' lurido, ma alla fin fine non sono venute male.
      Grazie ancora, i complimenti fanno sempre piacere. Ciao.
      Marilena

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