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martedì 27 agosto 2013

SULLE TRACCE DEL PASSATO

L'ho già detto: mia cugina sta scrivendo un libro dedicato a mio nonno paterno, alle sue origini, alla sua vita, a tutto quello che ci ha tramandato.

Nella ricostruzione dell'albero genealogico sta girando per archivi di stato, curia, parrocchie e mi sa che se continua così, arriverà ai nostri antenati etruschi. 
 

Qualche giorno fa le abbiamo prestato sostegno e come perfetti venditori della Folletto l'abbiamo accompagnata a bussare a qualche porta di quelle case nella vallata, che oggi hanno preso il posto delle vecchie abitazioni contadine dell'epoca.

Gli incontri diventano piacevolissimi; superata la naturale diffidenza iniziale delle persone che ti scambiano per l'appunto per venditori della Folletto, poi assisti alla mutazione e le persone diventano loquaci, ospitali e laddove non arrivano loro con la memoria, si prestano a darti numeri di telefono o indicazioni per contattare chi magari può darti un suggerimento in più.

Abbiamo parlato con tutti, ma veramente tutti e, presi da delirio di onnipotenza ci abbiamo provato pure con il cagnone Jack, con i cervi e con i somarelli che a dir il vero ci guardavano scuotendo la testa.

Abbiamo incontrato quelle persone che ci hanno visti bambini e di certo fa un gran effetto scoprire che Celestina, la signora che io salutavo nelle mie estati in campagna, quando andavo con la bottiglia a prendere l'acqua alla fontana, ha 99 anni e mi diceva con orgoglio che ne compirà 100 il prossimo maggio 2014 (e da come parla ha tutte le intenzioni di compierli). 
Le guardavo le rughe in quel viso che ricordavo cotto dal sole dell'estate per i lavori nel campo. Rivedevo il sorriso di allora ancora così delicato, abbozzato, lo stesso di quando passavo davanti a casa sua per andare alla fontana.
Mi sembrava sempre uguale, non coglievo differenze, forse perché già allora le fatiche della campagna l'avevano fatta invecchiare fisicamente.

Già me li immagino ora sono tutti là a rovistare nei cassetti per recuperare le vecchie foto che hanno promesso di prestare a mia cugina. 
E mi sembra di sentirli nel parlare con i parenti mentre dicono "ma sai chi è venuto ? Ti ricordi ...? ". Siamo stati un avvenimento, si vedeva la sincera gioia quando ci hanno accolto, quando si sono lanciati a prendere le sedie per farci accomodare davanti a casa, quanta allegria nel rispolverare quel passato che abbiamo in comune.




E visto che eravamo lì, sono andata a fotografarmi la Madonnina che sta sul ciglio della strada. Qualche settimana fa me l'ha fatta ricordare il blog di CorpoA&F che ha scritto un post molto bello .

Nelle mie estati da bambina mi mettevo lì ad aspettare la corriera che doveva riportare il nonno da Bologna. Stavo lì con la Madonnina che all'epoca era circondata di piantine di menta. Qualche centinaio di metri prima, là nella grande curva, l'autista della corriera dava due colpi di clacson perché sapeva che io ero lì accucciata ad aspettare il nonno. Quando si spalancava il portello della corriera io saltavo al collo del nonno e profumavo di quella menta nella quale mi ero accucciata. 
E davanti a quella Madonnina si fermava anche il fornaio che tutte le mattine passava con il suo carico di pane caldo e profumato e sostava davanti ad ogni gruppo di case.

E' cambiata anche la Madonnina, l'hanno rimodernata, la vecchia rete è stata sostituita da un'elegante cancellata, con vistosi arbusti e piante decorative. Tutto molto elegante, ma niente a che fare con quel meraviglioso profumo di menta che c'era una volta.


13 commenti:

  1. Grazie per la citazione: ora forse il numero dei lettori del mio blog avrà una impennata (da tre a cinque ?).
    Al di là dello scherzo rilevo una di quelle coincidenze che fanno pensare: anch'io in questi giorni sto cercando materiale per ricostruire la vita di mio nonno, o meglio del suo lavoro. Prossimamente su questo schermo (sul mio blog).

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    1. Sii ottimista, magari arrivi a 6 !!
      Io scrivo per me stessa (e per lasciare in eredità le mie memorie a mio figlio). A parte qualche contatto che commenta, devo ancora capire chi mi legge, ma che importa? Quel che importa è il piacere di smanettare su questa tastiera e ripercorrere la mia vita passata e presente, anche se per il passato sono parecchio in difficoltà con dei cigolii di memoria preoccupanti.
      Bella la coincidenza. Mia cugina ha scritto altri libri (e ha un po' la mania di vivere tra l'archivio di stato e la curia), ma questo su cui sta lavorando non verrà pubblicato e sarà solo per noi tutti della famiglia.
      Si scoprono cose pazzesche: per una vita hanno storpiato il mio cognome e ho sbuffato sempre nel correggere le persone. Abbiamo scoperto che in realtà il mio cognome fu trascritto erroneamente in un archivio e quindi ho passato la vita a correggere le persone che in realtà lo scrivevano correttamente. Ho però vietato a mia cugina di fare qualunque rettifica perché non oso immaginare cosa succederebbe a dover cambiare documenti e tutto il resto.

      Ti ho citato con piacere; a me piace il tuo blog e spero che gli altri 2 lettori siano fedeli come lo sono diventata io. Ciao.
      Marilena

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    2. Anch'io scrivo soprattutto per me (e per i posteri). E mi piace molto andare a ricercare o ritrovare per caso quello che ho scritto anni fa. Quando poi trovo un altro blog sulla mia lunghezza d'onda mi piace anche colloquiare; ma è sempre più difficile (forse dipende da me).

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    3. Posso essere spietata ? Dipende dall'età che ci rende sempre più orsi (altri più elegantemente direbbero selettivi). Fatico pure io anche se cerco di girare sempre con il sorriso e questo fa sì che la gente mi si avvicina con cordialità (ero giusto in giro per musei stamattina e sono stata oltre mezzora a chiacchierare con una sconosciuta che mi ha avvicinato; non potevo fare la cafona, ma fosse per me avevo solo l'obiettivo della mia macchina fotografica come interesse).
      Mio padre dice che invecchiando assomiglio sempre più a lui che oramai vive come un eremita a contatto con la natura. Io mi giustifico dicendo che ho passato fin troppi anni a fare bla bla bla negli uffici dove ho lavorato massacrandomi per troppe ore al giorno e a questo si aggiunge la paura che provo nel vivere in quest'Italia alla deriva. Ora più che mai, ho solo voglia di pace e di silenzio. Ho parlato per una vita, ora preferisco osservare. Il colloquio via blog mi garba (dite così voi toscani) perché me lo posso gestire nei momenti in cui non sono orso.
      Poi magari mi (ci) passerà .. magari altri anni ancora provocheranno un'inversione di tendenza. Chi può dirlo?!

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  2. Cara Marilena, scrivere le memorie del passato è sempre stato il mio desiderio, e consiglierei a tutti di farlo!!!
    Alla fine sono vere soddisfazione immense.
    Ciao e buona giornata.
    Tomaso

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    1. E' dolcissimo ripercorrere la vita del passato. Buona giornata anche a te. Ciao.
      Marilena

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  3. MAI guardarsi DIETRO. Potremmo accorgerci di non essere mai nati.
    I cognomi nascono dai SOPRAnonimi.

    Il mio è ANOnimo e il TUO?
    Spero non MAIORano.

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    1. Pensavo il tuo fosse BUONista.
      Non ho soprannomi, il mio nome lo sai e così vengo chiamata, fatto salvo per mio figlio che mi chiama MAMMA e per mio padre che mi chiama in altro modo ma non te lo dico ... forse un giorno lo svelerò con un post, ma per ora non lo dico.

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    2. Questo lavoro in casa mia l'ha fatto mio papà, ha disegnato un grossissimo albero con molti rami ed i frutti erano i vari componenti della famiglia, lui si è divertito molto a disegnare la famiglia, alle mie figlie servirà per ricordare le parentele. Anch'io ho una madonnina dell'infanzia, la mia si conserva più o meno com'era, peccato che non so spedire foto nei commenti altrimenti mi avrebbe fatto piacere inviartela. Ciao Brunella
      PS: vado a dare un 'occhiata al blog di Corpo A&F

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    3. Io avevo fatto l'albero con un programma trovato su Internet (mi pare si chiamasse MyHeritage) e l'ho messo all'inizio del foto-album di mio figlio. Ma ero arrivata solo ai miei trisnonni, mentre mia cugina avendo accesso agli archivi di stato e di curia arriva ben più indietro spulciando le varie trascrizioni ... un lavoraccio.
      Consolati: nemmeno io so spedire foto nei commenti, però un'idea potrebbe essere il sistema che usavo una volta (http://tinypic.com/). Magari ci provo visto che ho sempre la foto del laccio del cellulare da mostrarti.
      Domani se trovo un minuto ci provo. Ciao
      Marilena

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    4. Ciao Marilena, se impari a fare qualche cosa di nuovo insegnamelo!! Grazie brunella

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  4. E' cosa MALvagia essere BUONista?
    Anche io avevo DEI nomignoli con i quali, la nonna, mia madre, i miei TUTTI, ognuno a modo LORO, SI riFERIRSI a me.
    NOMIGNOLI apparentemente terrificanti ma che in FONDO in FONDO producono SEMPRE il BENE dal NULLA.
    Ho ancora l'albero genealogico di mio padre, eseguito con cura, ma con rami che si prolungano SOLO per i figli maschi. Gli chiedevo a cosa serve sapere CHI è parente. E lui mi rispondeva per evitare di prendersi a cazzotti per la strada.
    E FINO a che GENERAZIONE IO NON DEVO SCAZZOTTARE i MIE PARENTI?
    SEI SICURA che non siamo PARENTI?
    Tua madre, tua nonna o TUA BISnonna non potrebbe essersi innamorato di mio padre, di mio nonno o di MIO bisNONNO?
    Sai i una certa occasione o a causa della guerra?

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    1. Sì, è estremamente ipocrita, ma soprattutto per dimostrare che si è buoni si giustificano le peggiori porcherie e quindi sei un malvagio visto che sei buonista.
      Non siamo parenti, tranquillo, tu sei blasonato mentre io appartengo alla famiglia delle rape.
      Le mie nonne si sono sposate in giovanissima età (sedicenne una e poco più l'altra), non hanno avuto il tempo di conoscere i tuoi nonni. Le mie bisnonne vivevano in casolari pressoché isolati e si sono sposate con i vicini più prossimi. La guerra, dove abitavano loro,l'hanno sentita marginalmente. Potrei avere qualche dubbio sui miei nonni, entrambi altissimi e con gli occhi azzurri, uno in particolare era pure biondo, insomma potevano essere frutto di un cornino con i tedeschi.

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