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giovedì 2 gennaio 2014

LA SCRIVANIA

Mi piace ogni tanto ficcanasare in quei test che dovrebbero dirti chi sei, cosa vuoi, che personalità o carattere hai. Qualche volta mi riconosco nel profilo che mi dà il risultato e qualche volta proprio no, anzi scuoto la testa.
Da sempre gli psicologi hanno tentato di catalogare le persone a seconda di come tengono la propria scrivania e ciò consentirebbe ai colleghi o ai visitatori di comprendere la personalità di chi la occupa quella scrivania.

A me fa sorridere la loro conclusione che chi ha una scrivania piena di oggetti personali o anche disordinata rivela una persona dotata di creatività e di idee innovative (qualcuno si spinge a sentenziare che detesta l'arrivismo e il carrierismo).

Ho ripercorso mentalmente i vari uffici per i quali ho lavorato. Sulla mia scrivania non ci sono mai stati oggetti personali, pupazzetti o portafoto. L'unico vezzo che mi concedevo era una piccola pergamena appesa al PC (prima ancora alla macchina da scrivere) e che conservo ancora perché non ho capito se ho sentito ridere le farfalle anche se mi sembra di conoscere il sapore delle nuvole.....ma questo è un altro discorso ......

Nella mia esperienza, sono stata circondata da persone che avevano scrivanie stracariche di tutto, ma forse gli psicologi che hanno condotto gli studi non hanno conosciuto le persone che ho conosciuto io, gente che la creatività non sapeva proprio dove abitasse e che, al di là delle decine di oggetti, si sarebbe venduta un rene pur di far carriera (altroché detestare arrivismo e carrierismo !!!).
Foto presa dal web
Qualcuno ha pure sentenziato che chi tiene sulla scrivania i propri affetti (leggi portafoto) vuole implicitamente trasmettere un messaggio rassicurante, come dire: "io non sono solo il signor X di questa azienda, ma sono una persona con degli affetti ... parlami ed io ti ascolterò ...". 
Io ancora non ho superato lo choc del mio primo impiego. Quando fui ricevuta dal Direttore del personale per definire il mio contratto, il mio occhio cadde su di un "alberello" d'argento che teneva sulla scrivania e dentro ad ogni medaglietta c'era la foto di uno dei suoi figli: ne aveva 6 (ma io sul web ho trovato solo la versione a 5). Che parole posso usare per descrivere che razza di persona era? Ecco: per farmi capire potrei dire che sarebbe un degno politico dei giorni nostri ... come dire: un pelo sullo stomaco alto così. Falsificò pure alcuni dati, altroché rassicurante, altroché fidarsi del tenero ed affettuoso padre di 6 figli!
E mi spingo oltre: gente che teneva i propri affetti sulla scrivania, ma stavano giusto lì, sulla scrivania e non certo nei loro cuori.

Penso che non bisogna assolutamente catalogare le persone per gli oggetti che tengono sulla scrivania. C'è chi li tiene per vera affezione, c'è chi li tiene solo per convenzione, c'è chi li tiene per spirito di emulazione verso il collega. Solo vivendo giorno per giorno le persone che ti circondano, puoi imparare a conoscerle veramente, senza farti condizionare da ciò che tengono sulla scrivania. 
Chi si aspetta che nel mondo i diavoli vadano in giro con le corna e i buffoni coi sonagli sarà sempre loro preda e il loro zimbello. Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

2 commenti:

  1. Cara Marilena credo che tu lo abbia detto chiare e tondo come stanno le cose!!! mi piaco perché le trovi sempre chiare le parole per farti capire come la pensi.
    Complimenti di questi interessanti post cara amica.
    Tomaso

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    Risposte
    1. A volte fin troppo Tomaso, a volte dovrei imparare a tenere a freno la lingua, ma oramai sono troppo grande per cambiare. Ciao Tomaso.
      Una buona giornata a te. Un abbraccio :). Marilena

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