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Visualizzazione post con etichetta animali negli ospedali. Mostra tutti i post
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venerdì 18 luglio 2014

ANIMALI IN CORSIA

In una delle innumerevoli corse al pronto soccorso che feci per portare mia madre che aveva gravi problemi di salute, avvenne un episodio che non posso scordare. Dopo il nostro arrivo presero la barella con mia madre e sparirono dietro ad una porta. Trascorsa oltre un'ora lì nella sala d'attesa, andai a protestare dicendo che volevo sapere cosa stava succedendo. Mi lasciarono entrare e mi ritrovai in un corridoio dove erano allineate varie barelle con pazienti e tra questi mia madre. Le stetti vicino per confortarla, ma dopo un po' arrivò un'infermiera che mi disse che non potevo stare lì, che era riservato ai soli pazienti. Protestai indicando una barella poco più avanti dove già al mio arrivo avevo notato una donna in piedi accanto alla paziente. Per tutta risposta l'infermiera mi disse "Ma quella è la badante !".
Quel giorno imparai che una badante vale più di una figlia: a lei era consentito di restare (ovviamente la mia furia si innescò incontrollabile..).

Come mi è venuto in mente di raccontare questo episodio ?

Mi è venuto in mente quando ho letto che in Emilia Romagna si sono battuti per la zooterapia che prevede che gli animali da affezione possano entrare negli ospedali (salvo alcune restrizioni in reparti particolari) per il benessere fisico e psichico della persona malata.
Qualche giornale titolava "così si assicura anche agli animali pari dignità".

Nutro qualche riserva su tale iniziativa, sicuramente lodevole, ma se recepita da persone responsabili e aree attrezzate. In cima a tutto mi chiedo se tutti i padroni di animali sono abbastanza premurosi e coscienti da assicurare che il proprio animale abbia le condizioni sanitarie ed igieniche idonee per entrare in ospedale, ma anche ammesso che sia così, mi chiedo se dopo badanti e animali si preoccuperanno anche dei figli (o dei parenti stretti in generale) che magari possono assicurare benessere fisico e psichico al pari, se non di più, di badanti e animali ..... 

E mi fa anche scuotere la testa il pensare che nelle aree degli orti comunali è severamente proibito far entrare cani e gatti (nemmeno al guinzaglio, nemmeno legati al palo del proprio orto), pena l'espulsione dall'orto.
Come dire che nel caso di pomodori, melanzane e insalata non esiste la pari dignità dell'animale, senza considerare che magari ad un persona può far piacere portare con sé il proprio animale con cui convive e magari pure l'animale può preferire starsene in un fazzoletto di terra all'aperto piuttosto che attendere chiuso in appartamento.

In ospedale sì, all'aperto in un orto NO. Badanti e animali accanto al letto del paziente, figli che non possono restare.

Forse un giorno capirò queste dinamiche mentali, forse un giorno capirò perché gli animalisti si battono con forza perché un cane non stia alla catena, ma comunque non si battono per farli entrare in un orto comunale (che mi sembra anche più semplice) e li lasciano relegati a casa perché il proprio padrone se ne va qualche ora nell'orto.

Forse un giorno capirò, per il momento non capisco.  


Pare che il padreterno – per compensare l'uomo dalle enormi deficienze fisiche nei confronti degli animali – lo abbia dotato della ragione. Omettendo però di fornirlo della combinazione per servirsene. Alessandro Morandotti, Minime, 1979/80