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venerdì 25 luglio 2014

IL CAMBIAMENTO

Tempo fa leggevo un post della mia cuginetta sul quale mi sono soffermata. Ma si cambia durante il percorso della vita ? La risposta sembrerebbe scontata, ossia sì. In realtà se mi guardo attorno posso dire che ci sono persone che non cambiano e aggiungo purtroppo: sono i cinici, gli egoisti, quelli che sono concentrati solo su se stessi. Ho creduto molte (troppe) volte in persone che non avevano mai dato nulla al proprio prossimo, ho sempre fermamente sostenuto che, magari con un po' di pazienza, dedizione ed affetto, si riesce a trovare un angolino di buono anche nelle persone che, per usare un'espressione che usa mio padre, fanno una tragedia anche quando inciampano in un osso di formica, ossia vivono esclusivamente concentrate sulla propria vita che deve restare al centro dell'attenzione, assorbendo le energie di chi le circonda. Quelle che sanno solo chiedere, ma che ti voltano le spalle se tu sei in difficoltà. 
Ecco forse la risposta sta nella frase finale che la mia cuginetta ha scritto "solo l'amore può salvarci" e, giunta a questa età, in fase di bilanci, devo purtroppo arrendermi all'evidenza che ci sono persone incapaci di amare. E quelle non cambiano ... nemmeno se passa su di loro un TIR.



Ho imparato a riconoscere chi c’è e chi non c’è,
a fare da sola, a essere forte,
ad avere una soluzione per ogni problema,
o almeno fingere di averla.
Ho imparato a contenere, a disarmare,
a costruire e a smontare.
Ho imparato ad avere certezze per poterle raccontare
e a camminare sul filo a occhi chiusi, sorridendo.
Ho conosciuto l’ansia e la paura
e non mi hanno più abbandonata,
ho conosciuto la felicità e il terrore di perderla,
ho conosciuto la vertigine dell’eternità
che dà un senso agli anni che passano.

Se sono cambiata?
Cambiare è un verbo piccolo
quando ti passa sopra un tir.

(Claudia De Lillo)

mercoledì 1 gennaio 2014

L'ANNO NUOVO



Una grande montagna proietta la sua ombra su un villaggio. 
Per mancanza d'irradiazione solare, i bambini crescono rachitici. 
Un bel giorno gli abitanti del paese vedono il più anziano di loro uscire dal villaggio con in mano un cucchiaio  di porcellana.
"Dove vai ?" gli chiedono. 
Risponde: "Vado alla montagna"
"Perché?"
"Per spostarla"
"Con che cosa ?"
"Con questo cucchiaio"
"Ma tu sei matto ! Non ci riuscirai mai!"
"Non sono matto, so che non riuscirò mai a spostarla, però qualcuno deve pur cominciare".




Mi è venuta in mente questa antica storiella cinese mentre parlavamo a tavola di come tutti ci lamentiamo di ogni cosa ma poi raramente facciamo qualcosa per cambiare, per invertire la marcia della vita, per spostare non solo le montagne, ma anche le colline o i semplici dossi che ci circondano.
Per questo nuovo anno, a me per prima auguro di avere la forza di cominciare a spostare le montagne e, come a me, lo auguro a chiunque mi circonda e a chiunque stia leggendo queste righe.
Teniamo in tasca un cucchiaio, non importa se è solo un semplice, piccolo cucchiaio: qualcuno deve pur cominciare.