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Visualizzazione post con etichetta la cicala e la volpe. Mostra tutti i post
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martedì 8 aprile 2014

LE VOLPI DI ESOPO


Ho rispolverato le favole di Esopo, misterioso, ironico eroe della letteratura umile. Ci sarà anche della retorica nelle sue favole, però hanno sempre quel fascino di raccontare, in arcaica uguaglianza, la coabitazione dei grandi, degli umili e degli anonimi (a parte gli dèi, che hanno un nome, sono anonimi gli uomini e di volta in volta si usano gli animali per identificare dei ruoli), hanno una saggezza laconica e una povertà strutturale, ma ti arrivano come una scheggia.

Non ho fatto un conteggio, ma ho avuto la sensazione che la maggior parte delle volte in cui cita la Volpe, questa ci faccia un  po' la figura della sprovveduta. Magari mi sbaglio e dovrei per l'appunto verificare, ma oltre alla famosissima Volpe e l'uva acerba, mi sono imbattuta in Volpi che con tutta la loro famosa furbizia, tanto furbe poi non erano. Eccone alcune.

LA LEONESSA E LA VOLPE
La volpe scherniva la leonessa, rinfacciandole di non saper mai mettere al mondo più di un figlio per volta. "Sì", rispose quella, "uno solo, ma un leone".
(Significato: delle cose belle non si misura la quantità, ma il valore).

LA CICALA E LA VOLPE
Una cicala cantava sull'alto di una pianta. Una volpe, che aveva voglia di mangiarsela, escogitò una trovata di questo genere: si fermò là dirimpetto e cominciò a far meraviglie per la dolcezza del suo canto e a pregarla di scendere, dichiarando che desiderava vedere com'era grossa la bestia dotata di una voce così potente. La cicala, che sospettava il suo gioco, staccò una foglia e la gettò giù. La volpe si precipitò addosso come avrebbe fatto con la cicala. E quella: "Ti sei sbagliata, cara mia, se speravi che io scendessi. Io, dal giorno che ho veduto delle ali di cicala in un cacherello di volpe, delle volpi non mi fido".
(Significato: le sventure del prossimo rendono accorti gli  uomini di buon senso).

LA VOLPE CON LA PANCIA PIENA
Una volpe affamata vedendo, nel cavo di una quercia, del pane e della carne lasciativi da qualche pastore, vi entrò dentro e li mangiò. Ma quando ebbe la pancia piena, non riuscì più a venir fuori e prese a sospirare e a gemere. Un'altra volpe che passava a caso di là, udì i suoi lamenti e le si avvicinò, chiedendogliene il motivo. Quando seppe l'accaduto: "E tu resta lì", le disse "finché non sarai ritornata com'eri quando c'entrasti: così ne uscirai facilmente".
(Significato: il tempo risolve le difficoltà).

Mi sa tanto che seppure è vero che la volpe si può fregiare del famoso "Furbo come una volpe", deve al contempo tenere in considerazione il proverbio "Tu sei volpe ed io sono tasso; tu sei furbo ma io ti passo ", come dire che anche coloro che si ritengono furbi, prima o poi incontreranno sulla loro strada qualcuno che non se ne fa nulla della loro furbizia. 
Io nella mia vita non sono mai stata ahimè un granché volpe e tantomeno tasso, però sono un'osservatrice e se mi guardo attorno vedo sì delle volpi, ma vedo anche i tassi. 
Ed ho l'impressione che queste volpi non si rendano conto di avere attorno dei tassi che si prendono gioco di loro.