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sabato 22 giugno 2013

L'OZIO

Iperattivismo-Foto presa dal web
Rimanere sdraiati e avere pochi pensieri è un'ottima cura per l'anima. (Friedrich Nietzsche)
Alla parola ozio viene troppo spesso abbinato un significato negativo. Oziare viene tradotto con la parola pigrizia e questo sfocia inevitabilmente nella disistima di sé.

Ho passato una vita a fare due o tre cose contemporaneamente: la telefonata in ufficio era sempre con la cornetta appoggiata alla spalla, la testa inclinata per fissarla e le mani libere intente a sbatacchiare sul PC un qualcosa che nulla aveva a che fare con la telefonata.
La telefonata di casa mi vedeva con il portatile nella stessa posizione e le mani intente a tagliare verdure, mescolare una salsa o attaccare un bottone. 
Una vita passata a pensare, pianificare mentre le mani e le gambe erano intente in un qualche lavoro. Giornate frenetiche di 12 ore di lavoro fuori casa per poi rientrare e trasformarmi nella "Brava brava Mariarosa" ( ... il famoso jingle di Carosello).
Anche ora sconfino in questa insana abitudine, ma mi sono imposta di ritagliare dei momenti di totale ed assoluto ozio.
E quando dico ozio dico:  corpo e mente immobili, mascella che penzola rilassata, unico movimento quello delle pupille e un dito a caso della mano destra sul telecomando (senza nemmeno sapere cosa sto guardando visto che ho l'encefalogramma totalmente piatto per cui scambio Enzo Miccio per Richard Geere). Niente orologi ma solo orario percepito dalla luce solare -che ovviamente non so valutare- per cui magari pranzo alle 11 di mattina o alle 3 del pomeriggio
In alternativa va bene anche un idromassaggio con sguardo fisso catatonico sulle bolle interrompendo di tanto in tanto per una immersione della testa totale per vedere se le Marlboro che fumo mi hanno lasciato ancora un po' di fiato.
Dipinto di Dianne Dengel

Ho imparato a superare i sensi di colpa; una volta ne sarei rimasta schiacciata per non aver impiegato quel tempo magari a lustrare due volte lo stesso pavimento, ma ora so per certo che regredire ad uno stato vegetativo è l'unione perfetta tra l'essere umano "fuori" e l'essere umano "dentro".
E se per caso si affacciano i sensi di colpa che mi fanno vedere il bicchiere mezzo vuoto, allora mi dico: chi se ne importa ! In frigo ci sono almeno altre 6 bottiglie; hai voglia quanti bicchieri ci riempio. 

Cancello dalla mente i "devo" e i "dovrei", mi dico: FERMATI. Fermati ora. Annusa il profumo dei fiori e se non ce li hai va bene anche il profumo di un pomodoro, respira l'aria frizzante e salubre e se non ce l'hai, respira il monossido di carbonio, che tanto va bene lo stesso.

L'ozio ha la sua positività, un po' come i vini di classe: hanno bisogno di assoluta immobilità in luoghi freschi e bui per poter dare il meglio di sé.