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domenica 15 dicembre 2013

PIUTTOSTO CHE MORIRE M'AMMAZZO

guido catalanoE' il bizzarro ed esilarante titolo del libro di Guido Catalano che mi sono regalata qualche giorno fa in libreria.
Sono quegli acquisti che faccio d'impulso, per simpatia. Ho sfogliato qualche pagina, ho leggiucchiato qua e là e mi ha fatto sorridere; detto e fatto ero alla cassa (è un libro uscito a maggio, ma io arrivo sempre lenta).

L'autore dice che "tracima una quantità d'amore che non si capisce come sia possibile tutto questo amore per un uomo solo". 
E' il tracimare che va capito ... Di certo posso dire che bisogna avere un grande senso dell'ironia e una gran voglia di sdrammatizzare e di vivere un amore all'insegna della battuta e della giocosità, sì perché se uno si aspetta il classico amore glitterato e pieno di frasi romantiche, sicuramente non riesce a cogliere la parola amore in queste pagine.
Tanto per fare un esempio, già vi sono alcune poesie il cui solo titolo la dice lunga: "La fine arriverà come una pallonata negli occhiali scagliata da un bambino obeso alle quindici circa di un pomeriggio assolato in un prato secco di periferia" ; ecco questo è il titolo della poesia e bisogna leggerla animati appunto da un'idea di amore irriverente e burlesco perché l'unica "parte romantica" è nel finale che recita "ti stupirò, mi stupirai, saremo stupidissimi e stupendi". 
Alcune poesie sono leggibili su Internet (qui), ma a mio avviso non sono rappresentative del libro. Io mi sono fatta qualche bella risata per la follia (in senso buono) dell'autore e sono riuscita a soprassedere alle varie parolacce che sono inserite qua e là; diciamo che dopo una giornata tostapalle è confortevole gustarsi senza freni inibitori queste "poesie d'amore".  
Chi ha idea che l'amore sia "... vorrei arrivare fino al cielo e con i raggi del sole scriverti ti amo (Neruda)" eviti questo libro. Chi invece sa che nell'amore ci sta pure di punzecchiarsi, prendersi in giro, ridere come imbecilli anche del niente, può accomodarsi, sghignazzare e comprendere queste poesie. Comunque una fra tutte, senza parolacce, senza pungenti o iper-demenziali (ho detto iper) ironie, l'ho trovata: "Non schivare i miei baci".
Non schivare i miei baci
hai presente i miei baci?
non schivarli
assumili
come medicina salvifica
salvificissima medicina umida
di labbra, lingua, denti e schiocchi
voglio candirti di baci
voglio farcirti, glassarti
voglio ingrassarti
iperglicemizzarti di baci
voglio essere il tuo giuda bacioso
senza tradimento incluso
non schivare i miei baci
ti ricordi i miei baci?
eravamo felici
facciamoci di baci
overdosiamoci di baci
osiamo l'imbaciabile
chi è stato il tuo maestro di baci ?
voglio stringergli la mano 
Guido Catalano

4 commenti:

  1. Catalano a mio avviso è un genio. Sviscera punti di vista devastanti per una mente appena normale come la mia. Ogni tanto sfora nello sparolaccio eccessivo, è vero, ma alla luce di certe sue "illuminazioni" gli perdono quasi tutto... ;)

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    1. Anche io sono riuscita a perdonargli certi eccessi e nel complesso mi sono divertita. Ha un approccio talmente particolare che se anche cominci a leggere strabuzzando gli occhi, poi finisce che quando chiudi il libro "ti senti bene". Ciao. Buona domenica :)

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  2. Cara Marilena, il titolo mi ha veramente incuriosito... Poi piano piano ha capito tutto, tutto ciò è molto interessante, credo che se mi capita di vedere questo libro lo leggerei con molto piacere cara amica.
    Buona domenica, con un abbraccio.
    Tomaso

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    1. E' un po' forte Tomaso, ma è il concetto che mi è piaciuto, cioè poesie d'amore con degli eccessi ma con tanto gioco e battute, quindi alla fine mi sono
      divertita e questo è quello che conta. Un abbraccio anche a te e buona domenica. Ciao :). Marilena

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