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sabato 4 gennaio 2014

FU COLPO DI FULMINE

Capitò durante il mio viaggio di nozze. Dopo tante tappe lungo la costa francese e nell'entroterra spagnolo, arrivammo sulla costa spagnola. Tutto il viaggio lo avevamo fatto senza prenotazioni, perché ci avevano detto che non avremmo avuto difficoltà a trovare un alloggio.
FOTO PRESA DAL WEB
Arrivammo a Tarragona: tutti gli hotel erano al completo. Andammo in spiaggia, scoraggiati e indecisi se riprendere l'auto e andare in un'altra località di mare con il rischio di non trovare nulla o se dirigerci verso l'entroterra.

Fu questione di attimi. Sentimmo quella voce femminile che urlava "Lorrigan, viens ici. Lorrigan !". Nel giro di poco fui atterrata nella sabbia e mi trovai letteralmente avvolta dentro al pelo di un levriero afgano che mi stava leccando come io fossi un cono gelato.
Mi contorcevo sghignazzando sotto di lui che si era mollemente sdraiato su di me e non smetteva di leccarmi, felice e scodinzolante.
Arrivò la sua padrona con il marito (due ragazzi francesi della nostra età) e cercarono in tutti i modi di strattonarlo per togliermelo di dosso.
Uscii da quell'incontro piena di bava e sabbia e lurida (sì, perché Lorrigan aveva appena fatto il bagno).  Continuavano a chiedere scusa imbarazzatissimi, mentre io ridevo ancora assediata da Lorrigan.
Ci mettemmo a chiacchierare. Loro avevano un appartamento in affitto; ci offrirono ospitalità per 5 giorni, dopodiché sarebbero arrivati dei loro amici olandesi.
Accettammo e passammo dei giorni splendidi, ma soprattutto Lorrigan visse appieno il suo innamoramento per me.
Dove ero io c'era lui e la sera si arresero a lasciarlo in camera nostra; Lorrigan mi guardava con l'occhio languido, mi lavava la mano con la lingua e poi si accucciava sulla pedana a fianco del letto e si addormentava soddisfatto.
Mi sono rimasti pochi fotogrammi di lui e dei due ragazzi in una vecchia pellicola che girammo, e ho un paio di fotografie scattate nella piscina del condominio dove la ragazza ed io sguazzavamo in acqua. 
Lorrigan ci risolse il problema e grazie a lui furono giorni tranquilli e spensierati.
Purtroppo non mi ricordo il nome dei ragazzi, ma mi ricordo benissimo lui: Lorrigan (non so se si scrive così), il levriero che ebbe un colpo di fulmine per me.

I cani parlano, ma solo a chi sa ascoltarli. Orhan Pamuk, Il mio nome è rosso, 1998

4 commenti:

  1. Cara Marilena, lo sai che i tuoi reali racconti diventano sempre più interessanti.
    Ciao e buona Epifania cara amica.
    Tomaso

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    1. Sono solo piccoli ricordi che ogni tanto affiorano e mi piace lasciarli qui, a disposizione soprattutto di mio figlio.
      Sai, a volte mi spaventa molto vedere le persone che ho attorno che perdono totalmente la memoria. Spero di assomigliare a mamma e papà che la memoria ce l'hanno sempre avuta ottima ... ma non si sa mai. Ciao Tomaso. Una buonissima giornata con un sorriso :). Marilena

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  2. Uno stranissimo coup de foudre.
    'notte Marilena.

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    1. E' vero, non ce lo spiegammo neppure noi. Dal punto di vista "materialistico" ci risolse il problema, dal punto di vista "sentimentale" ancora mi ricordo di lui, quindi il suo innamoramento non è andato sprecato. Sono quegli strani casi della vita che rimangono con un punto interrogativo, ma che ti strappano un sorriso quando ci ripensi. Buona domenica Gus :). Ciao. Marilena

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