LA CONCHIGLIA

Quando lavoravo per l'Acquario di Bologna, era in funzione un reparto di malacologia e quando mi furono affidati i contatti con i collezionisti fu per me un momento di grande euforia. Non sapevo nulla di conchiglie ed ogni giorno imparavo qualcosa in più di quell'affascinante mondo. Esistono conchiglie bellissime, preziose, con forme strane, con colori che sembrano miscelati dal pennello di un pittore, conchiglie che non avevo mai visto neppure in fotografia e provenienti da angoli sperduti del mondo.
Ma soprattutto era bello poterle guardare, poterle prendere in mano.
Era bella la magica illusione di credere che se le accostavi all'orecchio potevi sentire il mare.
E mentre ti sembra di sentire il mare, senti anche l'odore del mare, assapori il caldo del sole sulla pelle e riprovi tutte le emozioni di un'estate, non importa quale: quella che hai vissuto o quella che avresti voluto vivere.

LA CONCHIGLIA POSATA SUL VELLUTO

Se l'immaginazione apre le porte

dorate del sogno e della memoria

e vi irrompe furiosa come armata

ecco che appari dalla notte nera

e sei la luce che illumina la vita.

La conchiglia posata sul velluto

è un monito, un invito a ricordare,

a spalancare le ali leggere

della fantasia per volare cieli

che non conoscono tempo né spazio.

Daniele Riva  (http://assolodipoesia.blogspot.it/)