Nella
famiglia di mio padre erano 2 fratelli e 4 sorelle; hanno passato tutta la loro
esistenza a litigare, discutere, ignorarsi, riprendersi per poi
ri-allontanarsi. Insomma, anziché gioire di essere tanti, di poter condividere
le loro vite sostenendosi a vicenda per affrontare le bufere, hanno finito per
disconoscersi l’un con l’altro. Noi figli, pur non serbando rancori l’un con
l’altro, abbiamo seguito la pista che i nostri genitori avevano aperto e
pertanto ci siamo allontanati, ognuno di noi ha condotto la propria vita non
sapendo nulla di cosa facevano gli altri e la vita ha continuato a scorrere. Un
paio di anni fa, navigando su Internet, mi sono imbattuta in una pubblicazione
“Frassineta–Un insediamento dell’alta valle dell’Idice. La sua gente, la sua
storia”. Mi balzò agli occhi il nome dell’autrice che corrispondeva al nome di
una delle mie cugine le cui origini, guarda caso, sono proprio di Frassineta. Cercai
quel libro per verificare se era proprio mia cugina ad averlo scritto o se si
trattava di un banale caso di omonimia. Ne trovai una copia in biblioteca, ma
purtroppo pur sfogliandolo, non riuscii a trovare nulla che mi confermasse che
l’autrice era proprio mia cugina Tiziana. Accantonai la cosa senza più pensarci
anche se la curiosità di fondo permaneva.
Poi una sera di un anno fa il
telefono di casa squillò ed incredibilmente dall’altro capo del telefono c’era
proprio lei: Tiziana. Ci incontrammo e mi confermò di essere lei l’autrice;
curiosità finalmente sanata. La ragione della sua chiamata stava nel fatto che
aveva deciso di scrivere un libro sulla vita del nostro nonno Gigi e quindi
stava contattando tutti i cugini affinché ognuno desse il proprio contributo di
ricordi, aneddoti, nostalgie, in memoria di quel bellissimo e singolare nonno
che avevamo in comune. E’ grazie a Tiziana se noi cugini ci stiamo
riavvicinando; un processo lento perché non ci riconosciamo quasi più, perché
ognuno di noi ha uno spaccato di vita diverso, perché diventa difficile
reincontrarsi e concentrare negli incontri i decenni che ci siamo persi. Il
tempo da recuperare è tanto e lo stiamo recuperando gradualmente.
Quando ho
rivisto Tiziana, mi è arrivata un’ondata di ricordi. Ci separano circa 7 anni e
quindi io ero la cugina grande. Tiziana era uno scricciolino, un frugoletto di
cui ricordo l’agilità impressionante, si arrampicava ovunque e senza paure, come
se il mondo non avesse barriere per lei.
Questa è una
foto che ritrae Tiziana accoccolata tra le braccia di mio padre, io la trovo
deliziosa.
Oggi Tiziana
conserva ancora quell’agilità di un tempo. Non mi soffermo sulle doti che
spiccano in lei, quali l’intelligenza e la generosità, ma sottolineo un altro
aspetto: lei ama la natura a tutto tondo, senza pregiudizi, senza limiti.
Trascorre molto del suo tempo ad arrampicarsi su colline, a studiare la natura
e ama in egual misura un albero, un fiore o un animale. Tempo fa mi ha mandato
la foto di un rospo che aveva incontrato sul suo cammino e che si era
coccolata; a sentir lei era una meravigliosa bestiolina. Per i miei parametri
resta un rospo a cui posso attribuire tanti aggettivi, fuorché meraviglioso.
La foto
incriminata era questa:
Ma Tiziana è
un tutt’uno con la natura e penso che quando riesci ad avere un’apertura così
incondizionata, allora devi per forza avere un cuore pulito e un’anima senza
ombre.
Certo è dura
riuscire a capire come fa a coccolare un rospo o a deliziarsi nell’incontro con
un serpente, ma se si va oltre, si riesce a capire che lei è riuscita a
stabilire un contatto diretto con la natura senza preclusioni, senza paranoie.
Io lo trovo meraviglioso e la ammiro molto per questo. Mi diverte fantasticare che
nostro nonno Gigi guidasse il mouse del mio PC quando mi sono imbattuta in
quella pagina che parlava di Frassineta; mi stava avvisando che Tiziana era in
arrivo nella mia vita.
Oggi Tiziana
continua a lavorare con dedizione per ricostruire la storia del nonno Gigi, per
ripercorrere le strade che il nonno ha imboccato durante la sua vita; quella
vita che ha generato quei nostri litigiosi genitori da cui noi discendiamo.
A Tiziana va
il merito di essersi adoperata per riunirci, per ristabilire quel contatto
perso e io devo dire: “Grazie Tizzi. Grazie perché stai sicuramente facendo
qualcosa che sarebbe piaciuto tanto al nonno che avrebbe sofferto moltissimo
nel vederci sconosciuti e distanti.”
Mentre lo
dico sono sicura che il nonno Gigi da lassù ci sta sorridendo, stringendo il
sigarillo in una mano ed estraendo con l’altra l’inseparabile fazzoletto con il
quale si asciugava le perenni lacrime di commozione dagli occhi.
Queste poche
righe sono dedicate a te Tiziana, tu che con abilità scrivi su tutti noi,
meritavi che qualcuno scrivesse su di te. L’ho fatto con queste poche e modeste
righe, ma l’ho fatto con estremo piacere.
ma poi lo ha baciato e si è trasformato in un principe azzurro????????
RispondiEliminaMichele
Ciao Michele !! Certo che nonostante l'età non cambi mai vero !!
EliminaPer rispondere alla tua domanda: NO, non l'ha baciato e non li bacia, perché tanto sa che i principi azzurri sono estinti, ARTICOLO FUORI PRODUZIONE.
E sono estinti i principi in generale, anche quelli non azzurri.
Ciao
Tua per sempre PIERO