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domenica 23 giugno 2013

L'AGGRESSIONE ALLE DONNE

E' ormai ricorrente sentire parlare di aggressione alle donne, di violenze alle donne.
Ne parlano tutti, ne parlano tutti i giorni, ne parlano talmente tanto che oramai tutti ascoltano le notizie mentre a tavola addentano una bistecca e con un mezzo orecchio ascoltano anche i figli che raccontano la loro giornata di scuola.
Ne parlano nei talk-show dove le conduttrici assumono quell'aria partecipe con il viso rattristato e contrito e si risvegliano mettendo ardore e fervore nell'invitare gli uomini a non abusare delle donne.

Provo un tremendo fastidio per questa macchina mediatica e purtroppo non riesco a cogliere la bontà di queste iniziative. E' sicuramente un mio limite, ma forse lo dico perché ho provato la terribile esperienza dell'aggressione.


Foto presa dal web
Era il martedì grasso di carnevale, avevo 19 anni, erano le 6 di sera e uscii dall'ufficio per rientrare a piedi a casa mia, poco distante.
All'epoca il viale che percorrevo era ancora in costruzione (oggi è una delle arterie principali) e dopo pochi metri cominciai a sentire nel buio e nel silenzio della zona, dei passi dietro di me. Girai leggermente il viso e vidi un'ombra; all'incrocio mi fermai, decisa a capire chi c'era dietro me.
L'ombra deviò a sinistra e allora ripresi il mio cammino tranquillizzata.

Fu questione di attimi e improvvisamente mi sentii afferrare da dietro, due braccia che come una morsa si chiusero attorno a me, un corpo che con prepotenza iniziò a trascinarmi via dal marciapiede, verso un ammasso di rovi e siepi.
In un ultimo barlume di difesa spinsi tutto il mio corpo verso terra, lì sul marciapiede, portandomi appresso quelle braccia violente che non mi mollavano. Tentò comunque di trascinarmi, ma fu a quel punto che un'auto (praticamente non ne passavano...) rallentò e poi si fermò. Mise la retromarcia ed io sentii le braccia che mi lasciavano e l'ombra se ne scappò.
Il signore dell'auto mi raccattò da terra, mi disse che pensava fossimo due ragazzi che scherzavano per strada in quella serata di carnevale e che solo guardando dallo specchietto retrovisore si era insospettito vedendomi a terra.

Non gli risposi: non avevo più le corde vocali. Fu costretto a prendere i documenti dalla mia borsa per capire chi ero e dove abitavo. Mi condusse a casa dove i miei genitori si disperarono e impallidirono nel vedermi.
Non parlavo, non avevo più la voce, ero un corpo svuotato di tutto, completamente paralizzata e l'unico segno di vita erano le lacrime che scendevano silenziose.

Ho portato per tanto tanto tempo le lacerazioni di quella sera; non andavo più a piedi e se anche rientravo con l'auto, mia madre era costretta a scendere di casa per venirmi a prendere dall'auto in cui ero barricata con i blocca-porte  abbassati.
L'ombra di quella sera riuscì a violentare una sedicenne all'uscita pomeridiana della scuola, mentre massacrò una ragazza che si era difesa e che uscì dall'esperienza senza i denti completamente distrutti dai pugni presi. Dopodiché finalmente lo arrestarono.
Io ne uscii illesa, ma non per questo senza segni.
Ho sempre spavaldamente sostenuto che una ginocchiata ben assestata nei testicoli di queste ombre è la soluzione veloce.
NO, non funziona così; io mi paralizzai completamente, il terrore e la consapevolezza di quello che sta per accaderti può farti perdere qualsiasi lucidità al punto che non riesci nemmeno a gridare aiuto. 
Io non voglio nemmeno sapere come quella sedicenne può essere uscita da quell'esperienza; io so solo che nonostante gli anni passati, ancora ricordo tutto, il cuore che ti scoppia dentro, le braccia e le gambe che non sai più se ce le hai, la testa che sembra immersa in apnea, la forza e la brutalità di quell'ombra che riesce a tenerti con quelle braccia che sembrano di acciaio.

Mi fa male pensare che la gente ascolta le notizie addentando una bistecca, mi fa male pensare che c'è chi ne parla per aumentare l'audience.

Vorrei ... non lo so cosa vorrei. Spero solo che qualcuno per un solo istante si fermi e si immedesimi in quello che ho scritto.

8 commenti:

  1. Cara Marlina, sottoscrivo, tutto quanto ai detto, non dovrebbere trasfomare un triste avvenimento in unu spettacolo, il silenzio sarebbe più adato! E che la polizia lavorasse senza reclamizzare troppo, quasi di avvisare coloro che hanno fatto queste aggrezioni.
    Tomaso

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    1. Sì Tomaso è proprio questo che mi fa rabbia. Che senso ha sparare una notizia al TG di una ragazza violentata per strada ? A cosa serve se chi ascolta se ne dimentica 2 minuti dopo? Serve solo per dare la morbosa notizia dell'arresto di Tizio o di Caio, se lo arrestano. Poi finisce lì, una notizia come un'altra. Ma per chi come me ascolta è invece un riaprire continuamente la vecchia ferita. E se si riapre in me che sono stata fortunata, cosa ne è invece di quelle poverette che invece la violenza l'hanno subita ?
      Va beh, voltiamo pagina e vado a cercare nuovamente il mio sorriso. Buona giornata Tomaso ! Ciao.
      Marilena

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  2. Ero venuto ... per scherzare.
    CHISSA' se adESSO comPRENDI il MIO DOLORE e perché IO NON dimentico di ESSERE stato un POTENZIALE AGGRESSORE, vittima di un POTERE occulto MOLTO più FORTE di ME ... di LORO.
    Ma nessuno mi sforza di comprendermi.
    Sappiamo SOLO ODIARE il NEMICO ma non ci preoccupiamo di CAPIRE perché questo A.C.CADE come è sempre A.C.CADUTO.
    Eppure è VENUTO DIO STESSO a farsi stuprare come un AGNELLO IMOLATO.
    E ti assicuro che non è venuto come un capro espiatorio.

    La VERITA' è troppo PESANTE per poterla riVELARE in un LIBRO pure voLUMINOSO.

    Molti si lamentano dicendo DOV'E' DIO in quei MOMENTI?
    Eppure DIO E' LI' che A.C.CON-SENTE.

    Ci avevamo detto A.D.DIO ma io continuo a vedere dallo specchietto della RETRO-marcia.

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    1. Io penso che sia più che lecito chiedersi dove è Dio in certi momenti. Io -e non solo io- non ho la risposta.
      Nessuno ha ancora risposto all'eterno quesito: ma se Dio può qualsiasi cosa, se è ovunque e in ogni luogo, se è la forza maggiore che esiste e tutto può, allora come mai permette le atrocità ? Perché esiste il maligno (o diavolo o Lucifero o quel che vuoi tu) ? Se Dio può tutto, come mai esiste questa eterna lotta con il maligno, perché non lo ha ancora sconfitto e spazzato via definitivamente? Perché dobbiamo aspettare di passare oltre per avere la pace ?
      Mio padre disse in una certa occasione che non se la sentiva di portare avanti una questione (in cui noi avevamo tutte le ragioni) con un tizio solo perché aveva rispetto della sua onorata madre che mio padre stimava moltissimo ed era morta. Io risposi che va bene avere rispetto per i morti, ma bisogna averlo anche per i vivi e il tizio non ce l'aveva.
      E' un po' lo stesso concetto: perché attendere di morire? Perché non vivere in pace serenamente rispettando il proprio prossimo?
      Comunque lascia perdere ... adesso riprendo a sorridere.
      Mi piace l'ultima frase che hai scritto; è bello sapere che c'è qualcuno che continua a guardare nello specchietto retrovisore. Mi ha salvato già una volta ed io non lo dimentico.
      Ciao

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    2. E se la Madonna FOSSE stata FATTA "FESSA" da un soldatino romano con gli OCCHI AZZURRI?
      E se quel soldatino bello come un ANGELO non tornò dalla LEGIONE straniera?
      POVERO quel FALEGNAME che inCOLLO il TUTTO per formare un'altra MANGIATO-YA da sfAMARE.
      Ma tu sei sicuro che NON è la STESSA persONA?
      Tanto TU non ricordi NULLA.
      Eri RIGIDA come MORTA. Eppure c'è chi stupra le MORTE per farle RISUSCITARE.
      Sai cosa vuol dire la FESSA di MAMT'?

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    3. Io non lo so cosa successe alla Madonna; mi hanno sempre raccontato che se la intendeva con un falegname, altro non so. Sei tu quello ferrato sull'argomento.
      Per oggi sono ancora donna e quindi sicurA di non sapere se sono la stessa persona. Ci hai azzeccato: ho un velo sul passato, infatti uso il blog proprio per rispolverare i ricordi.
      No, non conoscevo quella roba lì che hai scritto; l'ho cercata su Google (cosa non faccio per te, Angelo !!). Da quel che vedo la usano i pugliesi e non mi sembra nemmeno questa di oxfordiana cultura.

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    4. MA DONNA nella patria della lingua italiana vuol dire semplicemente MIA DONNA.
      e poi non era un semplice FALEGNAME che lavorava solo con il legno. ERA CARPENTIERE e ci sapeva fare soprattutto con le PIETRE fino a trasFORMARLE in SOSTENTAmento QUOTI-DIANO (PANE).

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  3. InVECE è la PORTA del PARADISO e dell'INFERNO a "SECONDA" il "SENSO" che la traPASSERA'.
    Ma qualcuno usa la SCORCIATOIA.
    Allora hai capito chi è il FESSO?
    E CRETINO sai cosa vuol dire?
    E FODERO nella MADRE lingua roMANA?

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