Translate

venerdì 12 luglio 2013

CARPI: passeggiando un anno dopo

Cattedrale Santa Maria Assunta
DUOMO DI CARPI
E' trascorso poco più di un anno da quei maledettissimi giorni in cui il terremoto ha devastato la mia regione. Non voglio addentrarmi né nel racconto delle paure, dei pianti della disperazione né voglio addentrarmi nel paludoso terreno di chi si occupa della ricostruzione, a che punto è e chi ha contribuito. 

So che io stessa mi sono disperata e nevroticamente impaurita e so che la ricostruzione deve coinvolgere anche il patrimonio artistico, al di là delle polemiche che vorrebbero si privilegiasse il comparto privato o produttivo: mettere in sicurezza campanili o chiese o teatri o altro (laddove non siano rasi al suolo), significa spesso riaprire i centri storici e consentire agli abitanti delle case circostanti, di rientrare nelle proprie abitazioni e consentire ai negozianti del luogo di riprendere le proprie attività. Dovrebbe esistere solo la ricostruzione del tutto, privato, produttivo, storico-artistico, senza strozzature. Davanti a questi eventi la polemica a tutti i costi non serve a nulla.
I dati del disastro erano agghiaccianti, ma ricordo solo che a Carpi, dopo il terremoto, solo 3 chiese su 50 erano agibili e il cerchiaggio della Cupola del Duomo ha consentito di eliminare le inagibilità dell’area circostante.


teatro comunale carpi
carpi
Museo Diocesano di Arte Sacra

E comunque anche se la mia voce non arriverà da nessuna parte, sono orgogliosa di essere emiliana, di appartenere a quel popolo di ostinati caproni, quelli che la mattina dopo erano già al lavoro, con le lacrime agli occhi, criticati da tutti. 
Io so come siamo fatti: quando sei nel ciclone rimboccati le maniche, poche chiacchiere e usa il fiato fino all'ultimo per vedere se riesci a venirne fuori.


Fatta questa doverosa premessa, sono stata a Carpi e ho fatto una passeggiata nel centro storico. Non
Palazzo Vescovile
c'ero mai stata né prima del terremoto, né subito dopo. 
Ho affidato alla macchinetta fotografica che avevo in borsa, il compito di raccontare qualcosa di Carpi, passeggiando un anno dopo il terremoto.
Ho ripreso i cantieri di ricostruzione e ho ripreso quei poveri palazzi che ancora riportano le lesioni e i collassi del terremoto, senza traccia di cantieri, solo transennati o puntellati.
carpi

C’era il sole, c’era movimento, c’era aria di normalità anche se a ben guardare lo scenario rimane simile a quello post-bellico.
Un gelato per rinfrescarti dall’arsura, ma nulla per rinfrescare gli occhi che hanno dovuto guardare quelle macerie senza avere la possibilità di dimenticarle.




carpicarpiQuesto è  il centro di Carpi legato al terremoto, ma grazie al cielo ci sono delle bellezze visibili e visitabili; a loro dedicherò un post specifico perché chiunque possa sempre avere in mente che salvare il patrimonio del passato significa credere nel futuro
carpi

4 commenti:

  1. Bello il tuo post, pieno di speranza e di buona volontà. Mia sorella ha vissuto sulla sua pelle il terremoto de L'Aquila e purtroppo la ferita è bella grande tuttora in città, una distruzione sotto ogni punto di vista, artistico ed economico. Speriamo che anche lì si rimbocchino le maniche...prima o poi.
    Ti abbraccio
    Berry

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo spero anche io, lo spero per loro perché significa rispolverare la propria dignità.
      E' vero che si deve poter contare sull'aiuto degli altri (privato e pubblico che sia), ma bisogna arrotolare anche la manica della propria camicia.
      Anche quando venne il metro di neve mai visto che ci seppellì inaspettato andò così: pale e guanti anziché inveire contro l'amministrazione che non riusciva a tirarci fuori (io stessa ero giù a pulire pure la strada perché gli spazzaneve non facevano le strade laterali). Eravamo tutti furibondi e ci lamentavamo, ma intanto spalavamo.
      Era l'unico sistema per poter uscire e andare al lavoro senza dover aspettare il disgelo. Da noi si sentiva il rumore delle pale quando finalmente toccavano l'asfalto mescolato a qualche bestemmia, da qualche altra parte si sentiva solo la voce di protesta in TV.
      E ci siamo pure pagati di tasca nostra i danni ai tetti perché le assicurazioni non li riconoscono. Queste cose ti fanno montare una rabbia incredibile tanto più quando senti che hanno fatto una class action contro il comune per 15cm di neve chiedendo il rimborso pure per il lavaggio delle auto corrose da quel sale che noi non avevamo perché se lo erano accaparrati loro. Ma come ho detto è con orgoglio che puoi girare in cittadine come Carpi e vedere che stringono i denti e vanno avanti. Credere che esiste un domani !
      Ciao un abbraccio a te.

      Elimina
  2. Ciao Marilena,prima di tutto voglio voglio ringraziarti della la tua visita,e mi complimento per il tuo bog e specialmente per questo post,anch'io sono stato in quei luoghi, non per curiosità, ma per solidarietà, conoscendo la dignità e l'orgoglio del popolo Emiliano ho voluto partecipare anch'io all'iniziativa di una scuola per Mirandola, e cosi sono stato a Nonantola dove ho conosciuto diversi amici bloger
    che instancabilmente si davano da fare in tutti i modi, per poter ricostruire quella scuola distrutta, perché se aspetti le istituzioni, campa cavallo che l'erba cresce, avrei voluto iscrivermi tra i tuoi follower ma non ho trovato lo spazio adatto.
    Ti auguro un lieto fine settimana

    un amichevole abbraccio

    Tiziano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Tiziano, grazie a te per essere passato da qua. Grazie anche per la solidarietà verso la mia regione. Meno male che sono tanti quelli che hanno dato un contributo (anche nei cartelli che ho fotografato appaiono i finanziamenti derivanti dalle iniziative private) e proprio grazie a loro e alle braccia instancabili del popolo emiliano, ora possiamo vedere qualche risultato.
      Non ho una sezione followers perché ti confesso che non so nemmeno come aprirla; so che ci sono alcune persone iscritte (ma penso sia iscrizione via mail), ma non ci capisco una ceppa. Pensa che è stato Tomaso a insegnarmi come togliere il "verifica parola", altrimenti io manco lo sapevo che c'era. So che Tomaso mi ha messo nel suo Blogroll, ma nemmeno quello ho perché non so da che parte si comincia. Io scrivo per il piacere di scrivere e non mi sono molto interessata alle varie opzioni.
      Comunque se ogni tanto vorrai farmi visita sai dove trovarmi. Sei il benvenuto. Grazie ancora. Un buon fine settimana anche a te e salutoni a Tomaso. Ciao
      Marilena

      Elimina