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lunedì 29 luglio 2013

DETESTO L'ESTATE

Non amo particolarmente l’estate, se non quando sono in riva al mare.
Quasi tutti la magnificano e la identificano con il sole, la luce, ma per me non è così.
Odio sudare, odio vedere le persone sudare, provo sempre un senso di snobistico disgusto a toccare un carrello della spesa o ad afferrare la maniglia sul bus, perché magari li trovo umidicci del sudore di qualcuno. Ho un consumo altissimo di salviette lavamani che utilizzo neanche dovessi sterilizzarmi per entrare in una sala operatoria a fare la ferrista.
Se viaggio in auto senza aria condizionata i finestrini aperti mi rimandano quell’aria bollente e puzzolenta di catrame che si liquefà con il sole e quando finisce il viaggio il tuo odore è ÔdeAsfalt.
Detesto il catastrofismo che si genera con gli appelli della TV che mi ricordano il coprifuoco di quella guerra che non ho vissuto ma che mi è stata raccontata: non uscite dopo le 10 di mattina o prima delle 6 di sera, bevete molto ma non vi incasinate perché le bevande non devono essere fredde ma i cibi, quelli sì, devono essere freddi, ingurgitate potassio e magnesio, se avvertite pesantezza sdraiatevi in una stanza con le gambe all’insù e iniziate a pregare tutti i santi in Paradiso che magari qualcuno vi ascolta e se non vi ascoltano vi mandiamo in sovrimpressione i numeri dell'ambulanza, del pronto soccorso, del telefono amico, gli anziani ignorati e soli in città vadano nei centri commerciali dove c'è l'aria condizionata.
"Giovane tahitiana col ventaglio"-Paul Gauguin

Possiedo una collezione di ventagli, che di per sé ricordano la leggiadra figura delle damine, ma nel mio caso a forza di sventolare oramai sono a rischio di operazione del tunnel carpale.

E poi c’è il lato peggiore: quello delle finestre perennemente aperte che ti obbligano a sentire gli affaracci di casa dei vicini. Io sono fortunata perché il mio ultimo piano sovrasta tutte le basse palazzine che mi circondano, il che evita che in casa nostra si debba ricorrere a oscuramenti al riparo di sguardi indiscreti, ma le voci, quelle arrivano e quando nel palazzo di fronte hai una famiglia che ogni giorno litiga ed urla e si insulta, non ti viene di dire che è bella l’estate. Quando è inverno e vedi quelle finestre chiuse ma illuminate, sei autorizzata a immaginare che dietro quelle finestre ci sia la famiglia del Mulino Bianco che si è imparentata con la Barilla: lei che cucina con il sorriso soave, il marito che infila la mano nella giacca e ritrova il maccherone del suo ultimo viaggio, i bambini tutti biondi con gli occhi azzurri che giocano senza arrecare disturbo.
Ma quando è estate e quella finestra è spalancata senti la voce isterica di lei che forse anziché cucinare sta per sbattere la padella su di lui che non ha la giacca ma una canottiera sul petto peloso sudato e si stanno ferocemente insultando, vomitandosi addosso parolacce e minacce mentre i figli - che per inciso sono castani con gli occhi scuri - forse stanno cercando rifugio negli auricolari.
E finisce che le mie finestre si chiudono, accendo l’aria condizionata e finalmente un’aria fresca mi regala un po’ di pace ed il silenzio.
E’ un surrogato, lo so, dietro le finestre, aperte o chiuse che siano, se non c’è armonia non c’è né d’estate né d’inverno.

C’è stato un momento in cui tutto questo ha avuto una rivalutazione: quando sull’altro lato di casa mia nel palazzo di fronte abitava un ragazzo giovane (un fico pazzesco, ma mio figlio dice che non sta bene che alla mia età ci si esprima così) che al calar del sole si metteva a torso nudo davanti alla finestra spalancata e suonava il sax.  Forse era un po' esibizionista, ma era un gran bel vedere. Peccato che abbia traslocato.

Non mi piace l’estate.  Preferisco di gran lunga l’inverno che ti gela il naso la mattina quando esci, ma come dico sempre: dall’inverno e dal freddo mi difendo aggiungendo strati di lana sotto cui affogo, mi calo un berretto sulle orecchie e silenzio il mondo.
Dall’estate non mi riesco a difendere perché anche quando ho tolto tutto e mi rimane la sola pelle, ho caldo e sudo e sono vulnerabile così come sono nude le vite dei miei vicini, esposti a noi involontari spettatori della loro quotidianità.


PS: la temperatura di questi giorni a Bologna sfora i 40° (che fanno 42° con l'umidità), mica posso scrivere che amo l’estate !!

7 commenti:

  1. Cara Marilena, sento che anche a te l'estate non piace sempre, il caldo afoso ci impedisce di respirare bene!!! Purtroppo dobbiamo sopportare.
    Lo sai che qui da noi questa notte c'è stato un temporale, ha abbassato di 10 gradi la temperatura, spero che anche da voi venga senza fare danni naturalmente.
    Ciao e buona giornata cara amica.
    Tomaso

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  2. Ciao Tomaso. Il temporale nel pomeriggio è arrivato anche qui, ma a parte il grande vento e poca poca pioggia, subito dopo è uscito il sole. La temperatura si è abbassata ma di poco. Fa ancora caldo, un po' più sopportabile perché il vento ha spazzato via un po' di umidità. Credo che comunque dovrò dormire con il condizionatore altrimenti sarà una notte insonne.
    Ma Bologna è famosa per il suo clima un po' difficile da sopportare. Pazienza !
    Grazie mille per le tue parole sempre carine. Ciao. Marilena

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  3. Che TIPA che SEI, con la PUZZETTA SEMPRE SOTTO il naso.

    Il SAXsonoFONIsta ora si sta suonando una CHItarRINA ... ENTRAmbi APPICCICATIcci e ben lubriFICAti.

    Cerca di DIMAGRIRE ... che sembri una COCCOmera arRAPPAta (al SUD vuol dire con GRINZE).

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    1. Non ho la puzzetta sotto il naso e non ho voglia di dimagrire. Piaccio, ma soprattutto mi piaccio, così.
      Mica devo piacere a te. Aloha!

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    2. Allora non puoi suonare il MIO SAX.

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    3. Tranquillo: non eri nella mia lista dei desideri.

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