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lunedì 21 ottobre 2013

UNA CANDELA PER VOI

Venerdì scorso ero in un ambulatorio ospedaliero, sapevo che l'attesa sarebbe stata lunga e quindi mi sono comprata una rivista dal giornalaio. Mentre sfogliavo la rivista la mia attenzione è stata catturata dalla lettera di Silvia.
Mi si è strozzata la gola. Quando finalmente sono riuscita a rincasare ho cercato su Internet il suo blog e ho scoperto che la giornata del babyloss era già trascorsa, che quella lettera la rivista l'ha pubblicata troppo tardi.

Ho scritto a Silvia poche righe perché veramente non ci sono parole che possano consolare la perdita di un bambino. C'è per contro la grande consapevolezza che, nonostante la vita magari ti sta prendendo a schiaffi, tu hai avuto la fortuna di averlo quel bambino, di crescerlo, di amarlo, di stringerlo e di baciarlo. Tutto ciò che è stato negato a Silvia e a tante donne come lei. 

Le ho detto che comunque la mia candela l'avrei accesa, anche se solitaria e ultima, distaccata da tutte le candele che sicuramente quella notte hanno brillato. 
La mia candela è per tutti quei bambini che non ci sono e per quelle mamme che non hanno avuto la fortuna di sentirsi chiamare "mamma" ma che sono a pieno diritto mamme per avere sognato, cullato, amato e nutrito una creatura durante l'attesa.

16 commenti:

  1. Cara Marilena, anche a me mi ha fatto un certe effetto quella lettera, bosogna pensare anche a quei bambini che contunuano a soffrire.
    Tomaso

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    1. Purtroppo c'è anche il dolore delle mamme che li perdono quei bimbi. Silvia è arrivata fino alla fine della gestazione e ha fatto un parto naturale, ma partorire un bimbo morto deve essere terribile. E' giovane e spero per lei che presto arrivino i sorrisi di un altro bimbo. Nel frattempo noi che i nostri bimbi li abbiamo avuti dobbiamo ringraziare la vita ogni giorno. Spesso lo dimentichiamo, ma questi racconti ci aiutano a ricordarlo. Ciao Tomaso, Buona giornata con un sorriso. Marilena

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    1. Ci credo Paola. Io ero in un ambulatorio oculistico, mi avevano appena messo le gocce e quindi delle mie lacrime non si è accorto nessuno. Dobbiamo solo ricordare più spesso che esistono queste realtà, ricordarlo quando ci sentiamo "sfortunati" magari per cose più banali. Silvia è giovane e io le auguro che presto per casa avrà un trottolino che la chiamerà mamma. La vita glielo deve. Ciao. Andiamo avanti con un sorriso e via le lacrime. Marilena

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  3. http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/10/20/969120-donna-incinta-investita.shtml

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    1. Non so chi tu sia né che senso abbia il tuo commento. Lo so che tutti i giorni qualcuno muore, muoiono padri, madri, figli, fratelli.
      Lo so che dovremmo avere candele perennemente accese in casa. Io ne ho accesa una per Silvia e per le mamme che come lei non sentiranno chiamarsi mamma. Ma il messaggio fondamentale (vale pure per la notizia che mi hai inviato) è che dobbiamo tutti i giorni ricordarci quanto siamo fortunati a vivere e a respirare la vita che possediamo e che posseggono le persone che ci circondano. Quella che ho chiamato consapevolezza.
      Consapevolezza di poter crescere, amare, stringere e baciare chi è in vita.
      L'uomo della notizia dovrà convivere con la perdita di una moglie e due figli; chi ha una moglie e dei figli vada a casa stringa la propria compagna a sé e baci senza pudori i propri figli, perché è un uomo fortunato.

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    2. Ma sai da dove PRO-VENIVANO e dove ANDAVANO, sia chi è rimasto nel regno DEI morti e chi è passato a miglior VITA?
      Perchè quell'uomo rimproverò le DONNE che piangeva per LUI?
      "Non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!
      Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?".
      Venivano condotti insieme con lui anche due ... EXTRAcomunitari mal FATTORI per essere giustiziati".

      Forse fai bene a non bazzicare luoghi SACRO-SANTI. Porta MALE!

      Ora mantieni la proMESSA. Mandami un video porno e chissà che MI SALVO.

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    3. Perché tu tornassi mi par di ricordare che dovevo dire "Apriti Sesamo" .... ah no, scusa quella è la parola d'ordine del gruppo di Ali Babà e i 40 ladroni.
      Tu sei un altro gruppo ! Mah, che dire, mi sa tanto che ho un debole per te, anche se non lo meriti (dovrò riflettere sul fatto che riesco sempre a perdonarti, non me lo spiego proprio).
      Non conosco né le provenienze né le destinazioni.
      Non ti mando un video porno, sono uscita dal periodo dei chissenefrega e oggi sono molto poetica e ti mando una frase di Neruda "Potranno recidere tutti i fiori ma non potranno fermare la primavera".
      Ciao
      PS: se cerchi la salvezza qui da me, hai un bel da cercare: rapa, fico d'India, bisaccia, zaino, ho dimenticato qualcosa ?


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    4. Forse di confondi con l'ANGELO.
      Io sono VENUTO di nascosto.
      Ma se a recidere i fiori è una pestilenza?
      Tipo CAVALLEtte VAL chi RIANNE?
      Per gli ASTROnomi la primavera è solo un periodo di RIVOLUZIONE terrestre intorno al SOLE, Come la NOTTE su se stessa.
      TU, non mi strofinare TROPPO ... altrimenti potrebbe USCIRE il GENIO dalla mia TASCA.
      Ti ricordo che c'è da POTARE. Ti serve L'OS-CURE?

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    5. Non credo di confondermi, siete un bel gruppetto e francamente non mi interessa molto con chi sto colloquiando, per me puoi essere chiunque. Tu ti prendi gioco di me ed io gioco con te. Un paritario scambio.
      Ah, per la cronaca, io strofino finché mi pare e piace e vediamo se veramente esce il genio. Non accetto i tuoi CONSIGLI, scusami.

      " Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
      lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
      sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
      CONSIGLI sensati. "
      E' un passo di una poesia di Neruda .... oggi ti becchi Neruda dalla A alla Z se insisti. Riuscirò ad annoiarti... ah se ci riuscirò !

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    6. Si AMO solo in TRE, 3 so' MARI, TREpriGANZI ... SOLO TEe.
      IO la SPARO a te e TU la SPARI a ME e vinca la PIU' GROSSA!
      Perderai o PRENDERAI più CHI...LA và o la SPACCA?
      Nemmeno io ACCETTO i tuoi CON SI gli ... no?

      DEI n'eruda e DEI tipi che DANNO conigli solo alla fine DEI giorni ... A.C.colgo SOLO QUaSTO', nel tuo "OTRE", in attesa di venir ... CACATO:

      Il piede del bimbo non sa ancora di essere piede, finchè ti arriva nei denti.
      E vuole essere farfalla o mela, attenta all'occhio e alla dentiera.
      Ma presto i vetri e le pietre, le strade, le scale, e i cammini della dura terra insegnano al piede che può SOLO rompere e sporcare.
      Che non può essere frutto rotondo sul ramo o voleggiare sul ravolo.
      Il piede del bimbo allora è stato sconfitto, è caduto in battaglia, è stato fatto prigioniero, condannato a vivere in una scarpa.
      Poco a poco senza luce ha cominciato a conoscere il mondo a suo modo, senza conoscere l'altro piede, chiuso, esplorando la vita come un cieco.
      Quelle tenere unghie di quarzo, di grappolo, induriscono, si trasformano in opaca sostanza, duro corno, puzzolente e a martello.
      I piccoli petali del bimbo deformati, squilibrati, prendono forma di rettili senza occhi, teste triangolari di lombrico.
      Rapidamente sono incalliti, si sono coperti con piccolissimi vulcani di morte, inaccettabili durezze.
      Ma questo cieco è andato senza tregua, senza fermarsi ora dopo ora, il piede e l'altro piede, ora di uomo cercano la FOSSA di donna, tra le lenzuola GELATE.
      Sopra, sotto, a destra e a .. MANCA quel che CERCA.
      Per campi e miniere, magazzini e ministeri, dietro, fuori, dentro, avanti, questo piede ha camminato con la sua scarpa, e ha avuto appena il tempo
      di stare nudo nell'amore o nel sonno, ha camminato, hanno camminato fino a quando l'intero uomo si è fermato.
      E allora è sceso nella terra senza sapere nulla, perché lì tutto proprio tutto è oscuro, non ha saputo di aver smesso di essere piede, se è stato interrato per volare o per poter infine essere mela, marmellata ... ma E' MERDA!

      Ma da che BUCO sono USCITO?

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    7. Io odio le scarpe, l'ho già scritto più volte. I miei piedi si conoscono. I miei piedi stanno nudi e possono guardarsi l'un con l'altro e sono condannati alle scarpe solo quando proprio sono obbligata (non indosso scarpe neppure nell'orto e mi chiamano selvaggia). I piedi non possono solo rompere e sporcare; possono camminare, possono portarti ovunque. Possono portarti fino all'ultimo respiro, fino all'ultima lacrima, all'ultimo sorriso, fino a dove abita la speranza in quello che vuoi. Finché vivo io i miei piedi vivranno. Questo sanno i miei piedi. Piedi coraggiosi che vogliono continuare a camminare e camminerò anche se mi toccherà camminare nella merda. Non conosco i tuoi piedi, ma togli le scarpe, falli conoscere; a piedi nudi si vive meglio, credimi, si assaggia il contatto con la terra, con il suolo, con l'acqua. E non si vince né si perde, semplicemente si vive, si cammina, si passeggia.

      ".....................
      Vi sono uccelli color zolfo e orribili intestini
      Appesi alle porte delle case che odio,
      vi sono dentiere dimenticate in una caffetteria
      vi sono specchi
      che avrebbero dovuto piangere di vergogna e spavento,
      vi sono ombrelli dappertutto e veleni e ombelichi.
      Io passeggio con calma, con occhi, con scarpe,
      con furia, con oblio
      passo attraverso uffici e negozi ortopedici
      e cortili con panni tesi a un filo metallico:
      mutande, camicie e asciugamani che piangono
      lente lacrime sporche."
      P.Neruda

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    8. Anche d'inverno?
      Ma hai dei ZOCCOLI al posto dei piedi?

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    9. Sì, anche d'inverno, anche ora che sto scrivendo. Non siamo forse solo in 3? Io sono il somaro.

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    10. Così non vale!
      Dici che sei come una RAPA e poi mi FAI ... MALE.
      Mi sento TUTTO una ... BUA.

      http://www.youtube.com/watch?v=NxyRtQ8L4u0

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    11. http://www.youtube.com/watch?v=7rJkRaE6erM

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