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sabato 17 maggio 2014

SUCCEDE A BOLOGNA

Sembra un episodio di "Scherzi a parte", in realtà è successo a Bologna nei primi giorni di aprile. Una studentessa trova i vigili sotto casa che, con tanto di carroattrezzi, stanno caricando la sua bicicletta.
La colpa ?
Era parcheggiata sul marciapiedi, legata all'unico palo esistente nella zona.
E così la ragazza è stata multata di ben 84€ perché l'art. 158 del Codice Civile recita: "la sosta è vietata sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi per ciclisti, sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle medesime, sui marciapiedi, salvo diversa segnalazione".
La ragazza, con il senno di poi, ha dichiarato di essersi pentita di aver pagato la multa (ridotta a 58,80€ perché saldata subito) per riavere la sua bici che era vecchia di anni e neppure in buone condizioni. E se avesse ben compreso subito la situazione non avrebbe mai dichiarato che la bici le apparteneva, perché con la stessa somma ne avrebbe acquistata una migliore nei mercati dell'usato.

Siamo veramente al paradosso. I vigili si preoccupano di perdere tempo e far muovere un carro attrezzi per spostare una bici, ma -e insisto fino alla noia sullo stesso punto- non hanno tempo per controllare i movimenti delle auto dotate dei contrassegni invalidi che di invalido non hanno proprio nulla.  
E non è passato neppure tanto tempo dal mio post in merito al PONTE DI GALLIERA: quelle bici, o meglio rottami di bici, abbandonate lì, sul marciapiedi le vedo solo io? Dove sono i solerti vigili ? O devo maliziosamente pensare che sono troppo malmesse (e quindi non smerciabili) ?
E adesso che faccio della mia bici nuova scintillante ? Anche io cerco sempre il classico palo a cui assicurare il telaio, unico antifurto abbastanza valido.
Ma che devo fare ? Nelle rastrelliere te le rubano e, diciamocelo, trovale le rastrelliere .... perché nemmeno quelle abbiamo e se le abbiamo non bastano ad accogliere tutte le bici che circolano.
Ma come si fa a farsi scivolare addosso questi accadimenti che altro non sono che terribili segnali di una città malata, molto malata !! 
bologna

7 commenti:

  1. Sono pienamente d'accordo con te. Saluti e ti leggo sempre.

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    1. Ciao Rosita, mi fa sempre piacere "scoprire" chi mi legge e soprattutto mi fa piacere quando questo qualcuno ha un blog come il tuo che tratta uno degli argomenti in cima alle mie preferenze: la NATURA. Grazie per esserti presentata, ti frequenterò con piacere visto che io sono una principiante e sono assetata di informazioni ed esperienze altrui sulle piante.
      E meno male che esiste la natura che ogni tanto mi fa dimenticare le schifezze, come quelle del post in argomento.
      Ciao, buona giornata :). Marilena

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  2. Cara Marilena, da te troviamo sempre svariate notizie, ed è per questo che mi piace il tuo blog.
    Credo che certe cose non succedano solo a Bologna, ma in tutte la città d'Italia.
    Ciao e buona serata cara amica.
    Tomaso

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    1. Può darsi Tomaso, però ti assicuro che io non l'avevo mai sentita. E la ragazza stessa, intervistata, ha detto che a nessuno dei suoi vicini o conoscenti è mai successo ed effettivamente basta guardarsi intorno ed abbiamo veramente tanti pali con le bici attaccate.
      Oltretutto poverina è una studentessa che arrotonda facendo la baby sitter per mantenersi agli studi e quindi per lei è sicuramente una cifra importante. Se adesso cominciano a multarci per le bici parcheggiate, allora sì che stiamo freschi !!!
      Ciao Tomaso, buona serata anche a te. Marilena

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  3. Questa città è una città italiana e in Italia ci sono varie ostilità diffuse tra le quali
    1 - agli alberi
    2 - al muoversi in bici.

    Se si prendono questi due ingredienti e si aggiungono altri due
    3 - ipernormazione
    4 - applicazione pedissequa ed idiota

    con la ciliegia finale
    5 - uno stato che tende ad essere feroce con i deboli, inetto, miserabili e leccaculo con i forti

    si ottiene questa tortona orribile e indigesta che contiene tra le altre cose,

    o - poche piste ciclabili, poche rastrelliere
    o - gli spazi necessari per le ciclomobilità vengono sottratti a quella pedonale lasciando inalterata quella per il feticcio a quattro ruote degli autossicodipendenti di massa
    o - la rimozione idiota che tu hai citato

    In altre città (segnalo Mammimefo bipede per Roma) non va meglio. Purtroppo.

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    1. Tutto molto vero. Quanto alle (cosiddette) piste ciclabili ricavate sui marciapiedi, mi sono riproposta di tornare con la macchina fotografica in un posto dove ho visto la più grande idiozia: il marciapiedi si restringe e in un tratto è solo ciclabile. Quando l'ho visto mi sono chiesta che devono fare i pedoni giunti a quel punto ... Come si fa a chiamare PISTA CICLABILE una metà di un marciapiedi ? Senza contare tutti i problemi connessi (vedi anziani o distratti che magari camminando finiscono su di essa e bici che corrono un po' troppo .. ecc.).
      Quanto alla rimozione penso che sia surreale: ma quanto costa muovere un carro attrezzi, usare il tronchese per tranciare la catena e tutto il tempo perso del personale ?? Tutto per una bici che di sicuro non può recare danno a nessuno.
      E per l'appunto la mancanza di rastrelliere: io di solito vado in un ufficio postale al di fuori del quale posso solo trovare pali. Che devo fare? Rinunciare ad andarci in bici perché non posso parcheggiarla ? E mi tocca vedere parcheggi scellerati di auto, anche in doppia fila o, come ho scritto, auto bandite che circolano con contrassegni invalidi abusivamente (ce li avevano pure alcuni calciatori del Bologna !!!!).
      Abbiamo un centro storico che dal lunedì al venerdì è stipato di auto (a dispetto della denominazione di Zona Traffico Limitato) che devi farti il segno della croce per attraversare, poi però il sabato e domenica inneggiano alla chiusura totale del centro. E si sentono pure ecologici: peccato che i dati dimostrano che la qualità dell'aria non è migliorata in centro e addirittura c'è la rivolta di chi abita nelle zone limitrofe dove sono stati convogliati tutti i bus.
      Inutile continuare a scriverne, bastano poche parole: siamo nelle mani di deficienti.
      Ciao. Buona giornata :). Marilena

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    2. L'urbanistica in Europa settentrionale prevede severe limitazioni al traffico motorizzato su gomma privato (oltre ad altre cose come la città giardino, reti di trasporto pubblico capillari, frequenti ed estese).
      Parte delle limitazioni sono... proprio fisiche, nel senso che si restringe la carreggiata con aiuole, si tolgono o si riducono sensibilmente le aree di sosta etc. . Ostacolare con ogni mezzo, anche sottraendo spazio, il traffico auto.
      Questo spesso fatto a favore di piste ciclabili (che tolgono spazio alle auto, NON ai pedoni), di rete tranviarie in sede propria.
      Se ricordo bene un esperimento del genere fu fatto alcuni anni fa in via Emilia Ponente sollevando le ire furibonde della massa di autossicodipendenti. Esperimento fatto velocemente regredire.
      Poi ci sarebbe la questione della speculazione edilizia, interi paesi dormitorio cresciuti come tumori senza uno straccio uno di collegamento ferroviario.

      Qui si dilapidano centinaia di milioni di euro per le cosi inutili e nefaste come il People Mover.
      La torta è quella che è e se dilapidi in opere inutilo-deleterie non metti nel necessario e risolutivo.

      Gli stessi ciclisti sono indisciplinati, e le strette piste ciclabili "su marciapiede stretto" come sul Ponte di Stalingrado o su quello di San Donato vengono percorse in senso contrario, a volte con protervia.

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