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mercoledì 8 maggio 2013

I MIEI TEMPI DELL'ASILO

asilo
Anche raschiando bene bene il fondo del mio baule dei ricordi, é veramente difficile arrivare ai miei anni dell'asilo. Troppo tempo fa.
Qualcosa mi é rimasto, sono solo piccoli frammenti. 
Andavo ad un asilo privato, dalle suore, non certo perché la mia famiglia fosse ricca (tutt'altro), ma solo perché tra le suore c'era Suor Maria Stella che conosceva mio padre perché erano stati bambini insieme nello stesso paese.
I miei genitori lavoravano incessantemente e quindi non ce l'avrebbero mai fatta a rispettare gli orari di un asilo comunale, ecco quindi che parlando con Suor Maria Stella riuscirono ad ottenere il "mio parcheggio" presso l'asilo delle suore senza vincoli di orario. Entravo per prima, uscivo per ultima.
L'asilo era bellissimo, immerso in un parco nella zona pedecollinare di Bologna.
Le suore furono con tutti noi una scuola di vita ed erano una presenza costante in tutte le nostre ore.
Ricordo che ci coinvolgevano sempre in tante attività; uno dei ricordi nitidi che ho sono quei "lavoretti" che ci facevano fare che coniugavano l'operosità con la fantasia e con l'apprendimento.
ricordi asilo
ricordi asiloRicordo che ci davano un quadrotto di feltro sul quale appoggiavamo dei fogli contenenti immagini e con un piccolo punteruolo dovevamo forare i contorni dell'immagine scelta fino ad estrarla dal foglio. Con questo sistema ci insegnarono l'alfabeto ed i numeri.
Avevamo un quadernetto sul quale applicavamo i nostri ritagli:
U come uovo e uccellino 
2 ed erano 2 i coniglietti da incollare..

Quei quadernetti hanno resistito nel tempo e mia madre non li ha buttati mai.

Ricordo anche che ci insegnarono a ricamare, attività che mi divenne indigesta perché nei periodi in cui mi ammalavo, venivo lasciata sola a casa ed era una nostra vicina di casa - la signora Maria - che veniva ogni tanto a farmi compagnia e per lei "farmi compagnia" significava farmi ricamare. Era una patita dell'ago e mi ha fatto ricamare di tutto (forse é per questa ragione che oggi trovo irritante anche attaccare un bottone, evidentemente sono andata in overdose).
Verso sera i bimbi venivano prelevati dai genitori, tutti ad eccezione di me che dovevo restare oltre l'orario. 
Le suore mi facevano entrare nella loro grande cucina di cui ricordo il perfetto ordine e la pulizia. 
Con i loro abiti svolazzanti iniziavano a fare i preparativi per la cena di tutte le sorelle.
Io mi arrampicavo su una sedia e stavo con i gomiti appoggiati sul tavolo in attesa che qualcuna di loro facesse il gesto che attendevo sempre: prendere quel grande barattolo di vetro dove tenevano le caramelle gommose, avvicinarsi a me con un sorriso, aprire il barattolo e lasciare che la mia manina si infilasse dentro per estrarre la caramella.
Ero così felice quando arrivava quel momento e loro ridevano della mia felicità che stava tutta in una caramella.
Ecco, forse é questo il ricordo più intenso che mi é rimasto dell'asilo: il sorriso. Anni fatti di sorrisi e di grande serenità. Le suore riuscirono a colmare le assenze dei miei genitori e mi coccolarono con grande affetto, facendomi sempre sentire a casa e riuscendo a contenere quella mia vitalità eccessiva che sfogavo nel cortile della mia casa di ringhiera.


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