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giovedì 26 settembre 2013

LA MIA SINDROME DI PROUST

La stagione comincia a rinfrescare, i tortellini sono stati fatti in quantità e sono stipati nel congelatore ed inevitabili inizieranno le domeniche che, come da tradizione, mi vedranno in un'alba mettere la pentolona sul fornello e preparare il brodo, quello che deve stare a fuoco lentissimo per ore.
Ed altrettanto inevitabilmente si attiverà la mia sindrome di Proust, quella che vuole che l'olfatto scateni le memorie del passato. 
Sono tanti gli odori che mi riportano alla mente alcuni flash del passato, ma l'odore del brodo che si spande per la cucina, mi è particolarmente caro, perché mi ricorda quelle domeniche, quando ero bambina e stavo in cucina con mamma che preparava il brodo.
FOTO PRESA DAL WEB

Se chiudo gli occhi rivedo quella cucina, nella nostra vecchia casa di ringhiera, i fornelli con un'enorme cappa in muratura che papà aveva pitturato, il lavello in muratura sotto il quale c'erano delle tendine marroni con i fiori rosa e gialli e di lato c'era un tavolinetto a ripiani su cui troneggiava la radio marrone e gialla con le sue manopole tonde.
Mamma che si muoveva svelta tra i fornelli e la tavola, ora con un cucchiaio, poi con un piatto, poi ad impastare e stendere la sfoglia con il mattarello ed io accovacciata per terra, sul pavimento di cotto rosso, davanti alla radio.
E di quelle domeniche mi torna in mente una trasmissione radio e le voci di mamma e la mia simultanee: "ecco, ecco, ssst ... comincia". Entrambe felici e sorridenti pronte a gustare Paolo Stoppa e Rina Morelli che duettavano nel loro "Eleuterio e sempre tua".
Le nostre risate, la nostra delusione quando finiva lo sketch, i commenti subito dopo, le battute che andavamo ripetendo.
L'odore del brodo che si spandeva in quella cucina e ti avvolgeva con tutto il suo calore, in quella cucina modesta ma piena di tutto.

Vecchi ricordi che più o meno risalgono al 1966 ... ecco perché provo tanta serenità quando preparo
       la pentola con il brodo.

      


      Ancorché fuggevole e ineffabile, l’odore è quel   
     «particolare immenso» che in un istante ci guida
     al cuore delle cose, nell’intimità delle altre persone
     e nei recessi, spesso inconfessati, del nostro
    vissuto. (Gaston Bachelard nella Poetica della
    rêverie).


 http://www.youtube.com/watch?v=yz43qPPgwUs

11 commenti:

  1. Quanto ti capisco...per me l'olfatto è il più grande scatenatore di ricordi che esista! La bottiglietta del profumo preferito della mia mamma é sempre li pronta ad aiutarmi e quando serve via di profumo e incomincia il viaggio a ritroso nel tempo! ( ho la stessa radio della foto in casa!!) ;)

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    1. Beata te che avevi una mamma che usava un profumo; la mia non lo usava e ho perso il suo odore. Meno male che almeno ho qualche spezzone per risentire la sua voce, quella almeno non sbiadisce. Era bellissima quella radio; maledizione a quando si buttano "le vecchie cose", 9 su 10 le si rimpiange.

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  2. Anche a me i profumi e gli odori scatenano una marea di ricordi, per ora mi rasserenano, chissa' s
    e nella vecchiaia mi faranno scendere qualche lacrima di malinconia? Buona giornata , Brunella

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    1. Anche fosse è una malinconia positiva, perché conterrebbe tutta la dolcezza dei bei ricordi. Che male c'è ad essere malinconici ogni tanto ? Fa parte della vita.
      Buona giornata anche a te. Ciao. Marilena
      PS: abbiamo un "mistero" informatico: mi è arrivato il tuo commento sul post precedente, ma quando ho fatto per risponderti, non trovo il commento sul blog. Ho chiuso e riaperto più volte il PC pensando che tardasse l'aggiornamento, ma niente da fare. BOH! Non mi era mai capitato.
      Comunque ti rispondo qui, anche se non c'entra nulla: quello che è capitato a tuo marito, a me e a chi vuoi tu, deve essere motivo di passa-parola per mettere in guardia chi pecca di ingenuità. A volte si cade in certe trappole così, per distrazione, ecco perché penso si debba parlarne, parlarne, parlarne. Ri-ciao

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    2. Misteri informatici, almeno per noi due!

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  3. Cara Marilena, gli odori e i profumi ti riempiono il cuore di tanti ricordi. Tante volte basta chiudere gli occhi e sei li che assapori quei tempi!!!
    Ciao e buona giornata cara amica.
    Tomaso

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    1. Sì, Tomaso, la parola giusta è ASSAPORI. E' proprio un meraviglioso appagamento che ti lascia tanta dolcezza. Buona giornata anche a te. Ciao. Marilena

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  4. Come vedi non SERVOno le ALI per SPAZIare nel PROprIO ANGOLO di CIELO.
    Chissà se un giorno mi ricorderò delle nostre BATTAGLIE sentendo qualche ODOloRE.

    http://www.youtube.com/watch?v=0qFf06E6Z2M

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    1. No, infatti come ti dissi, basta crearsi delle proprie isole dove non esiste l'indifferenza, dove non sei invisibile e dove chi ha abitato con te nell'isola, resta anche oltre il tempo e ti accarezza anche se la sua mano non la vedi. E nella tua isola potrai continuare a vivere con le carezze del passato e con il sole e la vita del presente, spaziando anche senza ali.
      Dubito che con l'odore del PC ti possa evocare le nostre battaglie ... ma non si sa mai!
      E comunque, anche se sempre al mondo ci sarà chi quei colpi sparerà, io non faccio Bang bang; voglio solo che trovi le tue ali o la tua isola. Ciao da una pionda tetesca di cermania che oggi si sta sciogliendo di tenerezza (mannaggia).

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  5. Mia madre non ha mai usato il profumo, ma mi basta chiudere gli occhi per sentire ancora quello della sua pelle. L'olfatto l'ha custodito per me e lo fa da trentanni, incredibile.

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    1. Come ho detto a Migola, neppure la mia e purtroppo non riesco a ricordare l'odore della sua pelle. Avevo conservato un suo abito, ma ovviamente nel tempo ha perso tutto. Mi restano i video girati, la sua voce registrata e mi devo accontentare di quelli. Beata te che sei riuscita a custodirlo. Ciao :)

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