ORTO-MANIA

Sta diventando una moda: avere un orto è trendy. Secondo i dati dell'Istat il 37% degli italiani (tutte le fasce di età) si sta dedicando al fai-da-te che vede coltivazioni in orto e sui balconi che si stanno trasformando con orti pensili e con altre diavolerie salva spazio per poter raccogliere insalate piuttosto che zucchine.

FOTO PRESA DAL WEB

FOTO PRESA DAL WEB

Ci hanno mostrato le foto della first lady Michelle Obama che alla Casa Bianca ha adibito uno spazio per l'orto e persino la Regina Elisabetta si è fatta immortalare con una vanga in mano per magnificare l'importanza di coltivare da sé le verdure e conseguentemente mangiare sano.

A me sembrano tutti un po' folli. 

Mi è capitata tra le mani una pubblicità che propone, qui a Bologna, l'acquisto di appezzamenti di terreno per avere un orto cittadino di proprietà. 
Si parte da un minimo di 15mq al costo di € 2.700 fino a 100mq al costo di € 16.900. Nella pubblicità si precisa: "diverse possibilità di personalizzazione anche ad alta tecnologia per curare il tuo orto a distanza". Non ho approfondito (né desidero farlo), tuttavia posso immaginare un qualche congegno con il quale a distanza puoi far partire un impianto idrico, ma di certo non posso pensare che a distanza riesci a vangare, a ripulire dalle erbacce, a potare, ecc.

Nel decantare le virtù di possedere un orto in città, tutti sottolineano quanto sia sano mangiarsi delle verdure coltivate con le proprie mani: in parte dissento da questa affermazione.
Con toni troppo sommessi si è denunciato come l'uso di pesticidi e l'abuso di fertilizzanti chimici, rischiano di farti mangiare una verdura che è ben peggio della verdura acquistata al supermercato, solitamente più soggetta a controlli.

Al tutto si aggiunge una campagna mediatica che ti convince che avere un orto è un grande risparmio. Anche in questo caso l'informazione è parziale, perché in realtà va considerato il costo dell'acqua e a questo si aggiunge l'acquisto delle piantine, dei concimi, dei pesticidi (il tutto una volta superato il costo delle attrezzature), le eventuali perdite del raccolto a causa di malattie, lumache o troppa pioggia o troppo caldo. A meno che non si semini autonomamente (una bustina di semi va da € 0,90 a € 2,00 e ci fai una piantagione) e non si ricorra a fertilizzanti e pesticidi naturali come faccio io.

Io sarò anche una sentimentale, ma ho già detto in un altro post come è stato il mio approccio con l'orto: il desiderio di riappropriarsi della terra, il piacere di seminare e vedere nascere e crescere le piante con i propri frutti. 

Ma chi si approccia ad un orto deve sapere che un orto è FATICA e TEMPO.

L'ORTOLANO (dritto e rovescio) - Giuseppe Arcimboldi

A tutto ciò si aggiunge che se vuoi veramente mangiare una verdura sana devi stare alla larga da tutti quei prodotti che trovi ben allineati nelle scansie dei garden centers e devi documentarti con dovizia per ricorrere a metodi e prodotti che ti garantiscano una coltivazione naturale e di vedere il ritorno tutti quei piccoli utilissimi insetti che ti sembravano estinti.

L'orto non può essere una moda. 
E' un passatempo ma richiede tante attenzioni, impegno e tanta costanza e quindi è un lavoro. 
Ha un suo dritto e un suo rovescio e bisogna farseli piacere entrambi. 
Chi inizia pensando che c'è l'alta tecnologia ad aiutarlo o chi non si preoccupa di cosa capiterà al proprio orto nei 15 giorni di ferie estive in cui nessuno se ne occuperà, o chi ancora spruzza di tutto e di più sui propri ortaggi, è meglio che si dedichi ad altri passatempi. 
E' un consiglio.