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giovedì 13 febbraio 2014

SI CHIAMA PROGRESSO

Le serrande si abbassano e le attività chiudono: è una triste realtà. A volte sono chiusure anche improvvise che uno non se le aspetta. 
A volte avvengono senza che si riesca ad accettarle; il classico esempio è quando ci si dà un appuntamento e si dice "ci troviamo là, dove c'era Pinco Pallo". Sì, perché se per tutta la vita sei stata abituata a vedere quel negozio in quell'angolo, ti viene naturale snobbare il nuovo negozio, seppure luccicante, perché non lo riconosci come tuo, non ti appartiene ancora.

Sono stata lontana dal centro di Bologna per anni, confesso che non lo amavo più di tanto e non mi intrigava gironzolare per guardare vetrine. Non che ora mi intrighi, ma mi sto riavvicinando al cuore di Bologna per riscoprire questa mia città che avevo perso di vista. Facendolo, mi rendo conto di tanti cambiamenti, a volte qualcuno ride del mio stupore nel constatare che non c'è più quel negozio e mi risponde "Eh! Ma sai da quanto tempo non c'è più ! Ma dove sei rimasta ?".
Già, ... a forza di vivere in un quartiere iper-servito con centri commerciali di ogni tipo, ho vissuto in una città nella città e non mi sono resa conto di ciò che succedeva poco più in là.
Libreria Rizzoli
 La Libreria Rizzoli che non c'è più
libreria rizzoli
Insegna Libreria Rizzoli
E poi sono anche una sentimentale e non mi piace vedere che dove c'era ad esempio una profumeria storica ora si vende il kebab o l'hamburger; mi sembra un insulto.
Mi fa male vedere che non c'è più la Libreria Rizzoli, è rimasta solo l'insegna. E se qualcuno avesse detto "se ci perderemo di vista, un giorno il destino ci farà incontrare da Rizzoli", così come Meryl Streep e Robert De Niro nel film "Innamorarsi", come faranno quei due a ritrovarsi ?  Già non abbiamo la metro, ma ora che hanno chiuso pure la Libreria che resta a quei due ? Riusciranno a ritrovarsi tra le magliette di Benetton, con quei 3 immensi bidoni dell'immondizia davanti alle vetrine ?
No, dovrebbero vietare la chiusura dei negozi storici. Non si può destabilizzare le persone togliendo punti di riferimento e non si può rovinare il finale di un film. E il centro storico dovrebbe rimanere intatto, conservare tutte le sue tradizioni. 
Sostituire una storica profumeria con il kebab, una storica libreria con magliette made in nonsodove .... si chiama progresso.

4 commenti:

  1. Cara Marilena, questi si chiamano momenti durissimi per tutta l'Italia, non so quando veramente inizierà la ripresa so solo dire che vedo solo nero!!!
    Buona giornata cara amica.
    Tomaso

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    1. E sarà sempre nero se non difendiamo le nostre tradizioni, i nostri marchi, il nostro made in Italy, la NOSTRA ITALIA. Piuttosto che comprare una maglia cinese o vietnamita non compro nulla. Sono arcistufa di sentire che copiano borse e maglie, poi le producono schiavizzando le persone e noi le compriamo perché "risparmiamo", quando in realtà sono acquisti dettati solo dal capriccio e non da necessità. Peggio ancora lo scippo dell'olio di oliva. Sarò anche fobiaca, ma anche quando acquisto una padella controllo che sia fabbricata in Italia. E i centri storici devono rimanere intatti e italiani e non la brutta copia di NY o di Kabul. Buona giornata anche a te Tomaso. Ciao :) Marilena

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  2. Questo è un tema che mi appassiona, o meglio mi intristisce. Notavo negli ultimi tempi tutte le edicole di giornali che sono chiuse o trasformate in tristi negozietti di bibite e caramelle: stavo appunto pensando di farci un post. Ma aggiungo che oltre e più che preoccuparci dovremmo riabituarci ai negozi e disintossicarci dai supermercati di ogni tipo, per molti motivi.

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    1. Ed io ho un post proprio sui negozietti a cui mi sto riabituando, un giorno lo pubblicherò (parlo proprio di come ho iniziato a frequentare un macellaio snobbando il supermercato). Io non voglio sembrare sempre una nostalgica, ma veramente il centro storico trasformato con chiassosi negozi non mi piace e accarezzo con piacere la Farmacia di via U.Bassi che ancora ha le pannellature in legno o altre "botteghe" che svolgono comunque le proprie attività, ma senza luci lampeggianti al neon o americanate simili. Almeno il centro storico dovrebbe conservarsi intatto.
      Ciao Gianni, buona domenica. Marilena
      PS: in biblioteca mi sono presa "Giobbe" di Josep Roth, ora devo solo iniziare a leggerlo ... poi ti dirò.

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