Tanto per rimanere in argomento Bulgaria e per assaporarne qualcosa, vale la pena riportare qualche poesia che ho trovato di autori bulgari. Comincio da Nikola Vaptzarov, poeta ricco di slanci giovanili, di emozioni pure.
COMMIATO (PROSHTALNO)
Visiterò
talora il tuo sogno
come un
ospite intruso, inatteso.
Non mi
lasciare sulla strada, fuori,
e non
serrare le tue porte.
Silente
entrerò. Seduto calmo,
il buio
fisserò per percepirti.
E
dell’immagine di te ricolmo,
ti bacerò
per subito svanire.
Nikola Vaptzarov - Aprile, 1942
[Traduzione
dal bulgaro: Antonia Tzenova]
Nikola Vaptzarov è nato a Bansko, un paese della Bulgaria sud-occidentale, il 7 dicembre 1909 ed è caduto sotto il piombo fascista del plotone d'esecuzione il 23 luglio 1942. Aveva solo 33 anni. La sua breve vita è ricca di esperienze: studente di liceo, allievo della Scuola Nautica di Varna, operaio, macchinista di locomotive, fabbricatore di ordigni esplosivi per la lotta contro i nazisti che avevano invaso il suo paese, dirigente politico del Partito operaio bulgaro. La sua prima e unica raccolta di versi, I canti del motore (Motorni Pesni), vede la luce nel 1940. Ma come poeta era già noto almeno dal 1935 col nome di Nicola Ioncov. Avendo preso parte all'azione per la pace all'inizio della guerra, è arrestato una prima volta nel 1941. Rilasciato per mancanza di prove a suo carico, riprende l'attività di cospiratore e dì artificiere al fianco del colonnello Zvetan Radoinov, uno dei capi della Resistenza. Il secondo arresto avviene al principio dell'anno seguente. Per 4 mesi è torturato perché denunci i compagni, ma Vaptzarov parla solo per assumere su di sé ogni responsabilità: "Sono un antifascista, un figlio della mia Patria e odio gli invasori hitleriani: per questo faccio parte della Resistenza". La sentenza di morte è eseguita al campo di tiro della Scuola Ufficiali nei pressi di Sofia.
Nikola Vaptzarov è nato a Bansko, un paese della Bulgaria sud-occidentale, il 7 dicembre 1909 ed è caduto sotto il piombo fascista del plotone d'esecuzione il 23 luglio 1942. Aveva solo 33 anni. La sua breve vita è ricca di esperienze: studente di liceo, allievo della Scuola Nautica di Varna, operaio, macchinista di locomotive, fabbricatore di ordigni esplosivi per la lotta contro i nazisti che avevano invaso il suo paese, dirigente politico del Partito operaio bulgaro. La sua prima e unica raccolta di versi, I canti del motore (Motorni Pesni), vede la luce nel 1940. Ma come poeta era già noto almeno dal 1935 col nome di Nicola Ioncov. Avendo preso parte all'azione per la pace all'inizio della guerra, è arrestato una prima volta nel 1941. Rilasciato per mancanza di prove a suo carico, riprende l'attività di cospiratore e dì artificiere al fianco del colonnello Zvetan Radoinov, uno dei capi della Resistenza. Il secondo arresto avviene al principio dell'anno seguente. Per 4 mesi è torturato perché denunci i compagni, ma Vaptzarov parla solo per assumere su di sé ogni responsabilità: "Sono un antifascista, un figlio della mia Patria e odio gli invasori hitleriani: per questo faccio parte della Resistenza". La sentenza di morte è eseguita al campo di tiro della Scuola Ufficiali nei pressi di Sofia.
Biografia tratta da "21 poeti bulgari fucilati" a cura di M. De Micheli -Milano-Roma Edizioni Avanti! 1960 (Collana omnibus "Il gallo")
Bell'inizio di giornata
RispondiEliminaciao
Paola
Eh, sì, è una poesia dolcissima e tenera.
EliminaAnche a me ha fatto iniziare bene la giornata e me ne sono andata nell'orto a godermi fiori, germogli, colori e sole.
Buon proseguimento di giornata. Ciao. Marilena
Cara Marilena, pensiamo solo alle cose che la primavera ha iniziato a regalarci.
RispondiEliminaCiao e buona cara amica.
Tomaso
Io oltre che pensarci me le sono godute nel mio piccolo paradiso: l'orto. E' una meraviglia: sta nascendo tutto ed io come al solito mi intenerisco a vedere quelle piccole foglioline che sbucano dalla terra. Mi stupisco come la prima volta, due anni fa.
EliminaBuona giornata caro Tomaso. Un abbraccio. Marilena