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La cacciata dall'Eden - Masaccio (Chiesa S.Maria del Carmine-FI) |
Quotidianamente (ed è terribile dover dire quotidianamente) abbiamo indagati per corruzione, evasori, ladri della cassa. Gente che si fa intervistare sorridendo ed esibendosi perché hanno "fiducia nella legge che farà luce" e quando 'sta benedetta luce si accende confermando che sono dei delinquenti, fanno proclami di complotti senza vietarsi una vacanza esotica-ritemprante che servirà loro per dimenticare la brutta esperienza (perché ovviamente in galera non ci va nessuno).
Leggevo di quelle oneste mogli e fidanzate di Rimini che si sono associate in una sorta di coop e si dividono tra il lavoro di barista/ commessa/ecc., la piscina dei figli e alcune ore trascorse allegramente in un pied-à-terre a prostituirsi.
Tralasciando i discorsi moralistici sul mestiere più vecchio del mondo, mi chiedo se è proprio indispensabile rilasciare interviste. E soprattutto fare dichiarazioni quali:
- "Davvero suo marito non si accorge di niente?" «Macché – risata - è un invornito (un tonto ndr).»
- Gli incassi viaggiano
sugli 8.000-9.000 euro al mese. «E senza neanche stancarci troppo», sorride.
- “Non
le viene mai voglia di comprarsi capi griffati, ad esempio?” - «Mi viene, ma ci
sto attenta. In questo periodo devo cambiare la macchina. Ne vorrei una
sportiva, ma le mie amiche mi hanno consigliato di comprarmi un’utilitaria
usata. ‘Tuo marito è scemo, ma tua mamma no', mi hanno detto. Comunque mi sono
rifatta seno e labbra».
Ma non possono continuare questo loro hobby tenendo la bocca chiusa? Ma c'è di che rilasciare interviste senza vergognarsi di infangare se stesse e i propri uomini: prima vendendo il proprio corpo e poi deridendo i propri compagni che non se accorgono ?
Recita il dizionario "Avere, provare e manifestare vergogna, per azioni proprie o di altri che appaiono disoneste o comunque riprovevoli ".
Considerando che coloro che compiono azioni disoneste o comunque riprovevoli non si vergognano, e tantomeno come dei ladri, o cancelliamo il verbo VERGOGNARE dal dizionario della lingua italiana o istituiamo una bella terapia di gruppo per riabilitarne il significato.
"Che vergogna quando arrivò l'idraulico .... Io lì, tutta nuda nella vasca e ... non avevo lo smalto sulle unghie !!" Marilyn Monroe (dal film "Quando la moglie è in vacanza"),
Parti con ladri, corrotti, peculatori, parassiti, dissipatori delle risorse pubbliche...
RispondiEliminaE fin qui ti seguo. Gentaglia delinquente di cui e' pieno ogni strato della piramide sociale, cambia solo la dimensione del crimine in proporzione al livello e al potere a disposizione per delinquere.
Poi passi alle prostitute e il resto della pagina e' su loro.
Come accostare la diossina ai fiori.
Le prostitute lo fanno con il loro corpo e il loro lavoro e' nobile ed ecologico.
Un amministratore che devasta il territorio di edilizia, che pecula, un plolitico corrotto sono oggettivamente parassiti gravi della societa'.
Una prostituta fa i soldi lavorando col SUO corpo, non con quello di altre donne.
Un calciatore che tira delle pedate ad una palla e viene pagato milioni di euro: questo non e' massimamente dannoso per la societa'?
Allora perche' non ci concentriamo sulle follie del calcio che, oggettivamente, corrompono milioni di giovani facendo credere loro che fareil claciaotre sia la professione (?) del futuro?
Quando la professione piu' antica del mondo verra' legalizzata e liberalizzata ciascuna decidera' cosa fare del proprio corpo.
Invece di usare i piedi lavorera' con vagina ano o bocca.
Senza rubare, distogliere, corrompere, concutere, inquinare.
E' un filino diverso.
Per quanto succede tra queste donne e relativi compagni... il detto popolare indica che e' bene non metterci il dito
(per non citare le parole di Coelho in 11 minuti nei quali una prostituta svizzera fa una battuta al vetriolo a Maria sulle mogli).
Perdonami ma io vedo altro. Non si tratta di fare ciò che si desidera del proprio corpo, io quello non lo discuto. E' farlo dicendo che lo fai perché "tuo marito è invornito (=tonto)", è non usare i danari per comprarsi abiti o auto perché "tuo marito è SCEMO, tua madre no".
EliminaCosa c'è di nobile nello sputtanare il proprio compagno ?
Tu professi il culto della coppia aperta (ricordo qualcosa del tipo: se vuoi bene a una persona sei contento che lei provi piacere blablabla...), ma qui quei poveracci nulla sanno e vengono letteralmente sommersi di menzogne e presi pure per i fondelli.
Se tu avessi una compagna che si prostituisce e tu, per estrema apertura mentale (chiamiamola così), accettassi persino con gioia questa sua scelta, non venirmi a dire che saresti altrettanto felice di essere definito tonto e scemo (sua madre no, tu sì).
Dai, questa non me la bevo.
E, tema del post, è: perché sputtanare sulla pubblica piazza il proprio compagno? E' proprio indispensabile rilasciare interviste? A che pro? Solo per evidenziare che loro sono furbe e i compagni scemi? No, non lo capisco. Che facciano quel che vogliono fare senza voler per forza pubblicizzare (sono loro che vanno a cercare chi metta il dito - e non solo quello - nel loro rapporto di coppia. Rimini poi è grande come uno sputo, quindi che nessuna poi si lamenti se la notizia sfugge, succederà è quasi inevitabile).
Ecco cosa ci trovo di riprovevole. Non è un messaggio contro la prostituzione che posso non condividere, ma per carità, affari loro, ma non c'è bisogno di offendere il partner, anche perché in questo modo sono le prime a dimostrare quanto sono imbecilli: solo una imbecille può accettare di dividere la propria vita con un tonto/scemo. Una persona intelligente lo avrebbe già scaricato.
Ecco perché si devono vergognare; è riprovevole quello che dicono pubblicamente, è disonesto come si comportano con il partner. Che lo facessero e basta .. non sentiamo il bisogno di altra immondizia mediatica. Siamo già serviti.
Qui si scrive in po' a capocchia. In Italia la prostituzione E' LEGALE.
EliminaCon due osservazioni, primo che è reato la "sfruttamento o induzione alla prostituzione", significa che la donna si può prostituire per diletto o per necessità e nessuno le dice niente ma nessuno può approfittarne o obbligarla.
La seconda osservazione è che l'atto del prostituirsi è legale ma non è inquadrato in nessuna categoria professionale riconosciuta, quindi manca la parte legale-amministrativa, per esempio in funzione di tasse e contributi.
Veniamo al "perché" la gente fa quello che fa.
Tutti noi vogliamo possedere delle cose. Ci sono diversi modi per ottenerle. Ad un certo punto ci si imbatte nel limite per cui per ottenere di più occorre uno sforzo molto grande, quasi impossibile. Davanti al limite uno può decidere di mettercela tutta per superarlo oppure aggirarlo cambiando le regole del gioco oppure rassegnarsi. Solo pochi sono capaci di seguire la prima soluzione mentre tutti possono materialmente seguire la seconda. Ecco spiegato perché ci sono molti più lestofanti che eroi.
La terza via, quella della rinuncia, richiede una capacità di introspezione e di pensiero autonomo che nella società contemporanea non sono non viene incoraggiata ma anzi, viene repressa. La ragione è elementare, se puoi fare a meno di possedere cose non sei un buon consumatore, se sei capace di pensare con la tua testa non è facile manipolarti e sfruttarti.
Vedete bene che lo scopo di queste donne che si prostituiscono è l'acquisizione di "roba" e di status symbol del successo "mediatico", alla fine sono schiave delle cose.
Riguardo l'aspetto "morale" della vicenda, fare becco il marito pare sia lo sport preferito di segretarie e impiegate negli uffici (ovviamente anche viceversa), quindi dov'è la novità? Io non entro nelle dinamiche del matrimonio o similia ma sono abbastanza sicuro che quello che la gente racconta e quello che la gente fa sono due cose diverse.
Mi ripeto: non discuto il perché lo fanno, non discuto che sia giusto o meno, non discuto nemmeno quell'argomento a cui sono molto sensibile (esentasse = evasione).
EliminaSono le ultime 3 righe che hai scritto. Nessuna novità nel fare becco il marito, la novità sta che se fino ad oggi lo confidavi alle amiche e al prete nel confessionale, oggi vai alla ricerca del giornalista (sono già usciti almeno 5 articoli) e poco importa se quello ti pubblica con il nome di fantasia di Consuelo, hai avuto il tuo momento di notorietà (ma de che !?) sputtanando tuo marito.
Siamo passati dalle corna che ipocritamente giustificavi con "mio marito mi trascura" "mi dispiace per mio marito, ma ho ceduto ad un momento di debolezza", alle corna a gogò fatte perché il marito è scemo e diciamolo anche ai giornali, così tanto per gradire (e sottolineo anche l'enorme cattiveria della frase "Tuo marito è scemo, tua madre no" ... la cogliete la perfidia ?).
Schiave delle cose sì, ma dotate di una ingiustificata crudeltà.
Tu sei uomo, non so se hai la stessa visione aperta della coppia di UOMO, non mi interessa e non è importante; quello che mi importa è: ma a voi uomini vi sta veramente bene che la vostra compagna vi classifichi come tonti/scemi sulla stampa locale -oltre che ovviamente cornuti -?
Se la risposta è sì, mi arrendo davanti ad una realtà che non mi appartiene ed evidentemente sono fuori tempo. Io mi vergognerei a fare simili dichiarazioni pubblicamente (e, come già detto, mi vergognerei anche di stare con uno scemo visto che non ci farei neppure io una bella figura).
Propendevo per la terapia di gruppo per riabilitare la parola VERGOGNA, ma se tutto viene banalizzato ed è tutto scontato ed è tutto normale e se per ogni porcata andiamo a cercare una giustificazione, allora dovrò andarci io in terapia a farmi aggiustare quegli ingranaggi che evidentemente sono inceppati.
Pensa che io sognavo pure un giornalista con le palle che concludesse l'intervista sputtanando l'intervistata e invece risate, tarallucci e vino. Dio come sono antica !!
Posto che a me non interessa nulla delle signore che forniscono la prestazione e nemmeno dei loro mariti, non capisco bene cosa ti infastidisca tanto. Io non ho nessuna visione della "coppia" perché penso che ogni caso faccia storia a se. Ci sono mariti becchi senza saperlo, mariti becchi che lo sanno, mariti becchi che mandano la moglie con gli altri per soldi, altri che ce la mandano perché gli piace guardare, ci sono mariti e mogli che si incontrano con altri mariti e moglie e poi si mescolano a caso, eccetera eccetera.
EliminaTi disturba che la moglie pensi che suo marito è becco e coglione o che la moglie dica che suo marito è becco e coglione agli altri?
Dai, diciamo le cose come stanno. A differenza dei parenti, gli amici e la moglie te li puoi scegliere. Quindi ognuno ha gli amici e la moglie che si merita. Il resto sono quisquilie, dettagli, che si perdono come gocce nella pioggia.
Mi disturba che la moglie dica ai giornali che il marito è becco e coglione (e tu poi hai rincarato la dose dandogli del citrullo visto che ha la moglie che si merita). Vedi Lorenzo, il mio vicino di casa può gestire il rapporto con sua moglie come meglio crede, son fatti suoi che a me non riguardano, ma che pretenda di raccontarcelo all'assemblea di condominio, per di più aggiungendolo come argomento all'ordine del giorno, mi sembrerebbe quanto meno inopportuno.
EliminaPrimo, Internet oggi come oggi serve a raccontare al mondo, non alla assemblea di condominio, qualsiasi cosa.
EliminaSecondo, nel nostro caso non è che la moglie-professionista dell'amore abbia affittato una pagina del Corriere per fare la sua dichiarazione al mondo, sono andati a cercarla dei "giornalisti", categoria professionalmente affine a quella della signora, i quali le hanno fatto una intervista, forse dietro corrispettivo e poi hanno scritto un articolo che non è una descrizione dei fatti ma è un "racconto" che serve ad "interessare" i lettori, quindi deve necessariamente contenere dei dettagli sordidi o comici o entrambe le cose.
Io non voglio sostenere alcuna alcunché di preconcetto. Le relazioni tra persone sono in assoluto la cosa più complicata e le relazioni erotiche sono le relazioni più complicate.
RispondiEliminaCoppie chiuse, semiaperte, aperte, sostanzialmente chiuse con qualche apertura, poligamia, poliandria, trasparenza, clandestinità...
Boh.
Mah.
So solo che queste cose esistono e le osservo.
Esiste qualche modo per farlo funzionare bene o meglio 'sto amore?
La ricetta A funziona? Che misure abbiamo? La ricetta B? che dati abbiamo sulla ricetta B?
La morale non mi interessa, e' quasi sempre nello spazio dei problemi. Io voglio usare l'etica come metro: funziona? Non funziona? Migliora il mondo qui e ora?
In generale esistono comportamenti ecologici (che fanno bene ai protagonisti, al prossimo e all'ambiente in cui essi vivono) e comportamenti corruttivi, inquinanti, patogeni.
Allora, il crimine con cui parte questa pagina son causa prima dello sfascio del paese.
Poi passi alla prostituzione.
Sottolinei anche il fatto che ci sia un rapporto inquinato tra queste lavoratrici del sesso e i loro mariti.
Sul quale sono d'accordo.
E' li rapporto falso, il problema, non l'oggetto. Non è la prostituzione in sé, è il fatto che una delle parti (il marito) non ne è a conoscenza e viene pure dileggiato per questo.
Sarei anche d'accordo.
Del resto le persone fanno le peggiori cose per denaro e potere, sarebbe strano che la prostituzione (spesso ma NON sempre animata da compulsioni consumiste, le "schiave delle robe" come osserva con efficacia Lorenzo) ne fosse esente.
Da sempre sostengo che le persone che vivono il sesso e anche le sue forme non canoniche in modo trasparente, sono ecologiche. Per lungo tempo seguii il diario di Luca e Lella, poi quello di Luca e Chiara. Persone che entravano nella centrifuga esistenziale dell'eros estremo. Secondo me essi hanno migliorato il mondo (l'eros e' vita, e' natura e quindi miglioratore del mondo).
La trasparenza e l'affrontare la realtà nella sua completezza (senza far finta che quanto di moralmente inaccettabile non esista, per dirla alla Kundera) sono il primo passo nel migliorare il mondo.
Temo che il falso nei rapporti tra mogli e mariti travalichi di gran lunga le sole coppie in cui la donna si prostituisce. Il falso può essere uno strumento episodico per superare emergenze. Ma se diventa il modus vivendi...
Supposto che i mariti/compagni/parenti non sappiano il che è improbabile, specie su tempi lunghi.
Del resto è noto che uno delle caratterizzazioni del tradimento fedifrago e' che il/la tradit* molto spesso sa e finge di non sapere.
Ecco un ulteriore falso, questo nei confronti di se stessi.
I modi per scappare dalla realtà sono infiniti.
Confessare significa "dichiarare apertamente" in riferimento ad una ammissione di colpa, quindi implica il concetto di colpa.
EliminaE' difficile capire il senso di un sito Web che si intitola "intime confessioni", per il nodo gordiano di paradossi che contiene.
Secondo me l'eros che viene accompagnato dalla colpa è qualcosa di malato, di poco salutare.
Sono un qualche modo due concetti mutualmente esclusivi e solo menti confuse possono non rendersene conto, da cui poi tutta una serie di conseguenze che derivano dalla confusione mentale, non dall'eros in se.
Il "falso", la ipocrisia, secondo me sono prodotti delle menti deboli. Non a caso la menzogna sistematica è un comportamento normale per i bambini piccoli, contrariamente alla vulgata. Il fatto che poi rimanga una prassi anche tra gli adulti ci dovrebbe dire qualcosa circa la difficoltà di crescere allo stesso tempo in massa e in personalità. Il "falso" si collega al biscotto. C'è quasi sempre qualcosa che si vuole possedere e si mente per averla.
Veniamo ora al concetto di "tradimento".
EliminaE' tutta un'altra storia. Storicamente si è sempre pensato che chi tradisce una volta, tradisce ogni volta. E' sostanzialmente vero. Non nel senso delle avventure extra-coniugali, nel senso generale del tradimento. Chi tradisce la fiducia degli altri lo fa sistematicamente, non è mai un evento eccezionale e irripetibile. Quindi se io mi associo ad una persona che considera normale che un impegno sia più o meno "labile" a seconda della sua convenienza, devo prendere questa persona per quello che è, cioè adesso c'è e domani non c'è, davanti ad una scelta, farà quello che gli conviene.
Le donne sono strane a questo proposito. Io non capisco con che criterio scelgano il partner.
UOMO: lo sfascio del paese passa anche attraverso queste notizie. Perché poi non ci dobbiamo scandalizzare se le 15enni si vendono per una scheda telefonica, banco di allenamento per poi passare a qualcosa di più remunerativo.
EliminaSe io fossi una adolescente di Rimini mii chiederei se anche mia madre è tra quelle ... dopodiché scatta quanto ha esposto Lorenzo nella sua analisi del perché una donna si dà alla prostituzione. Se già l'essere bombardata dal "voler possedere cose" ti induce ad una fragilità, il fatto di sapere che "oneste" madri di famiglia con un po' di scaltrezza lo fanno e guadagnano spudoratamente, rompe qualsiasi argine.
E' lo sfascio totale di certi valori. Anche ai miei tempi noi adolescenti venivamo "adescate" (la mia compagna di banco finì sui giornali nazionali per aver posato nuda) , ma la proporzione era 1 su 25 (e non era nemmeno prostituzione, solo foto nuda). Come mai ora la proporzione è 15 su 25 ? Non saranno certo i corruttori politici o ladri che inducono queste ragazzine. Non credi che pigiare l'acceleratore sul "la dò a chi mi pare, quando mi pare e sono pure furba perché nessuno se ne accorge" altro non sia che che sfascio ?
Lo sfascio del paese passa proprio dalla mancanza di regole e valori; qui tutti fanno quel che vogliono fare tanto se rubi non vai in galera e se sei zoccola non gliene deve fregare niente a nessuno, anzi beatifichiamola perché è furba e facciamoci convincere che se lo fa lei allora lo posso fare anche io.
Ma io l'ho già ammesso: sono antica e mi disturba tutta questa pubblicità. Se una vuol fare le corna le faccia, se si vuol far pagare per farle lo faccia, ma che sia una notizia a cui dedicare diversi articoli di giornale lo trovo fuori luogo. Ripeterò fino alla noia: a che pro ?
Siamo balzati da un passato dove delle corna "non lo doveva sapere nessuno" ad un presente dove le corna devono essere pubblicizzate sui giornali; ma un'onorevole via di mezzo non esiste ?
PS: E VALE PER TUTTI
Poi, se a voi uomini va bene avere una moglie zoccola, una figlia zoccola, una sorella zoccola e pure una madre zoccola che vanno a prostituirsi e poi rilasciano interviste dicendo che siete un marito tonto/un padre scemo/un fratello pirla/un figlio fesso ... se va bene a voi buon per voi. Io continuo a trovarlo vergognoso.
E non starei tanto ad approfondire il rapporto uomo/donna ...nelle vostre analisi avete dimenticato il 3°: quello che paga per fare sesso con una donna. Un altro falso che si aggiunge alla falsità della coppia. Ma il tema non era la coppia .... ma la riservatezza che dovrebbe esserci in questi casini.
Ah, non l'avevi capito?
EliminaSi, agli uomini va bene avere una moglie zoccola.
Anche perché, se non gli andasse bene, farebbero fatica a trovare moglie.
Come si dice, o mangi questa minestra...
Se tu ti fossi guardata intorno quando eri ragazza, avresti visto che nella sostanza era uguale ad oggi.
L'unica vera differenza è che adesso la cosiddetta "comunicazione" è cosi pervasiva che la gente si registra ad un servizio Web per annunciare al mondo quando fanno la cacca.
Dato il commento che hai fatto a Tomaso, mi sembra che anche anche alle donne vada bene avere degli uomini puttanieri ... o mangiano quella minestra .... Un bordello a cielo aperto.
EliminaNo, Lorenzo, non mi piace. Non sono una mammoletta e ho visto sicuramente rapporti malati e falsi, ma grazie al cielo ho anche conosciuto gente che crede in certi valori quelli che io stessa ho cercato di trasmettere a mio figlio. Se scegli di stare in una coppia fallo con tutto il rispetto che devi al tuo partner, altrimenti stattene da solo che è un'ottima alternativa che ti permette di fare quello che vuoi.
Stare in coppia senza "deragliare" è un compito difficile, ma tutta la vita è difficile; le tentazioni ci sono ovunque.
Anche quando sei in coda da ore sull'autostrada ti viene voglia di imitare quelli che vanno sulla corsia di emergenza e filano lisci, ma se conosci e rispetti le regole non lo fai. E ci sono "codici d'onore" che ti impediscono di fare lo sgambetto al collega anche quando farlo sarebbe semplice e ti spianerebbe la strada verso la carriera.
Quando ero ragazza avevamo modelli di riferimento più saldi, ci insegnavano che per guadagnare dovevamo lavorare e non denudarci per sculettare in TV; le "brave ragazze" faticavano, le altre battevano, erano queste le categorie.
Noi ci innamoravamo in una balera di un ragazzo qualsiasi che tornava a casa con il bus, adesso "si innamorano" dopo aver verificato se fuori dalla discoteca hanno una BMW o una Mercedes.
Potrei dilungarmi, ma in sostanza dico che eravamo più puliti. E questo non significa che poi all'interno delle 4 mura non facessimo acrobazie da far impallidire il Kamasutra ... sia chiaro. Eros, sesso, corna, quello che vuoi è sempre stato abbondantemente presente nelle generazioni; nulla di nuovo.
Ma sto allargando il discorso e non è questo che volevo, anche perché (lo abbiamo visto dallo scambio dei commenti) è assolutamente personale e nessuno può convincere l'altro di una regola assoluta e giusta. Volevo solo porre l'accento sul fatto che dovrebbe esistere una VERGOGNA nello sputtanare pubblicamente il compagno con cui stai. Non è comunicazione, forse è perversione (anche se di mio aggiungo che sono anche mezzucci ad hoc per distrarre un popolo coglione ... Ruby docet).
Una volta si dava delle "portinaie" a coloro che sparlavano e facevano pettegolezzi, ora è divenuto un vanto mettere in piazza tutto e, prima che sia una portinaia a dare dello scemo a tuo marito, ci pensi tu a dirlo ad un giornale.
Che vuoi che dica? Sarò anacronistica, ma sono ancora per "i panni sporchi si lavano in casa" e se ho un marito scemo non lo pubblicizzo sulla cartellonistica del quartiere (già lo infango facendo la zoccola a sua insaputa, mi sembra sufficiente).
E, riagganciandomi a quanto ho scritto in precedenza, pensa che scoop se in una casa ci sarà un uomo con madre/moglie e figlia zoccole; pensa che colpo se le 3 intervistate riveleranno che il tizio è all'oscuro di tutto e sghignazzeranno deridendolo durante un'intervista .. meraviglioso !! Diventerà argomento nazionale ? Avremo 3 passaggi al giorno nel TG? Organizzeranno pullman turistici per la città dove abita lo SCEMO (come già fu per zio Michele) alla ricerca dello sputtanato nazionale?
Non so ... però avremo raggiunto il top e saremo orgogliosi (e non vergognosi) di vivere in un paese così "aperto".
Possiamo convenire che ci sono vari problemi, alcuni gravi e molto gravi.
EliminaAlcuni di essi si manifestano anche in ambiti sessuali che ora sono meno celati.
Peraltro io non trovo alcuna maggior gravita per il fatto che il misfatto reso pubblico sia attinente alla sessualità.
Per quello dico che un politico corrotto, un palazzinaro, un ricettatore non possono in alcun modo essere accostati alle lavoratrici del sesso e alla loro ecologica professione.
Alcune di queste lavoratrici hanno rapporti inquinati con il prossimo come molte altre persone.
L'arbitrio consapevole e l'onestà sono valori, non il modo di usare o non usare il corpo.
Zoccola non mi dice nulla come non mi dice nulla chirurgo interista o chiroterapeuta amante del volo a vela.
Questi stessi discorsi penso siano dipinti coi geroglifici sulle piramidi. Ogni generazione guarda le generazioni successive e gli sembrano via via sempre più dissolute, maleducate, eccetera.
EliminaIo concordo sul fatto che l'Italia, essendo colonizzata dalla cosiddetta "anglosfera", ne importa i modelli di genere e di ruolo, che a volte sono distruttivi per la nostra cultura tradizionale, in particolare per quanto riguarda il "clan" (inteso come famiglia allargata). Questo però non riguarda solo le "teenager", per cui esiste una apposita categoria dell'industria pornografica, o le "casalinghe disperate" o "sex in the city", riguarda tutta la società, basti pensare al martellamento che subiamo continuamente per fare diventare "di fatto" l'equiparazione tra coppia omosessuale e matrimonio, con tutti i corollari più o meno da "clinica del dottor mengele", oppure la annosa questione della "società multietnica" che ci fa portare in giro un politico nero come per dire "visto? ce l'abbiamo anche noi, siamo cool".
Ma quando si tratta di "una volta" collegato al concetto di "zoccola", direi che l'immagine dell'innocenza perduta è abbastanza un falso, un po' come i vecchi che ricordano con nostalgia il militare. Forse si, se ne parlava in modo diverso, c'era più ipocrisia ma per quello che ne so era più o meno uguale ai giorni nostri. E' solo che oggi certe cose vengono amplificate appositamente.
E' qui che non riesco a farmi capire ... La coppia che decide di farsi le corna vicendevolmente è libera di farlo, la persona che decide che il suo prostituirsi è quello che desidera lo faccia. Ma quando tu vendi il tuo corpo all'insaputa di tuo marito che ti crede fedele e dedita a fare ben altro mestiere, e lo vai a sbandierare ai giornali e per giunta dai dello scemo a tuo marito, allora non ci trovo nulla di consapevole (il marito non è consapevole) né di onesto (la menzogna non è onestà). Usa il corpo come vuoi (io mi arrogo il diritto di usare il mio come voglio) ma se facendolo menti alla tua famiglia, significa che sai quali sarebbero le conseguenze e quindi sei una vigliacca che non ha il coraggio di affrontarle. E proprio perché non ti hanno ancora scoperta ti diverti a dare dello scemo a tuo marito, allora devi proprio vergognarti.
EliminaVigliaccheria, menzogne, danaro che gira sottobanco evadendo le tasse, mania di protagonismo: mi sembra che queste donne hanno molto in comune con i politici.
Ho più rispetto di una prostituta di strada che di queste "onorate" mogli e madri.
Ma scusa la domanda diretta: ma se tu avessi una compagna che vende il suo corpo senza dirtelo e ti dà dello scemo pubblicamente e ti piglia per il culo perché il tuo QI è sicuramente inferiore a quello di sua madre, ossia ti sputtana senza pietà, ma tu veramente saresti sereno e contento ? Ma davvero tu riusciresti a continuare a stare con quella donna sapendo che lei ti considera uno scemo ??
Se mi rispondi sì, allora sei un alieno, imparentato con ET (anche se neppure lui voleva essere considerato lo scemo del villaggio)!
Ciao, buona serata :). Marilena
Scusa ma mi fai ridere. Faccio un esempio, collega di lavoro che mi fa vedere lo smartphone con numeri e foto di donnine con le quali intrattiene rapporti di simpatica amicizia e sghignazza alle spalle della moglie. D'accordo, lo fa coi colleghi e non su un giornale ma è abbastanza peggio perché non esiste anonimato, tutti conoscono tanto lui che la moglie di persona. Altro esempio, altro collega che ha due armadi con dentro due set di vestiti presso la casa di due fidanzate, entrambe convinte di essere l'unica e entrambe convinte che lui sia sempre in viaggio per lavoro. Oltre questi due armadi a cui torna, ci sono anche le stazioni di rifornimento occasionale. Anche qui, non finisce sul giornale ma non è nemmeno un segreto. Dai su, sveglia. La gente che hai intorno, i tuoi vicini di casa, ne fanno di cotte e di crude e il fatto che tu non ne venga messa al corrente non significa che non succeda e che sia un segreto. Come ho già scritto, le signore in questione sono finite sul giornale perché il giornale è andato a cercarle, tanto per riempire lo spazio del "colore", potevano andare dagli scambisti, nei licei, nelle discoteche, su Internet, ovunque e avrebbero trovato materiale analogo se non più colorato.
EliminaLa tua è una domanda retorica. Certe cose non capitano per accidente e nemmeno dalla sera alla mattina. Quindi se io avessi una "compagna" che si prostituisce, sarebbe la conseguenza di tutto il pregresso. Prego notare che negli uomini non esiste il famoso "complesso dell'infermiera", cioè nessun uomo si mette con una donna con l'idea di cambiarla, di renderla "migliore", cosa che invece le donne fanno di continuo, che poi è la ragione di tanti drammi familiari. Un uomo che si accompagna con una certa donna non lo fa perché ha una immagine idealizzata, lo fa perché la donna gli va bene cosi come è, ovviamente fatto salvo il caso limite di uomo minorato, incapace.
Io penso che non si possa non sapere.
EliminaSe non si tratta di un'uscita del tutto occasionale dalla coppia ma di un processo che si protrae nel tempo è impossibile non sapere.
Nella fattispecie non puoi non osservare il tenore di vita e porti la domanda :- con quali soldi?
La maggior parte delle volte c'è un silenzio assenso, a volte una partecipazione che diventa comunione di interessi.
Anche perché accorgerti di questa dimensione, il/la tua partner fa sesso per lavoro richiede una tuo pensare, una tua riflessione e poi una reazione. Che può essere - nella morale - estrema, io rompo il rapporto con te.
La solitudine è una delle cose che terrorizza la maggior parte delle persone, non c'è paura più grande.
Un'ecologia dei rapporti e della vita NON può MAI essere questione della sola sfera erotico-sentimentale.
Una persona NON è MAI così dissociata da mostrare comportamenti opposti in ambiti della vita.
Se è onesta nella vita è onesta nelle relazioni.
Magari potrà interrompere del tutto straordinariamente la trasparenza e mentire o nascondere ma ciò sarà proprio saltuario.
Se il processo invece continua o non ce la farà nella dissimulazione/occultamento della verità oppure... mentirà e dissimulerà come fa nel resto della vita.
Dissociare e considerare diversa, molto diversa, la sfera erotica sessuale da altre sfere del vivere umano è un errore della morale.
Se io avessi una compagna che mi mentisce, significa che avrei mentito a me stesso. Prima o poi me ne accorgerei.
Posso dire che la madre di mio figlio è(ra) spesso intellettualmente disonesta e disonesta anche su altre cose (le due cose non sono scindibili).
Infatti, dopo un po' la nostra storia finì. O avrei mentito a me o non avrei più potuto accettare quelle disonestà.
Cara Marilena, ci troviamo in un mondo molto strano, la vera fedeltà è morta!!!
RispondiEliminaI veri romantici e sentimentali che non faranno mai del male alla persona che veramente ama, sono rimasti pochissimi!!!
Direi rari, una specie in distinzione.
Ciao e buona pomeriggio cara amica.
Tomaso
Tomaso, scusa ma c'è molta ipocrisia in quello che scrivi. Una volta, ai tempi di mio nonno, la "fedeltà" era una facciata che si accompagnava alle visite al bordello. Oppure era una facciata che derivava dalla difficoltà pratica di trovare partner validi e consenzienti all'interno di comunità relativamente piccole ed isolate.
EliminaLa differenza è che una volta non si sapeva nulla del mondo e adesso se un cinese fa una scorreggia in un villaggio chissadove ti arriva una comunicazione sullo smartphone.
Caro Tomaso, come può esserci romanticismo e sentimento se oramai ci hanno abituato al fatto che non si dice/scrive "Ti voglio bene" ma si dice/scrive TVB che sembra una targa automobilistica !! E sono d'accordo con te, la fedeltà esisteva ed è morta. Ciao :). Un abbraccio. Marilena
EliminaLorenzo, è vero che in passato (anche ora) la fedeltà era spesso una facciata, ma non era sempre una facciata.
EliminaSenza guardare troppo lontano a me, confermo che c'erano uomini che tradivano e donne che addirittura spacciavano i figli come frutto del marito anziché del collega -quanti figli somiglianti al bisnonno che nessuno aveva mai conosciuto !! -. Ma non era una regola e c'erano anche tante famiglie "sane". Credo che vada anche valutata la realtà territoriale: in un piccolo paese come quello dove sono nati i miei nonni, era dura tradire. Nonno e nonna sempre insieme nei campi dalla mattina alla sera, poi cena, poi a letto; intermezzi erano i figli, ma a quell'epoca le donne lavoravano fino all'ultimo giorno, partorivano in camera da letto e poi scendevano a mescolare la polenta. Tu capisci che di occasioni non ne avevano molte; non era ipocrisia, bensì stanchezza.
Sì, c'era chi riusciva ad uscire ogni tanto da questo schema .... ma che fatica !! La città e il lavoro (fabbrica e/o ufficio) hanno sicuramente contribuito all'infedeltà, a risvegliare certi pizzicori, ma anche qui farei dei distinguo. Sarà perché attorno a me ho sempre avuto gente che si spaccava la schiena (i miei si sposarono con 2 set di lenzuola e 2 di asciugamani e vivevano in stanza e cucina in una vecchia casa di ringhiera; pensavano solo a lavorare per racimolare i soldi per avere qualcosa di più e quindi non avevano tanti grilli per la testa).
Forse è corretto dire che una volta c'era più fedeltà, anche se c'era per motivi contingenti. Ciao :). Marilena
PS: meno male che non possiedo lo smartphone ... anche perché i cinesi non mi piacciono :).
A me non risulta tutta questa "fatica".
EliminaTorno a dire, quello che la gente dice e quello che la gente fa sono due cose abbastanza diverse.
Se la prostituta in questione non avesse aperto bocca, dimmi, cosa sarebbe cambiato nei fatti?
Riprendendo il filo del discorso io credo che a parte la vergogna oggi manchi la misura e la riservatezza.
RispondiEliminaQuello che dici tu e' sacrosanto relativamente alle donne che proclamano ai quattro venti che si prostituiscono come per quella che mette sul web l'ecografia del proprio bambino come per la coppia matura che ha avuto una bambina e ha dato in pasto al pubblico ogni istante di vita della figlia.
Non credo si tratti di essere antichi e' solo questione di buon gusto,educazione,rispetto per l'altro,marito,figlio o chiunque sia.
Ma poiché ormai qualunque cosa si faccia deve essere documentata e condivisa i nostri discorsi sono altamente inutili.Io non ho un profilo fb proprio perché non voglio cadere in questo circuito perverso.
Se devo fare gli auguri a mio marito o ai miei figli lo faccio di persona non mi interessa che gli altri sappiamo quanto sono felice o quanto li ami.
Credo che quelle donne oltre ad essere delle tr...siano anche delle gran cretine,come i loro mariti.
Colgo dal tuo commento una parola: RISPETTO. A me ad es. piace molto fotografare; pubblico spesso foto che scatto qua e là e ovviamente ci sono persone. Per quanto possibile (non sempre riesco) cerco di fare scatti con le persone che danno le spalle; ho sempre il timore di violare il diritto di chi si trova lì che magari non ama ritrovarsi su Internet (salvo alcune manifestazioni pubbliche dove la gente sa che ci sono telecamere e fotografi a gogò e quindi è conscia che la mattina dopo potrebbe ritrovarsi sul giornale). Pensa che all'inizio mi preoccupavo pure di oscurare le targhe delle auto per non renderle leggibili.
EliminaE tutto ciò in un mondo dove comunque siamo spiati e ripresi ovunque.
Io posso anche espormi se lo desidero ma quando "espongo" amici o conoscenti chiedo loro l'autorizzazione a farlo. Tante volte l'esporsi è dettato dalla voglia di giocare un po' oppure dal fare una sorpresa, ma deve sempre essere improntato sul rispetto della persona che stai esponendo. Se fatto con moderazione non ci trovo nulla di male (io non sono su Fb e non saprei cosa farmene di esserci, proprio perché non c'è moderazione: non riesco ad immaginarmi a scrivere "buongiorno, oggi qui c'è il sole, vado dall'estetista e poi al supermercato .... a presto !!" con schiaffata lì un'immagine copiata dal web o un selfie scattato in bagno).
E infine confermo: quelle donne sono delle gran cretine !! Ciao, buona serata :). Marilena
Questa cosa della "esposizione" è abbastanza sul limite della "fissa". Non è il mio mestiere.
EliminaSecondo me pubblicare la foto di un tizio che sta andando al lavoro non è uguale alla stessa foto dello stesso tizio a torso nudo e tutto unto che egli stesso ha associato al suo profilo su un qualche "social network" (tra parentesi, un termine senza significato). Il come, il dove e il perché fanno tutta la differenza.
Altrimenti non dovresti uscire di casa e non parlare con nessuno per non "esporti".
"Per pubblicare l’immagine di una persona non famosa occorre la sua autorizzazione (art. 96 legge 633/41)." Si può ignorare la regola qualora l'uso sia giornalistico (ma nel blog noi precisiamo "questo blog non è una testata giornalistica". Questa è la legge sulla privacy.
EliminaPoi è vero che ci sono "sfumature" per le quali forse si riesce ad uscire dalla regola ( http://www.fotografi.org/pubblicabilita_foto_ritratto_esempi_concreti.htm ) , ma nel caso di volti riconoscibili - al di fuori di fiere, manifestazioni pubbliche - la materia è un po' controversa e quindi rischi di trovare un attaccabrighe che ti denuncia. Nel dubbio mi astengo.
Conosci meglio di me l'assurdità di certe leggi. Ti faccio un esempio che esula ma che riguarda la privacy.
All'ASL appellandosi alla privacy si sono rifiutati di rilasciarmi il certificato riassuntivo delle vaccinazioni di mio figlio; me lo davano solo se in possesso di delega. Ho fatto notare che tutte le vaccinazioni sono state eseguite quando mio figlio era minorenne e quindi le aveva fatte dietro mio specifico assenso ed io ne ero a conoscenza. Diniego allo sportello: è la privacy. Sono andata dal direttore perché rispondere che è la privacy quando non si viola nessuna privacy non mi sembrava una risposta. Come un automa mi ha ripetuto le stesse cose e non ha rilasciato certificato. Ho scritto alla ASL dicendo che volevo capire che privacy violavo. Mi hanno scritto ribadendo che è la privacy.
Morale: nessuno mi ha motivato cosa stavo violando, ma di fatto ho compreso che la materia è considerata "campo minato" e quindi nel timore eccedono nella rigidità.
Nel link che ti ho messo c'è il caso di una foto che riprende un soggetto - da lontano - e la libertà di pubblicazione prevede un NI. (bisticcio tra dimensione fisica e dimensione logica della persona ritratta all'interno della foto). Quindi il tizio che va al lavoro (o quello che casualmente mi entra in una foto che sto scattando ad un monumento) mi potrebbe denunciare; non so se vincerebbe la causa, ma francamente non ho molta voglia di rischiare in questo paese dove succedono le cose più assurde e ovviamente alle persone più oneste.
L'ultima che ho letto: http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/volontario-terremoto-multa-lampeggiante-1.239900 .
E' abbastanza evidente che le leggi italiane non considerano le specificità dell'evo contemporaneo, risalgono a epoche antecedenti in cui per fare una fotografia non si usava uno smartphone ma un aggeggio grande come un baule. montato su treppiede e in cui il verbo "pubblicare" non significava "tradurre in byte e poi inviare il file su un server a cui tutto il mondo può accedere" ma significava "stampare su pubblicazione quotidiana o periodica" oppure "affiggere uno scritto in luogo pubblico".
EliminaSe io vado in gita in montagna e faccio una fotografia ad un dato panorama posso involontariamente includere una, dieci, cento persone nella immagine. Secondo te dovrei poi andare da ognuno a farmi firmare una liberatoria per pubblicare la foto su Internet? Inoltre il posso anche non pubblicare la foto ma inviarla ad un'altra persona che a sua volta può farne quello che vuole. Secondo te questa persona può rintracciare le persone incluse nella immagine e chiedere la liberatoria? Pensa quanti turisti ogni anno vengono in Italia e quante foto di piazze e spiagge vengono scattate.
Questo concetto di "privacy" è ovviamente paradossale e si va a scontrare con un altro effetto di Internet e cioè una volta che un certo file è stato immesso nella Rete, è impossibile rimuoverlo. Se anche io mi rivolgessi ad un tribunale e il tribunale ingiungesse a chiunque di rimuovere il tale file o la tale informazione che mi riguarda, è fisicamente impossibile eseguire l'ingiunzione perché Internet è una rete estremamente decentrata, per rimuovere un certo contenuto devi poterlo rimuovere da ogni singolo dispositivo collegato.
Finisco con un'altra considerazione: qualsiasi cosa io faccia, per esempio andare a comprare un paio di scarpe, viene tracciata e memorizzata tramite i dispositivi che mi porto addosso (telefono, carte di credito/debito), tramite i dispositivi di sorveglianza (telecamere, telepass) e tramite le transazioni finanziarie che vedono coinvolte varie entità (banca, cassa del negozio, società che forniscono servizi di pagamento, agenzia delle entrate). Questi dati non vengono pubblicati su un tabellone luminoso in Piazza del Duomo solo perché io non conto nulla, sono uno zerovigola. Ma non significa che esista la "privacy", infatti anche in questo caso, una volta che i dati sono immessi nel sistema, possono essere memorizzati ed elaborati da chiunque, per esempio per le famose "indagini di mercato". Google è un impero che si fonda esattamente su questo business.
Dici "mi potrebbe denunciare". Secondo me è molto più probabile fare un incidente in moto. Ciò nonostante io esco dal garage con la moto. L'alternativa sarebbe stare chiuso in casa.
Che sia un gran guazzabuglio è innegabile ed io ti ho proprio rimarcato i paradossi (siamo costantemente sorvegliati/ripresi salvo poi essere passibili di denuncia se pubblichiamo una foto per la quale uno si può appigliare ad una legge). Ma la legge sulla privacy fu fin dall'inizio oggetto di assurde controversie. Noi in azienda dovemmo mettere una persona apposta a gestire la comunicazione al cliente e dovevamo bombardare i clienti con comunicazioni su comunicazioni che spesso si contraddicevano fra loro, solo perché con frequenza demenziale apportavano modifiche su modifiche alla legge e se qualcuno a posteriori leggeva quelle comunicazioni poteva solo constatare quanto si contraddicessero tra loro.
EliminaMa questo è.
Non conta quello che penso io. Se scatti una foto in montagna con 10 persone nell'immagine non devi chiedere la liberatoria se trattasi di foto finalizzata a mostrare il luogo (dove incidentalmente si trovano le persone) e cioè se togli una o 2 persone, la foto non ne soffre.
Se fai un primo piano a 2 persone con lo sfondo della montagna, allora stai facendo un ritratto e devi avere l'autorizzazione.
Sulla privacy/Internet stanno ancora elucubrando perché non riescono a trovare il bandolo della matassa ed è proprio qui che sta il pericolo: imbattersi in qualcuno in cerca di rogne che ti denuncia e tu ti vai ad impantanare in una causa che durerà minimo 10 anni e ingrassi un avvocato. Non è rilevante che io abbia o meno ragione perché nel frattempo mi sarò spappolata il fegato per la rabbia e mi sarò sputtanata dei soldi, così ... per una foto.
Non è me che devi convincere; io lo so che è tutto assurdo, ma non è mica una novità !! Abbiamo tante leggi assurde e ci sono in circolazione un bel po' di imbecilli/fetenti/furbi che si attaccano ovunque.
Ecco perché, nel dubbio e per evitare che mi venga l'orticaria quando qualcuno mi dirà "la legge non ammette ignoranza" (frase che odio visto che la legge spesso è già ignorante di suo), ricorro, per quanto possibile, alla foto senza persone o con le persone di spalle o con tante persone (laddove togliendone una non altero il significato della foto).
Tempo fa un tizio mi lasciò un commento delirante nel blog dove parlava di persone, citava nomi e fatti; gli risposi che aveva sicuramente sbagliato blog, che non conoscevo quelle persone e non capivo cosa c'entrava il mio blog. Di lì a poco mi contattò una di quelle persone che erano citate; ci sentimmo in privato via mail e mi spiegò che il tizio/commentatore stava spargendo diffamazioni ovunque e con gentilezza mi pregò di rimuovere il commento. Lo feci senza problemi. Ma poi curiosando nella legge mi resi conto che ero passibile di "concorso in diffamazione aggravata" in quanto, come proprietaria del blog, ero a conoscenza del contenuto offensivo di quel messaggio.
Da lì quanto meno capii che il giorno che chiuderò il blog dovrò disabilitare i commenti per evitare che io possa trovarmi in un tifone.
Perché sì, qualcuno mi potrebbe denunciare. Il tizio che mi contattò gentilmente stava per l'appunto avviando le denunce - ovviamente lui ne aveva tutte le ragioni - ma io mi sarei inconsapevolmente trovata a gestire una denuncia solo per ignoranza sulla materia.
Secondo me hai scritto una cosa di cui non valuti le implicazioni: chiunque ti può portare in tribunale in qualsiasi momento e per una ragione qualsiasi, indipendentemente da quello che tu fai o non fai. Poi ovviamente il tribunale entrerà nel merito e riconoscerà le tue ragioni ma potrebbero passare anni e anni. Non serve che tu faccia effettivamente qualcosa di sbagliato, è sufficiente la volontà di chi ti accusa di provocarti un danno e la sua disponibilità di tempo e denaro.
EliminaE' lo stesso meccanismo per cui le grandi aziende, per esempio le telefoniche, si permettono il lusso di vessare i clienti e di infrangere leggi e regolamenti. Infatti se io mi trovo in lite con una di queste aziende per me pagare un avvocato che si occupi di un procedimento a Roma che dura anni sarebbe una fatica improba mentre per l'azienda in questione è un granello di sabbia nella spiaggia dei loro loschi traffici.
Il solo fatto di collegarsi ad Internet ti espone ad un certo margine di rischio. Esattamente come uscire di casa. Faccio un esempio: le immagini che includi nel tuo blog sono accompagnate da una licenza che ne autorizza l'uso indiscriminato? Hai verificato? Cosa succede se io sono il titolare di una certa immagine e ti faccio causa per uso non autorizzato? Hai letto il contratto che Google ti chiede di sottoscrivere quando ti registri sui loro servizi? Hai ben chiaro di chi è la proprietà intellettuale dei contenuti che pubblichi?
TI metto questo link:
http://www.zerocalcare.it/2014/09/08/i-litigi-su-internet/
E' proprio quello che ho scritto:
Elimina"Abbiamo tante leggi assurde e ci sono in circolazione un bel po' di imbecilli/fetenti/furbi che si attaccano ovunque."
Quanto alle immagini che pubblico, fu una delle prime cose che affrontai: scrissi al Forum di assistenza di Blogger e chiesi come mi dovevo comportare visto che leggendo qua e là avevo trovato contraddizioni e nessun riferimento chiaro di legge. La risposta fu vaga e confusa (e peccava di tanta leggerezza .. come dire: sei una rompiballe, suvvia). Optai quindi per il consiglio di qualcuno che diceva di citare la fonte laddove la si conosce o di scrivere "foto presa dal web" (anche se proprio su quest'ultima scritta esistono X interpretazioni e per giunta spesso mi dimentico di scriverlo ....).
Quindi mi appello più al mio angelo custode (ozioso, scansafatiche e distratto, ma poi arriva).
Ah! In merito alle "grandi aziende": 2 mie amiche comprarono i biglietti di uno spettacolo teatrale. Il teatro non fece quello spettacolo né gli altri in cartellone e rifiutano il rimborso, pure agli abbonati che hanno pagato per l'intera stagione. Il teatro si dichiara fallito. Le mie amiche apprendono in quell'occasione che se anziché acquistare i biglietti presso il teatro, li avessero acquistati tramite il circuito di non ricordo quale biglietteria avrebbero ottenuto il rimborso perché quella biglietteria è assicurata. Non lo sapevano: ecco che rispunta il "non ammette ignoranza". (Hanno ora aderito ad una sorta di class action promossa da una associazione consumatori, ma lo fanno solo per una questione di principio, visto che il costo della tessera obbligatoria sommato al costo della partecipazione all'azione legale, costa loro quanto il biglietto. Difatti, economicamente parlando, conviene solo a chi aveva pagato centinaia di Euro per l'abbonamento, ma giustamente le mie amiche si sentono prese per il naso e non mollano). Ma a questo siamo ridotti: oggi è pericoloso pure acquistare dei biglietti in prevendita alla cassa del Teatro, pure lì si può celare la fregatura.
Invece io non mi sono mai posto il problema perché so benissimo che non può essere la normativa a fare Internet, casomai può essere Internet a fare la normativa. Tutti i tentativi patetici di emanare delle direttive in materia sono falliti e falliranno in futuro per un fatto semplicissimo, Internet non è sottoposto alla autorità italiana. Quindi o una certa normativa esiste ovunque oppure è inapplicabile. L'esempio più lapalissiano sono quei giudici che ingiungono ai service provider italiani di bloccare/cancellare nei loro servizi DNS certi siti che a loro dire violano le leggi italiane, per esempio siti di scommesse che non pagano le tasse in Italia oppure siti da dove si forniscono link a file che contengono contenuti protetti da copyright. Basta semplicemente cambiare indirizzo IP del server DNS e il blocco viene aggirato.
EliminaPer quanto riguarda i "legalismi" italiani, ti aiuto io: esiste una prassi per cui se tu compi un illecito "senza fini di lucro", per esempio se usi una fotografia nel tuo blog amatoriale, commetti un "peccato veniale" e in sostanza nessuno ti dice niente, al massimo ti ingiungono di rimuovere il contenuto in questione. Se invece fai la stessa cosa "con fini di lucro", per esempio in un sito da cui ricavi degli utili tramite inserzioni pubblicitarie, a quel punto può scattare l'azione legale, con tutte le conseguenze.
Nota bene che non esiste una normativa esplicita a questo proposito, è semplicemente una prassi che risale addirittura ai tempi pre-Internet, quando si usavano i PC per scambiarsi file in altri modi.
Diverso è il caso della "questione personale". Capisci che li non conta quello che fai i non fai. Conta il fatto che più persone incontri e più è statisticamente probabile che tu ti imbatta in un malato di mente che ti trascini in una rogna. Un vicino di casa ti odia perché hai i fiori più belli dei suoi e ti riga la macchina.
In linea generale qualsiasi cosa che viene pubblicata su Internet ipso facto diventa di pubblico dominio. Questo non è stabilito da una legge, è un dato di fatto meccanico. Se la legge dice il contrario e cioè che un certo contenuto appartiene a Tizio, in linea generale Tizio dovrebbe ricorrere a tutte i tribunali del mondo perché agiscano al fine di tutelare i suoi diritti. Cosa ovviamente impossibile. Quindi Tizio ha due alternative, primo, modificare il contenuto in modo che non sia utilizzabile oltre un certo livello, secondo agire per via giudiziaria solo su i casi realmente rilevanti di uso improprio del contenuto che gli appartiene.
EliminaMettiamo invece che esista una foto di me che mangio gattini. Mettiamo che Caio la pubblichi su Internet. A quel punto io non posso fare niente se non cercare di metterci una pezza. Ma tecnicamente ho a che fare con miliardi di copie di quella foto, distribuite ovunque nel mondo. Basta che una sola di queste copie venga ripubblicata che la giostra ricomincia. Quindi è un fenomeno impossibile da regolare per legge.