E' sufficiente farsi cremare, dopodiché organizzano i fuochi d'artificio e sparano le tue ceneri nell'aria; ma detta così non fa figo, meglio bollare l'iniziativa usando l'inglese "sweet fly in the sky". Macabro? Di cattivo gusto? No, è peggio: è trasformare un evento doloroso in uno spettacolo usando peraltro i fuochi d'artificio che sino ad ora sono sempre stati usati per portare allegria, a capodanno piuttosto che nei matrimoni piuttosto che nelle allegre feste paesane.
E l'iniziativa sta pure avendo successo!
Aspetto ovviamente il passo successivo: i fuochi che una volta sparati scriveranno nel cielo "BUON VIAGGIO". Oppure dato il costo (dai 1.500 fino ai 10.000 €), le promozioni: "fatti sparare a capodanno: sconto del 50%" o "fatti sparare alla sagra della cipolla sconto 20%".
So io chi si dovrebbe far sparare ....
http://www.ilrestodelcarlino.it/rovigo/ceneri-morto-fuochi-artificio-1.227358
Il caro estinto? Sparatelo in cielo. «Le ceneri in un fuoco d’artificio»
Arquà Polesine (Rovigo), 20 settembre 2014 - LA MORTE è un business che non muore mai. Un settore che fa gola a molti, dove la concorrenza è diventata spietata. C’è chi propone il funerale low cost con pacchetti ‘tutto compreso’ e chi quello a rate con tanto di finanziaria fuori dalla ‘bottega’ . Ma ad Arquà Polesine, l’impresa funebre Zanirato ha puntato in alto, molto in alto: perché non sparare in cielo le ceneri dei cari estinti con tanto di spettacolo pirotecnico?
L’idea, idealmente propedeutica al regno dei cieli, ha trovato subito la collaborazione di una ditta di fuochi d’artificio della zona, la Martarello. E così, in pochi giorni, il ‘funerale con il botto’ è diventato una realtà. Con tanto di sito web, un marchio dal nome insospettabile ‘sweet fly in the sky’ (il dolce volo nel cielo), e una società creata ad hoc, la ‘Ma. Za snc’. PRIMO passo, la cremazione, molto gettonata con la crisi (economica e rispettosa dell’ambiente); secondo, la scelta di un luogo dove inscenare l’insolito spettacolo. E infine il botto: «Le ceneri — spiega Alessandro, il titolare delle Onoranze funebri Zanirato — vengono messe all’interno di un tubo, appositamente brevettato e mescolate con la polvere pirica. Dopodiché, il famigliare può sparare. Tutto è infatti elettronico e senza nessun rischio. Basta schiacciare il bottone e le ceneri vengono lanciate a 200 metri dal suolo». Agli occhi di parenti e amici, un vero spettacolo pirotecnico, con tanto di colori personalizzati. La famiglia potrà infatti scegliere la tinta ‘del botto’, in base ai gusti propri o del defunto. Ma andare direttamente in paradiso, non sarà proprio così economico. Oltre ai prezzi della cremazione (che però non sono mai superiori ai 600 euro), il salto tra le nuvole con relativo spettacolo, avrà un prezzo aggiuntivo di circa 3000 euro. «Ci rivolgiamo a una fascia medio-alta di clienti — sottolinea Zanirato — la cremazione sta andando molto da quando la chiesa non la vieta. E dal 2011 le ceneri possono essere sparse in un luogo a piacimento. Basta solo l’autorizzazioni del Comune dell’area e il rispetto delle distanze dalle abitazioni previste dalla legge». E SOTTOLINEA: «In Italia siamo gli unici a proporre un funerale così, con tanto di brevetto depositato e tutte le autorizzazioni del caso». L’idea sembra essere già stata sperimentata in Giappone e in Australia.Pensata inizialmente solo per le ceneri di cagnolini e gattini, sono infatti arrivate ben presto le prime richieste anche per sparare in cielo gli umani. E così la morte si trasforma in uno ‘spettacolo’ e l’ultimo viaggio imbocca la scorciatoia per il paradiso. di Roberta Merlin
Trasformare l'evento doloroso in uno spettacolo è ormai una cosa ricorrente: basta osservare gli applausi al funerale. Anche la morte deve essere uno spettacolo. Come scrive Antonio Scurati in un suo romanzo - Il sopravvissuto - "un dolore che si consuma nell’invisibilità, una sofferenza che strugge senza esser vista, è più di quanto l’essere umano possa sopportare”.
RispondiEliminaCiao
Ecco, per l'appunto, tu hai toccato un'altro tasto dolente: l'applauso. Mi infastidisce enormemente, non ne riesco a comprendere il significato, lo trovo inopportuno ed offensivo. Ora poi mi inorridisce pensare ai fuochi d'artificio con applauso al seguito. Io sono sicuramente in un mondo parallelo: sono quella che ha difficoltà a pronunciare la parola "condoglianze" (o similari) perché nel momento di grande dolore temo che le mie parole facciano troppo rumore. Conosco il dolore di una perdita e ho quindi rispetto per chi soffre di quella sofferenza che io conosco. Che posso dire oltre che ripetere che questo mondo non mi appartiene ? Ciao Remigio, buona serata. Marilena
EliminaMi sono data una bacchettata sulle mani ... mi è partito l'apostrofo davanti ad un altro ....... devo proprio essere fuori di me ....
EliminaCara Marilena, io non capisco, forse sono troppo vecchio, e non penso che se mi manca qualcosa della mia vita debba festeggiare.
RispondiEliminaPer me il dolore rimane, dolore, il resto non faccio commenti.
Un abbraccio forte forte augurandoti una buona settimana.
Tomaso
Caro Tomaso, tu non sei affatto troppo vecchio; tu sei saggio e sano di mente. Il dolore non deve essere uno spettacolo e, credimi, spero che nella mia vita mi venga evitato di partecipare ad un funerale con fuochi d'artificio; non potrei reggere alla tentazione di insultare qualcuno.
EliminaCiao e buona settimana anche a te e sempre con un abbraccio forte. Marilena
Ma davvero Marilena, non ci posso credere...
RispondiEliminaCredici Mariella, purtroppo credici. Anche io non volevo crederci quando mi ha telefonato apposta una mia amica "Hai letto il Carlino stamattina ?" e quando ho detto "ancora no", mi ha dato la mazzata. Ma veramente non c'è mai limite al peggio. Oramai mi stupisco del mio stupore, ma caparbiamente spero sempre che si fermi questo impazzimento generale. Ciao e buona serata. Marilena
EliminaCiao,ti leggo da un po' senza commentare e apprezzo molto il tuo blog per la varietà degli argomenti.
RispondiEliminaOggi sono rimasta
senza parole.
Questa estate avevo visto la pubblicità sinistra di chi trasformava le ceneri del marito in un anello con la seguente didascalia"un gioiello a cui tuo marito non potrà dire di no"o qualcosa di simile.
La notizia che riporti tu e' ancora piú assurda.
E dire che da me in Sicilia c'è una tradizione antica per cui il 2 novembre i bambini aspettano i doni dei morticini e per l'occasione si fanno dei dolci che si chiamano ossa di morto.
Ma un conto è la tradizione un conto è il business.
Beh, anche quella dell'anello mi mancava. E pensare che credevo di aver visto un po' tutto quando lavoravo per un'azienda che tra le varie produzioni fabbricava anche carri funebri; essendo "nel settore" ricevevamo una rivista specifica (e c'era pure una fiera .. se ben ricordo a Modena) che proponeva tutte le novità, dalle bare alle candele alle lapidi ecc. Ti risparmio i contenuti che erano oltre il kitsch (predominava la tendenza americana notoriamente di cattivo gusto). Già quella rivista e quella fiera erano al di sopra della mia sopportazione ... figurati queste notizie !!
EliminaMi ha fatto piacere il tuo saluto, soprattutto perché hai nominato la Sicilia che mi è rimasta nel cuore ... mi hai riportato a quei bei momenti che ho vissuto nel settembre dello scorso anno. Una dolce nota in mezzo a queste amarezze.
Ciao e buona serata :). Marilena
PS: ovviamente curiosa come sono, ho cercato i biscotti che hai citato e ho scoperto qualcosa di cui non avevo mai sentito parlare. Grazie.
Dai non male risolversi in fuoco d'artificio! ..comunque cremazione tutta la vita (bell'ossimoro pure questo.. eheh..) p.s. mai più "piuttosto che" a mo' di congiunzione... è un ordine! ;))
RispondiEliminaNon male !!??? Dai piantala, che è orribile !!
EliminaIl "piuttosto che" con valore disgiuntivo è un vizietto di noi nordici e, seppure scriteriato, qui oramai è diffuso. Ma se Lampur mi ordina io eseguo e non sia mai che io lo torni ad usare. Prometto !!
Ma quel che è peggio è quell'apostrofo che mi è partito nel commento a Remigio: quello sì che non me lo perdono.
E tu, purista della lingua italiana, già solo per quello mi dovresti bannare. II fatto che tu non me lo abbia fatto pesare (o forse non te ne sei accorto ...) ti assicura la mia devozione a vita :). Ciao. Buona giornata. Marilena
... un'altro con l'apostrofo m'era sfuggito ma avrei comunque optato per la disattenzione mista a velocità di tasteggio, il "piuttosto che" ormai tracimante in ogni tribuna, orale e scritta, inizia a procurarmi fastidio mentale e idiosincrasia pruriginosa.. se poi sono personcine che adoro a gettonarlo ancor di più.. un bacio grandissimo e buona serata!! ;)
RispondiEliminaNé disattenzione né velocità, mi sono semplicemente rincoglionita (che è peggio).
EliminaQuanto al resto, se per correggermi usi parole così dolci è scontato che non cadrò più in tentazione. Bacio grandissimo anche a te.
Buona giornata con un sorriso :). Ciao.