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martedì 10 dicembre 2013

FURTIVE LACRIME

Nonostante gli anni, nonostante io conosca molto bene il sapore delle lacrime che si versano per dolore, non riesco a sfuggire ogni tanto a sentirmi meravigliosamente idiota e versare lacrime di commozione.
Non sono le lacrime salate, quelle grosse che ruzzolano prepotenti quando soffri, no, sono quelle lacrime fragili e sottili che versi con un sorriso (idiota pur esso) sospeso sulla bocca, quelle che sostano un po' dentro agli occhi, li annebbiano, e timidamente scendono, leggere e furtive.

Credo di aver visto almeno 5 volte "Armageddon" e sono riuscita a versare lacrime tutte e 5 le volte. Ma si può piangere per Armageddon? Sarà anche un film che non viene considerato un capolavoro, ma io riesco a commuovermi tutte le volte che lo vedo e magari quando inserisco il DVD nel lettore accarezzo la follia di sperare che Harry (Bruce Willis) riesca ad uscirne vivo. E' solo un esempio, perché ho un nutrito elenco di film per i quali mi escono le lacrime. Mi chiedo sempre chi me lo fa fare di riguardarli, ma tutto sommato mi dico che non sono lacrime dolorose, le asciughi, sorridi e così come ti si è gonfiato un po' il cuore, così poi si sgonfia, magari con un singhiozzo che soffochi nel sorriso. 
Sono fatta così, non mi vergogno neppure di dirlo, faccio un gran pasticcio: piango e contemporaneamente rido del mio pianto. Ma sono lacrime che sanno di buono.

Riporto uno spezzone del film qui, e già con quello sono riuscita a far scendere una furtiva, minuscola lacrima ... 
Le lacrime che non escono si depositano sul cuore, con il tempo lo incrostano e lo paralizzano 
come il calcare incrosta e paralizza gli ingranaggi della lavatrice.
Susanna Tamaro, Va' dove ti porta il cuore, 1994