Per un mio compleanno di tanti tanti anni fa, mi regalarono un body della Perla che amavo come uno dei miei arti e mentre il mio amato body era steso fuori, profumato di bucato fresco, uno di quei piccioni pensò bene di farci i suoi bisogni rovinandomelo irrimediabilmente. Avessi avuto una carabina, mi sarei messa a sparare all'impazzata.
Poi vennero pure a nidificare in uno dei miei vasi e per liberarmi della madre a cui avevo tolto il nido ci vollero settimane in cui dovevo sopportarla con quelle fastidiose grida sul mio terrazzo.
Dati i miei trascorsi, ho esultato quando li hanno eliminati da Piazza Maggiore, quando hanno messo il divieto di dar loro da mangiare.
Poi però stranamente, mi sono resa conto che in quella Piazza mancava qualcosa. Quando sfogliavo le vecchie foto, c'era sempre, immancabile, la foto in Piazza Maggiore con i piccioni.
Un rito. Quando ero piccola io, c'era l'ambulante che vendeva il sacchettino di granoturco e il fotografo in Piazza a cui tutte le neo-mamme, pur con sacrificio, pagavano la foto con il pargolo seduto per terra attorniato dai piccioni.
Quando nacque mio figlio, il fotografo non c'era più, ma neppure noi ci siamo sottratti al rito di dedicare una domenica alle foto in Piazza Maggiore con i piccioni che attiravamo con il granoturco dell'ambulante che resisteva nel tempo.
I tempi cambiano: niente più fotografo, niente più ambulante e niente più piccioni.
Poi però guardando la Piazza ti manca di vedere quel carrettino con i sacchettini di granoturco allineati e ti manca di sorridere vedendo le mamme che cercano di mettere in posa i propri piccoli per immortalarli in una foto che verrà poi stampata in più copie da distribuire ai nonni e agli zii.
che si divertivano a spaventarli facendoli svolazzare in branco.
Quella Piazza sembra desertificata; sì pulita ed ordinata, ma senza vita, senza quel movimento che creavano i piccioni.
Ho fatto pace con i piccioni, in fondo anche loro creavano colore, animavano la Piazza, facevano ridere i bimbi, trovavano un loro posto negli album delle foto-ricordo, insomma avevano un loro perché.
Ora cercano di razzolare qualcosa e mentre sei lì seduta al bar che affaccia sulla Piazza, loro arrivano ad elemosinare, si accontentano della schiuma del cappuccino restata sul bordo della tazza o delle bricioline della pasta che ti sei abbuffata.
Non mi sembrano più sbruffoni come una volta ... atterrano sui tavolini, ti fissano in silenzio, senza disturbarti.
Ti dimentichi che erano quelli che tubavano sul terrazzo svegliandoti, che ti hanno rovinato il tanto amato body, che sono quelli che intasano le grondaie e i comignoli, che sono portatori di diverse malattie.
Sei solo lì a guardare un animaletto malinconico che ti chiede di mangiare.
Magari non li amo, però ho fatto pace con i piccioni.