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sabato 9 novembre 2013

LA MIA GIORNATA TIPO

6,30 Latte e caffè e si va. Preparo sacchetti e sacchettini.

7,30 Esco. Solito traffico, soliti imbecilli. Arrivo da mio padre; scarico sacchetti e sacchettini. Inizia “piantala di andare avanti e indietro io sto bene, lasciami vivere”. Grazie papà, è sempre un piacere. Poi mi dice che gli hanno staccato la linea del telefono. Perché? “Pronto 187” Chiedo e mi risponde “sì, lei ha ragione è un errore nostro (risata–sua-), adesso riattivo subito la linea però sarà funzionante solo verso le 20”.  Non ti agitare Marilena; è troppo presto, conta, suvvia conta …

9,30 di nuovo in strada. Solito traffico, altri imbecilli (almeno spero… non saranno sempre quelli di 2 ore fa che girano e rigirano). Sbarco davanti a casa mia, si fa per dire tanto non c’è mai un parcheggio. Mi ferma il tizio che abita più avanti e inizia a martellarmi per un'auto ferma lì da 2 mesi "sarà rubata?" e per i parcheggi scellerati, ecc. Lo ascolto, ma perché tocca a me? Non so nemmeno come si chiama il tizio, è sempre gentile, ma perché non flagella qualcun altro ..

10,30 Sono in casa...il telefono. Con il giubbotto addosso e la borsa penzolante prendo il telefono “Buongiorno signora, è la Vodafone” “No, grazie non mi interessa” “Ma se non le ho neanche detto nulla! Mi faccia parlare!”. OK, l’ho riconosciuta, è Giulia; chiudo il telefono e me ne frego.
Suona il campanello. “Chi è?” “Pubblicità in buca ..”. OK, apro. Riesco a sfilare una manica del giubbotto e risuona il telefono “Buongiorno signora è la Telecom, per quel suo reclamo. Dice per 4 volte che ho ragione. Sì, ho ragione ma ci vuole tempo (è solo da giugno che la smeniamo!), loro hanno le loro procedure e quell’addebito errato di 120€ lo sistemeranno, ma... Mi scende la catena e gli dò l’ultimatum “Non vi sopporto più. Se trattate così un cliente fedele da 30 anni non voglio sapere cosa fate agli infedeli. O mi chiudete la pendenza in fretta o altrimenti è guerra. Addio

11,00 ce l’ho fatta a sfilare il giubbotto. Forse riesco a fare qualcosa. Suonano alla porta “Postino ! Mi apre?” Sì che apro, ma un giorno scenderò e guardandoti fisso negli occhi ti chiederò perché diavolo suoni sempre da me anche quando non c’è posta per me. Quale magia magnetica si cela nel mio campanello? Scusa, ora non posso scendere perché suona il telefono. “Pronto, signora è la Fastweb.” “Grazie, non mi interessa”. Fine. Accendo il PC. Sobbalzo nel leggere la mail di una pratica di mio padre, quella che dura da 6 mesi. La tendina rossa scende e rispondo cercando di ricordarmi che non sta bene scrivere parolacce e insulti … ok ricorro al sarcasmo, chissà che capiscano.


12,00 … suona il telefono, sempre lui. “Mamma” finalmente una voce amata. “Mamma, scusa mi ero dimenticato. Non è che puoi fare un salto da ..XY..?” “Quando ?” “Sarebbe meglio adesso, mi hanno sollecitato, sai è un po’ che te lo dovevo chiedere, ma mi ero dimenticato”. Amore della mamma .. quando mai hai memoria? Rimetto il giubbotto e la borsa penzolante e infilo la porta.

13,00 Sono di nuovo nei pressi di casa (nei pressi ...ossia il parcheggio stavolta è ancora più lontano). Mi ferma una vicina, tossisco. “Eh, ma che tosse” “Sì, l’ho presa scarpinando su per la salita del Rizzoli, dove ho portato mio padre … piovigginava, la salita è lunga e tosta e mi sono raffreddata”. Ma perché diavolo glielo ho detto, non imparerò mai ? Inevitabile la sua lunga, inarrestabile risposta di tutti i suoi mali, quelli di suo marito, quelli della cugina che abita nel sud ... Ci provo a fare un gradino in più, ma non molla, anzi, mette la mano sul braccio, come dire .. se tenti di allontanarti ti acchiappo.

13,30 Sono in casa, via la borsa, via ….. no, suona il telefono “Pronto signora, abbiamo chiamato qualche tempo fa per un sondaggio sull’acqua” “Non mi risulta” “Beh, comunque oggi siamo in promozione ..” “No, scusi, voi sarete in promozione, io sono in esaurimento.”. Fine telefonata, sfilo il giubbotto. Vorrei preparare il pranzo. Suona il campanello “Sono il letturista dell’acqua” “OK, salga”. Legge, scrive e pensa bene di fare conversazione. Ci provo ad aprire la porta dicendogli “Immagino che avrà tanti giri da fare, non voglio trattenerla oltre”, ma la risposta è “Beh, sì, ma ogni tanto bisogna anche prendersi una pausa, altrimenti corro, corro e mi saltano i nervi”.  Caro lui ! E dei miei nervi ne vogliamo parlare ?

14,00 forse riesco a mangiare … no, non ho più fame. Mi faccio un caffè, che così a stomaco vuoto equivale ad un tentativo di suicidio per la mia quasi ulcera. Ma sì, dai, domani il giornale titolerà “Muore misteriosamente donna bolognese. Analisi in corso sulla tazzina di caffè ritrovata accanto al corpo.”  Suona il telefono. “Pronto, signora sono l’amministratore di condominio, scusi se la disturbo a quest’ora …”. Non posso mandarlo al diavolo. Lo ascolto. Il caffè è uscito dalla caffettiera, così ne posso bere solo la metà e sfuma il mio tentativo di suicidio. Non ho capito perché ha telefonato a me … glielo chiedo, in fondo è un argomento che non mi coinvolge … mi dice “sì, ha ragione, ma ho pensato prima di parlarne con lei, magari mi può dare un suggerimento...”. Ah, ecco, sono anche consulente e non lo sapevo ! Parlottiamo, chiudo il telefono e mi guardo attorno, mi deprimo. No, dai Marilena, la giornata non è finita, su forza. Ok, cominciamo dal facile, riempio la lavatrice.
Suona il mio stacanovista telefono, “Pronto signora è la Vodafone” “Ancoooora ? Avete già chiamato stamattina. Baaaastaaaa!”. Butto giù il telefono.

15,00 Sono ottimista, sono riuscita a pigiare il pulsante della lavatrice che è là che fa il suo lavoro. Suonano alla porta. “Scusi signora siamo della XY, le risulta che qui ci siano appartamenti in vendita ?”  “Non lo so, ma perché lo venite a chiedere a me ?” “Beh, a lei la conosciamo, e allora ..” “Si fermi, lo so che ci conosciamo ma ricordo bene che dissi al suo collega di piantarla di venire da me. Se è anche vero che finora sono l'unica che non vi ha mandato affan.. come hanno fatto gli altri condomini (li ho sentiti quando ve lo urlavano), sappia che anche la mia pazienza ha un limite e, senza neanche impegnarmi troppo, ho un dizionario ricchissimo di parolacce, ne conosco più io degli altri condomini. Che vuol fare?   Resta e vuole provare l'emozione o va?”.    Non mi impietosisco davanti al suo viso fintamente corrucciato e gli chiudo la porta in faccia.

No, non vado oltre. Tanto per il pomeriggio, più o meno basta fare il copia incolla della mattinata. E per tanti altri giorni basta fare un altro copia/incolla. Vorrei poter dire che "ho esagerato" e invece no, è così da immemore tempo.
Ho solo una domanda: QUANDO anche io potrò dire la frase che sento spesso “sì è bello stare a casa, ma dopo un po’ ti annoi, non sai più cosa fare …” ?

12 commenti:

  1. ..a occhio e croce devo pensare che c'hai messo tre giorni a scriverlo 'sto post.. a meno che non ti sia portata il tablet nel bunker sotto il garage (a proposito! la vodafone garantisce linea anche - moccianamente - tre metri sotto il suolo.. eh eh..)

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    1. Magari 3 giorni ! Era nelle bozze da oltre una settimana e mentre rispondevo ai venditori di olio di oliva, o ai cercatori di case, mentre andavo dal riparatore a portare il masterizzatore rotto, ecc. ogni tanto davo un ritocchino, tagliavo il testo che era sempre troppo lungo. Non possiedo il tablet e, anche se soffro di vertigini, mi piace stare in alto. Come diceva mia nonna "non accettare caramelle dagli sconosciuti e non andare nei sottopassi" (intendeva quelli che ci sono qui a Bologna, in centro, sempre nell'occhio del ciclone per la scarsa sicurezza). Ciao :)

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  2. Giornata intensa non ce che dire
    ciao buona domenica.

    Tiziano.

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    1. Fosse solo una !! Sono quasi tutte così. Mi dico sempre che finiranno prima o poi. L'importante è che continuo a prendermi in giro e a riderci sopra.
      Buon fine settimana. Ciao :). Marilena

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  3. Sei riuscita ogni tanto a respirare?
    Buon fine settimana
    Paola

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    1. Pochissimo e malissimo visto che ho una tosse che mi tormenta ferocemente. Io spero solo che 'sto manicomio finisca perché io continuo a
      riderci sopra, ma fra un po' mi sa che veramente rido come i pazzi. Buon fine settimana anche a te :). Ciao. Marilena

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  4. Io proverei a cambiare tattica. Invece di subire le tiritere degli altri, cerca di essere tu ad attaccare bottone e comincia a investire i tuoi vicini delle domande più svariate o di discorsi dei quali sai bene che alla gente non gliene frega un tubo! Dopo ti cominceranno a girare alla larga. Certo, con le telefonate rompiscatole la battaglia è persa in partenza!

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    1. Non conosci i miei vicini !!!! Sono malati di pettegolezzo, di chiacchiericci inutili, pur di parlare farebbero carte false (non hanno un tubo da fare).
      Alcuni spasimano e pagherebbero per "prendere un caffè" insieme; saluto tutti e cerco di svicolare, non ho mai ceduto all'andare a prendere un caffè da loro
      né tantomeno da me. Non mi mollerebbero mai più (già mi acchiappano per un braccio se tento di svicolare). Purtroppo al mondo ci sono pure questi .. non voglio essere pessimista, ma penso che ci sia in giro una grande malattia che si chiama solitudine ed affligge anche chi in realtà non è solo in casa.
      Sulle telefonate effettivamente non ho ancora trovato soluzione se non la dinamite sul palo del telefono :).
      Ciao

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  5. Bravissima! Sei riuscita a superare il nuovo che avanza nella vita dei bolognesi! Anzi ne avanzano i 3/4 e dimostrano chiaramente la grande utilità del telefono e mica solo dei bolognesi, ma è così per tutti. Ma tutti lo fanno per combattere la noia, dispiaciutissimi di dover disturbare, ma anche loro lo fanno ....per l'Italia, così si usa dire.
    Non oso consigliarlo, ma se ti riuscisse di collegare alla risposta automatica del telefono un fischio a 700 decibel per venti secondi, forse la tua giornata potrebbe tornare un pò più serena. - Tonino

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    1. Mi hai fatto morire dal ridere con il fischio di collegamento. Non ci avevo pensato, ma è un'idea validissima. Ciao. Buona serata. Marilena

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  6. giornata da incubo.........però devo dirti che mi sono divertita un sacco(so che non dovrei dirlo) ma è stato . meglio di un film di Verdone,.hai mai pensato di scrivere un libro di questo tuo primo giro di boa
    tua amica di sempre Michele <3

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    1. Chi mi conosce meglio di te ? Lo sai che purtroppo qui da me funziona così. Chissà perché non sono mai voluta salire sulle montagne russe !! Tanto per me le montagne russe sono tutti i giorni ...
      Se scrivessi un libro mi sa che nemmeno io lo leggerei visto che a pagina 10 (o forse anche prima) già mi verrebbe un attacco isterico.
      Ciao amica di sempre. Piero

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