Quel giorno di sole erano tutti sui colli, all'Ideal Bar. Ridevano e scherzavano, quando lui si alzò, armeggiò al
juke-box, ritornò al tavolino e disse a voce alta platealmente rivolto a lei
"questa canzone la dedico a te".
La vanità
iniziale che la pervase per quel gesto si spense in un minuto, su quella canzone "e tu sei buffa più che mai con questa tua severità, vuoi che stia
zitto e invece no .....".
Il
gruppo di amici scoppiò a ridere sulle note di "Ti lasci andare" di Aznavour. Si prendeva gioco di lei che fu oggetto di tutti gli
scherzi possibili. Lei
rideva, in realtà era furibonda. Riuscì a sibilargli nelle orecchie "sei finito". Lui rispose solo con un pacato
sorriso.
La domenica pomeriggio andarono a ballare, solito gruppo,
soliti amici. Lui si allontanò e poco dopo era sul palco con il microfono in
mano: "chiedo scusa a tutti per l'interruzione, ma sono innamorato pazzo
di quella ragazza bionda, quella laggiù, e questa canzone è per lei".
Tutti gli
occhi si puntarono su di lei che già pensava alla canzone
di Aznavour e con le guance porpora voleva solo acchiappare la
borsa e scappare via.
Invece
partirono note dolcissime mentre lui cantava "ho preso la chitarra e suono
per te, il tempo di imparare non l'ho e non so suonare ma suono per te.
....La prima cosa bella che ho avuto dalla vita è il tuo sorriso giovane, sei
tu ... ".
Aveva pure una bellissima voce, tanto che quando finì la canzone,
la band sul palco voleva che si esibisse ancora. Tra gli applausi, le ragazze che commentavano invidiose
e lei lì, stordita in un misto di vergogna e confusione. Lui tornò al
tavolo, non una parola, prese il suo bicchiere lo alzò verso di lei e le sorrise.
Le insegnò a
guidare il suo Ducati, era giallo e con i manubri alti, tipo chopper, le
insegnò che il suo viso era bello anche senza ombretto e mascara, le insegnò la dolcezza di una carezza fatta con amore, era un'esplosione
continua di sorprese, era vulcanico, sfrontato, senza inibizioni,
sempre sicuro della sua bellezza e del suo estro.
I suoi
iniziali silenzi conditi solo di sorrisi mutarono in milioni di parole che le
regalava senza stancarsi mai. Non la fece mai soffrire, voleva solo
che lei ridesse e fosse felice e la guardava sempre con quegli occhi adoranti,
innamorati persi.
Era nato il
25 aprile, anniversario della liberazione, e giocava su questa data: si vantava di essere libero di sfidare
il mondo intero, di sfidare la vita.
Non poteva
sapere che la sua sfidante non era la vita, ma la morte che se lo portò via.
La gente muore solo quando viene dimenticata. Isabel Allende, Eva Luna, 1987
Sempre belli i tuoi racconti cara Marilena.
RispondiEliminaColgo l'occasione di rinnovarti gli auguri delle feste di Natale.
Tomaso
Ciao Tomaso e grazie. Anche io ti rinnovo gli auguri, ma lo farò anche domani con il mio post per tutti coloro che girano in questo mondo virtuale.
EliminaTi abbraccio Tomaso, non finirò mai di dirti che sei un grande uomo. Ciao :). Marilena
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RispondiEliminaPensavo che in questo periodo tu stessi lavorando. So di certo che non puoi essere l'Angelo sulla capanna, ma so che è un momento in cui tutti gli Angeli
Eliminahanno un sacco da fare.
Non ho capito in cosa provoco; ho solo raccontato un pezzo della mia vita. Mi appartiene, che tu ci creda o meno. E non sarai tu ad infangarla con nessuna parola. Cosa c'entri tu? Se conosci la storia forse vuol dire che è banale, ma ti assicuro che conosco molte donne che pagherebbero per poter avere nel loro album dei ricordi quello che ho avuto io seppure con tutte le sofferenze conseguenti (e forse te lo dissi già in un'altra occasione). Fa parte della mia vita che ogni tanto racconto, come ben sai visto che ho uno spazio intitolato "Il baule dei ricordi".
Rilassati Angelo e lascia perdere le menzogne che mi hai già dispensato. Passa delle serene feste. Auguri: te lo dico dal cuore. Ciao :). Marilena
Scusami! GRAZIE e altretTRANTO.
EliminaFantasia o realtà? Non saprei dire. Mi ha ricordato La prima notte di quiete, un vecchio film con Alain Delon, non mi ricordo chi interpretava Vanina, la protagonista femminile, c'era anche Lea Massari. La storia è diversa, ma il tuo racconto me l'ha fatto ricordare.
RispondiEliminaSbaglio se tra le righe leggo il grazie di questa bella bionda di cinquanta e passa a chi allora quella ragazzina bionda "non la fece mai soffrire"?
Passa serenamente queste feste, ti abbraccio
Paola
E' tutta realtà Paola. La fantasia è solo di riuscire a staccarsi dalla realtà quotidiana per riuscire a ricordare quei giorni. Sì, hai letto bene, gli devo tanto a quel ragazzo che veramente mi diede tutto senza mai risparmiarsi, che aveva occhi solo per me, che mi sorprendeva sempre.
EliminaIl film di Delon è molto bello ma la nostra storia si distaccava perché molto "più pulita", c'era un divario di età ma non così grande ed eravamo due semplici ragazzi. La battuta che mi viene è che lui forse era più bello di Delon, quello che tutte volevano. E' vero quello che scrisse la Allende: muore veramente chi viene dimenticato ed io non voglio farlo morire due volte. Ti mando anche io un abbraccio e un augurio di serene feste. Tanti cari auguri di cuore.
Ciao Paola e grazie di tutto :). Marilena