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martedì 23 aprile 2013

VENEZIA: il mio primo viaggio


ilmiobloginunozainoVENEZIA: chi non c’è mai stato ? Ad oggi io posso dire che ci sono ritornata più volte, almeno 9, ma quel lontano 1972 Venezia fu il mio primo vero viaggio.
ilmiobloginunozainoFino a quel momento avevo sempre e solo fatto gite e gitarelle con i miei genitori, non mi era permesso null’altro, nemmeno partecipare alle gite scolastiche perché i miei avevano sempre paura che mi capitasse qualcosa, non si sa perché ma doveva sempre succedere una catastrofe qualora io mi muovessi dal quartiere senza di loro.
Capitolarono quando avevo 16 anni e mi lasciarono partecipare alla mia prima gita scolastica, per l’appunto a Venezia. Mio figlio ride quando sente questi racconti, non gli sembrano credibili, si è convinto negli anni perché pure la nonna glielo confermava. Lui non può capire quanto siano cambiate le cose, lui in fondo già a 6 anni partecipava alle gite della parrocchia e se ne stava via un paio di giorni e non è mai mancato alle gite scolastiche. Lui le ha vissute come una cosa naturale.
Ma per me non era così e Venezia – gita scolastica di un solo giorno – segnò l’inizio di una sorta di libertà.
E’ strano il tutto, perché in fondo vivevo la mia quotidianità in assoluta indipendenza; i miei genitori erano sempre al lavoro e io mi gestivo da sola, andavo e tornavo da scuola da sola fin da bambina, cucinavo al rientro da scuola e mangiavo da sola, andavo agli allenamenti in piscina e a pallavolo da sola, insomma ero assolutamente indipendente, ma ero a Bologna e per la loro mentalità ero al sicuro, mentre fuori dai confini della città c’era l’incognita, il pericolo, il “chissà!?”.
Non potevo non mettere Venezia nei miei ricordi di viaggio, perché comunque è stata la città che mi ha liberato dalla gabbia dove vivevo e quindi un pochino le voglio bene.
Riguardo le foto con le mie compagne di scuola, eccitate, allegre, sorridenti, che ci abbracciamo su un traghetto o in Piazza S. Marco, che posiamo con quell'aria da dive consumate, tutte con i nostri pantaloni rigorosamente a zampa d’elefante.
Mi sono anche accorta che io indossavo un fazzoletto in testa annodato dietro: il papà della bandana. 
Saranno anche foto scattate 40 anni fa, ma non li dimostrano !!   

2 commenti:

  1. ciao complimenti per questa nuova iniziativa, mi hai fatto venire alla mente vecchi ricordi collegati a questa città, e anche per me sono passati tanti anni.
    ciao Manu

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  2. Ciao Manu, grazie per i complimenti. Aspetta e vedrai .... sto spolverando altri ricordi ed inevitabilmente ti ci ritroverai. A presto. Ciao.

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