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venerdì 4 aprile 2014

Il teatro dialettale

Non ho un dato aggiornato, sono ferma a 3 anni fa quando fu rilevato che a Bologna c'erano meno di 30.000 cittadini nati sotto le 2 Torri, come dire l'8% della popolazione. Il che significa che i bolognesi stanno diventando una specie estinta e conseguenza naturale è la graduale scomparsa del dialetto bolognese.
Ed è veramente sempre più raro sentirlo parlare anche per strada, dove si mescolano accenti e lingue sempre più diversi.
Complice la nostra Università che ci porta tanti ragazzi da fuori regione che poi terminati gli studi si stabiliscono qui, complice l'arrivo di extracomunitari di ogni provenienza, che vedo sempre più numerosi.
dialetto bolognese
"Mo in dòvv vèt sanza fsteina?" (Dove vai senza il
vestito) - teatro Alemanni Compagnia Il Teatro della
Tresca Dialettale 
dialetto bolognese
"Mo in dòvv vèt sanza fsteina?" (Dove vai senza il
vestito) - teatro Alemanni -
Il dialetto bolognese mi manca moltissimo ... è rimasto mio padre che ogni tanto nel mezzo di un discorso mette una frase in dialetto che ha sempre per me un sapore bellissimo, perché mi riporta all'infanzia, ai miei nonni, ai miei vicini, a quando il dialetto era quasi la "lingua ufficiale". Ed il nostro dialetto, per chi lo comprende, è simpatico, ammiccante, pieno di sapori con quei suoi intercalari, è giocoso, irriverente ed espressivo.
A mia madre piaceva spesso parlare in dialetto bolognese, perché sosteneva che certe cose si capiscono meglio se le si dice in dialetto. 
C'era del vero, vi sono alcune espressioni che sono molto più colorate rispetto alla frase detta in italiano. 
teatro alemanni
"Mo in dòvv vèt sanza fsteina?" (Dove vai 
senza il vestito) - (Cinzia Mazzacurati) 
teatro dialettaleEd è stato così che mi è venuta una "botta" di nostalgia che mi ha fatto approdare al Teatro dialettale bolognese. Non vi sono tantissimi teatri che lo propongono, ma tra questi vi è il TEATRO ALEMANNI che si autodefinisce "il tempio del dialetto bolognese". Ho già assistito a diverse rappresentazioni e mi sono fatta un sacco di risate che mi hanno fatto uscire a cuor leggero e con quella calda sensazione di essere a casa. Ho avuto anche il piacere di conoscere personalmente CINZIA MAZZACURATI, una interprete molto attiva di diverse commedie teatrali.
Spigliata, versatile e meritevole di tutti gli applausi che raccoglie nelle sue interpretazioni.
Lei e le altre persone che si avvicendano nelle varie rappresentazioni, tengono saldo il filo della memoria di persone come me e lo fanno per passione, solo ed esclusivamente per passione.  


E devo dire: onore a queste persone che alimentano questa tradizione, che riescono a fare il tutto esaurito ad ogni rappresentazione, anche se, forse è inutile dirlo, la platea è composta da persone decisamente ȃgées.
Resta l'illusione che anche i giovani riscoprano prima o poi l'importanza ed il valore di tenere viva la tradizione dialettale, quella delle loro origini.  
dialetto bolognese
"Mo in dòvv vèt sanza fsteina?" (Dove vai senza il
vestito) - teatro Alemanni -

8 commenti:

  1. Ciao buon giorno Marilena, come un po da per tutto il dialetto va scomparendo ed e un vero peccato perché sparisce la cultura di un popolo
    io mi sto battendo qui in paese perché sia insegnato ai bambini perché e un pezzo della nostra storia che non deve scomparire.
    Un caro saluto e ti auguro un lieto fine settimana
    Tiziano.

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    1. Grande Tiziano!! Bravo, è una bellissima iniziativa quella di cercare di salvare le nostre tradizioni e sono convinta che per i bambini può essere fatto come un gioco. Io a volte resto di stucco quando sento coetanei di mio figlio, bolognesi di famiglia, che ammettono di non comprendere (o di far fatica a comprendere) il bolognese. Posso capire che sia difficile parlarlo, ma almeno capirlo !! Caspita è la nostra tradizione e non può morire così, restando solo sui libri vari che sono stati pubblicati sull'argomento.
      Un caro saluto anche a te e un abbraccio. Tu insisti e continua. Ciao. Marilena

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  2. Dice bene Tiziano, per fare in modo che i dialetti non scompaiono devono essere messi di priorità a scuola.
    Anche il giorno d'oggi io che manco dalla terra natia da oltre 55 anni mi piace discutere fra amici in dialetto.
    Buon fine settimana cara Marilena.
    Tomaso

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    1. Sì Tomaso, sono d'accordo completamente. Il dialetto non può essere solo un fattore nostalgico per noi, ma è la tradizione che deve essere portata avanti e non deve scomparire. Sarebbe molto triste. E poi, come ho scritto, il nostro dialetto è anche divertente, è simpatico ed espressivo. Ciao, buon fine settimana anche a te. Un abbraccio. Marilena

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  3. Quello romano "sembra" tenere, ma è solo un idioma abbrutito... sei fa leggere il Belli ad un adolescente "de roma", rischia di capirci ben poco... :(

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    1. Pensa che una decina di anni fa aprirono anche una scuola di dialetto bolognese e mi stupì il fatto che vi furono un paio di extra-comunitari che si iscrissero perché, a loro detta, erano inseriti in un ambiente dove si parlava spesso il dialetto bolognese e non volevano sentirsi esclusi.
      Mi piacque quella notizia che lessi sul giornale .... ma era tanti, troppi anni fa. Ora mi sembra che sia tutto precipitato e stiamo perdendo del tutto il nostro dialetto; i ragazzi, anche quelli di famiglie bolognesi, più che SOC'MEL o SOCCIA non sanno dire (e mi sembra riduttivo). Non lo parlano, ma è drammatico che fatichino a capirlo.
      Ciao Lampur. Buon fine settimana. Marilena

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  4. Non c'è niente da fare, tante volte per quante parole cerchi non riesci a rendere l'idea come fa invece una semplicissima frase in dialetto.
    Passa un buon fine settimana
    Paola

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    1. Verissimo Paola. Ci sono frasi che se le traduci in puro italiano perdono la loro efficacia e non sono così incisive. E parlando del nostro bolognese, vi sono anche modi di dire che a volte riescono a sdrammatizzare situazioni, perché comunque abbiamo un dialetto un po' burlone, un po' dissacrante. Buon fine settimana anche a te. Un abbraccio. Ciao. Marilena

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