Mi sono
prefissata di non parlare di politica nel mio blog perché non voglio sporcarlo.
Ma dopo anni
trascorsi a girovagare tra patronati e INPS, dopo aver udito tanti racconti
allucinanti di gente che si è vista scippare la pensione a pochi centimetri dalla linea d'arrivo, dopo aver visto
persone con i capelli bianchi uscire in lacrime per aver preso la batosta dell’inesorabile
sentenza, dopo aver guardato persone che con l’occhio lucido lanciavano nel
vuoto la domanda “e come campo io per i prossimi anni?” ho ritenuto di scrivere
poche righe sull’argomento.
In questi
anni ho sentito chi conosco, definire la Fornero con i termini del dizionario
più volgare esistente, persino quelli che non avevo mai udito dire parolacce. Ho
sentito gente che le augurava un tumore, un cancro, una malattia paralizzante e
chi più ne ha più ne metta.
Ho seguito
solo marginalmente la recente vicenda dei 4mila esodati della scuola, l’assurda
situazione in cui si sono trovate queste persone a causa della riforma (ma la si può chiamare così?) Fornero
che al suo interno conteneva l’errore di non considerare la specificità del
mondo della scuola, dove l’unità di misura è l’anno scolastico e non quello
solare. Altri 4mila che si aggiungono alla già nutrita (per modo di dire,
perché saranno presto alla fame) schiera di esodati del privato che girovagano
in un labirinto senza uscita, vittime incolpevoli di errori di conteggio della
Fornero.
Questa
lacrimevole ministra che ha causato nefasti danni ovunque abbia messo mano, si
permette ancora di parlare e dare giudizi sull’operato dell’attuale governo,
proprio lei che dovrebbe avere almeno la decenza di defilarsi e tacere.
Io per
natura non riesco a lanciare malauguri di malattia o di morte, riesco ogni
tanto a dire qualche parolaccia, ma non possiedo un gran dizionario.
Però mi vien
in mente Michelangelo: lui tirò una martellata al suo Mosé dicendo “Perché non
parli ?” ed io penso che una bella martellata alla Fornero al grido di “Perché
non taci ?” ci starebbe più che bene.
Per rispetto
di tutti quelli che escono dai patronati con le lacrime agli occhi, per
rispetto di tutti quelli che pur avendo lavorato 40 anni non hanno “diritti
acquisiti”, per rispetto di tutte le sue vittime che si ritrovano con un pugno di mosche perché la lacrimevole ministra, anziché usare la testa, ha tirato i dadi per fare la riforma peggiore che la storia ricordi.
Per rispetto di tutti loro "sporco" il mio blog con la politica, ma soprattutto a nome di tutti
loro: Fornero te c’hanno mai mannato a quel paese (senti, 'a cosa, mica fai la choosy se te do del tu)?